13a A2 – Verona, PalaAgsm – venerdì 21 novembre (20.45)
Tezenis Verona – Gruppo Mascio Bergamo 78-66 (19-16, 45-35, 65-57)
SCALIGERA BASKET VERONA: Zampini 10 (2/7, 1/3, 3/4, 11 r., 9 ass.), R. Bolpin 2 (1/6, 0/2, 3 ass.), Ambrosin 13 (2/2, 3/10, 0/2, 6 r., 5 rec.), Serpilli 12 (2/3, 2/5, 2/2), Poser 12 (3/4, 6/8 tl); Pittana, Mcgee 14 (2/3, 3/6, 1/3, 1 st.), Spanghero (3 ass.), Smith 6 (3/5), Baldi Rossi 9 (3/4, 0/1, 3/4); NE F. Frosini, Kuzmanic. Coach: Demis Cavina.
T2 18/34, T3 9/27, TL 15/23 – rimbalzi 32 15+17 (Zampini 11), assist 16 (Zampini 9)
BLU BASKET BERGAMO: Bossi 5 (1/3, 1/5, 2 ass.), Pollone 4 (2/3, 0/2), Loro 5 (1/3, 0/1, 3/4), Udom 15 (3/6, 1/2, 6/6, 8 r., 2 ass.), Hogue 15 (4/7, 0/1, 7/11, 11 r.); Bogliardi 7 (2/2, 1/3), Stefanini 11 (2/5, 1/5, 4/4, 2 ass.), Lombardi 4 (2/7, 8 r.), Nobili (0/1); NE Piccirilli, Guiducci, Bosso. Coach: Alessandro Ramagli.
T2 17/37, T3 4/19, TL 20/25 – rimbalzi 41 19+22 (Hogue 11), assist 9 (Bossi, Stefanini, Udom 2)
Arbitri: Giovannetti di Recanati, Centonza di Ravenna e Agnese di Barano d’Ischia.
Note: parziali 19-16, 26-19, 20-22, 13-9. Timeout: 11’59 B (21-16), 16’24” B (34-27), 23’35” B (57-37), 33’05” V (61-49), 35’09” V (68-58), 37’44” B (75-61). Fallo tecnico: Hogue 34’54” (68-58). Usciti per 5 falli: Smith 31’34” (65-57) e Poser 39’08” (78-64).

Verona – La prima del terzetto di trasferte della Gruppo Mascio Bergamo, in attesa degli altri due weekend in Triveneto a Mestre (sabato prossimo, ore 20) e a Cividale (domenica 5, 18), coincide con la seconda sconfitta su quattro turni della nuova gestione tecnica. La rimonta è durata un palpito lunghetto, senza andare oltre poco più di due possessi da recuperare per impattarla, nell’anticipo in chiaro su RaiSport, perché la Scaligera Verona è forte e soprattutto più profonda dei Blu. Il flash dell’illusione, quando il terzo timeout del coach arresta il parziale altrui di 12-2 per un controparziale in proprio di 20-8 che riapre una partita già persa in apparenza. Protagonisti, Alessandro Ramagli e il suo collettivo, che al terzo richiamo del manico comincia a lavorare di ramazza sui dubbi, sulle difficoltà e sull’assenza di Harrison destinata a perdurare fino a dicembre inoltrato, anche se non basta affatto a non far tornare negativo il record in classifica (6 vinte, 7 perse) in coda alla doppietta con Rieti e Scafati. Un USA di meno è una zavorra insormontabile contro la big. Hogue e l’ex (come il suo allenatore) Mattia Udom (abbastanza) sugli scudi, ma a fronte di appena 9 assist, ovvero circolazione della palla insufficiente e soluzioni estemporanee all’eccesso, 0 recuperate e 17 perse le performance individuali lasciano il tempo che trovano.

All’acuto iniziale da cinquina di vantaggio di Bossi (8-3, 2’20”) non fa riscontro l’apertura del campo nel tiro da fuori, servito al solo triestino insieme a Udom a cavallo della metà del secondo quarto per ridurre temporaneamente le distanze a meno 4, rispettivamente sul 28 e 30 per i padroni di casa. Due unicum, perché Stefanini non entra in partita fino ai due personali a due minuti dalla pausa lunga e in assenza di tiro dalla lunga non resta che lanciare Hogue in uno contro uno. I gialloblù di stanza in piazzale Olimpia, ribaltati con due triple di Mcgee gli svantaggini iniziali (14-12 locale al 7′), specialità con cui Zampini aveva aperto al pari sull’8, primo della gara, sull’asse Bolpin-Baldi Rossi in transizione. 

I contropiedi veronesi, del resto, sono figli dei tiri presi fuori equilibrio. Lombardi in attacco si attiva solo nel finale del primo periodo, salvo comunque garantire presenza sotto le plance. Nel secondo, discontinuità in ambo le metà campo salvo un piccolo aumento di produttività offensiva dovuto alla citata buona riuscita per due volte dei giochi da oltre l’arco, ma il buio per i cittadini deve ancora calare. Basta lasciar trascorrere l’intervallo, allo scopo, dimenticandosi dell’inconsistenza di un Loro dedito ai numeri a sensazione, anzi uno in croce, la schiacciata in alley-hop servitagli da Bogliardi, in mezzo al mare magnum delle difficoltà a prendere il paniere. Udom lo trova in semigancio.

A inizio ripresa, infatti, Ambrosin da casa sua firma il +14 (49-35) punendo l’ennesimo cambio difensivo con Stefanini che finalmente riesce a schiodarsi anche dal campo eludendo la marcatura di Bolpin. Ramagli chiama sospensione quando il ventello sotto è una triste ma ineluttabile realtà (57-37) sulla doppia da fuori Ambrosin-Serpilli, in chiusura di un eloquente 12-2 di parziale. Senza più niente da perdere e col quarto fallo di Loro a un quarto d’ora dalla sirena finale, Stefanini ne mette una seconda dal campo e una terza sotto forma di canestro pesante (59-44) col gap via via rosicchiato dalla doverosa sfacciataggine nel provarci fino al meno 12 di Bogliardi sempre dall’arco (61-49) a 3’09” dall’ultimo cambio cronometrico. 

Se la coppia di personali da mera doppia cifra di svantaggio (63-53) di Udom a 1’52” tiene comunque vive le speranze, a Stefanini non entra il bombone in faccia a Baldi Rossi che poi regala a Smith il cioccolatino dalla dozzina e a limare ancora servono Hogue, che però non punisce il mismatch di Mcgee ciccando l’aggiuntivo, e Udom che con 2 secondi da giocare trova il contatto da meno 8 nelle conclusioni senza opposizione. Mcgee la rimette sulla decina da otto metri abbondanti (68-58) a 8′ dal gong, ma l’ultima decade è un ciapa-no prolungato in cui Bolpin a 5’35” dal tutti a casa sbaglia il rigore del nuovo +12. 

Pollone fa meno 8 dall’angolo su scarico del triplicato Stefani toccando quota 60 per Bergamo, Loro meno 9 girando a metà dalla carità dopo il diciottesimo rimbalzo offensivo, dato in salita che fin lì ha prodotto 16 punti. L’orologio va avanti e Stefanini forza dannatamente, Serpilli da sotto (7’30”) supera ancora la doppia cifra per il nemico fino al più 14 che chiude virtualmente i conti dai 6 e 75. Il canestro di Bogliardi è tardivo, a poco più di due lancette dai titoli di coda, così come l’unico duetto di personali indovinato dal centro americano.

blockquote>“Questa partita potevamo vincerla solo con una difesa intensa, invece siamo riusciti a farlo solo per venti minuti. In difesa nel primo tempo abbiamo fatto una partita da pancia piena, da squadra che sa di aver vinto due le ultime due partite e si accontenta, ma nel secondo tempo è stato molto diverso, è stato molto meglio per noi, siamo riusciti a sporcare le loro linee di passaggio mettendo più pressione, ma in attacco non siamo mai stati produttivi e quando siamo tornati a meno sette il canestro da tre di McGee ci ha tagliato le gambe. Noi siamo senza il nostro miglior terminale offensivo, Harrison, ma questo lo sapevamo. E sappiamo di dover fare meglio anche se siamo in condizioni di emergenza, soprattutto in attacco. Di buono c’è che una squadra non sana questa partita la perde di 25 e la lascia andare, mentre una squadra sana prova a rimetterla in piedi e prova a ricucirla e noi lo abbiamo fatto ritornando a meno sette, questo significa che siamo una squadra con delle qualità morali e da queste dobbiamo ripartire” (coach Alessandro Ramagli).

Simone Fornoni
Foto Daniel Di Marco/Scaligera Basket Verona