Silenzio. Assordante, veritiero, surreale. San Siro il silenzio lo conosce solamente quando è vuoto, quando non ospita anima viva. Uno stadio che per antonomasia brulica di vita, fervore e passione questa sera si è ritrovato a vivere una situazione insolita. Sciopero del tifo. Nella partita più importante, nella gara decisiva per la rimonta atalantina in Champions League i tifosi non hanno cantato. Ancora una volta, pur giocando la competizione calcistica più importante del mondo, le idee dei tifosi bergamaschi, i loro valori e le loro convinzioni non si sono piegate. Il popolo atalantino nel silenzio ha gridato a gran voce: “Noi non ci stiamo”. La tifoseria orobica non ha accettato in alcun modo i provvedimenti arrivati stamane per 28 tifosi coinvolti nei presunti disordini di Firenze. Non una presa di posizione pacata quella dei supporters nerazzurri che hanno rinunciato a sostenere la Dea in un match fondamentale.

È importante sottolineare questo sacrificio per far capire la gravità di quanto avvenuto nei confronti non solo di una tifoseria, ma di una città intera. Tanto che il primo cittadino Giorgio Gori ha chiesto nuovamente chiarezza per quanto avvenuto a Firenze lo scorso 27 febbraio. Questa sera il silenzio ha raccontato la Verità. Tanti i punti che dovrebbero essere chiariti. Quanti presunti tifosi viola erano presenti al McDonald’s che gli atalantini avrebbero puntato prima di imboccare il casello dell’autostrada? Quali tifosi sono scesi dai pullman per cercare uno scontro con i rivali? Domande a cui la tifoseria atalantina vuole risposte. La testimonianza dell’autista del pullman fermato dalla polizia racconta un’altra verità. “Nessuno è sceso dal pullman e i poliziotti appena entrati sul mezzo hanno iniziato a frullare i manganelli”.

Parole dure, parole che fanno rabbrividire. Ma i tifosi atalantini non lamentano solo questa situazione perché anche questa sera qualcosa non ha funzionato nella gestione dell’ordine pubblico. Ultras croati della Dinamo Zagabria infatti hanno avuto libertà di movimento tra le famiglie nerazzurre, le quali spaventate si sono rifugiate all’interno dello stadio. I pullman croati sono stati parcheggiati nel piazzale dello stadio come se appartenessero alla tifoseria di casa e così una fiumana di supporters della Dinamo sono scesi prendendo possesso della zona. Una gestione che ha portato ai tafferugli provocati dagli stessi croati all’ingresso del loro settore con lancio di fumogeni e cinghiate con gli agenti della celere. Il silenzio. Ascoltatelo il silenzio perché racconta verità che le parole non possono spiegare.
Mattia Maraglio