SPAL-Atalanta 2-0

SPAL (3-5-2): Gomis; Cionek, Vicari (32’st Djorou), Felipe; Lazzari (40’st Simic), Missiroli (26’st Luiz Everton), Schiattarella, Kurtic, Fares; Petagna, Antenucci, All. Semplici

Atalanta (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Palomino, Masiello; Castagne, de Roon (29’st Pasalic), Freuler, Gosens; Rigoni  (38’pt Ilicic), Gomez (32’st Barrow); Zapata, All. Gasperini

Arbitro: Mariani di Aprilia, assistenti: Tolfo e Gori, quarto uomo: Pillitteri VAR: Calvarese, AVAR: Ringhetti

Reti: 5’st e 11’st Petagna

Note: ammoniti Freuler (A), Rigoni (A), Petagna (S), Gosens (A), Felipe (S), de Roon (A), Ilicic (A), angoli 2-3, fuorigioco 1-1, recuperi 2′ e 4′

Spettatori: 14.153

Allarme rosso. L’Atalanta cade anche a Ferrara e rimedia il secondo ko di fila in campionato, dopo la debacle interna contro il Cagliari. Contro la SPAL finisce 2-0, in una serata che ha visto brillare la luce di Andrea Petagna, autore di una doppietta da bomber di razza proprio contro la squadra che lo ha lasciato partire non più tardi di un paio di mesi fa. Se quello con i sardi aveva tutti i crismi dell’ incidente di percorso, il flop in terra romagnola apre qualche crepa nelle granitiche certezze della Dea, parsa scarica e priva di idee per larghi tratti di gara. Male, malissimo Rigoni (sostituito al 38′ del primo tempo), due fantasmi Gomez e Zapata, seguiti a ruota da un centrocampo che ha patito la fisicità della mediana spallina, esponendo inevitabilmente il trio difensivo a 90′ e rotti minuti di apnea. Per la prima nel nuovo “Paolo Mazza” tirato a lucido, Gasperini relega Pasalic in panchina e si affida al tandem argentino Gomez-Rigoni per ispirare Zapata e per scardinare il canonico 3-5-2 di mister Semplici, ormai abito ideale per la formazione biancazzurra, impreziosito dal grande ex Petagna al primo incrocio con il suo passato nerazzurro. Parte bene l’Atalanta, corta e aggressiva sul primo possesso spallino. Al 5′ primo brivido: cross dalla sinistra di Gosens, sul quale Zapata sale al piano superiore e in torsione manda a lato di un soffio. Non si scompongono i ragazzi di Semplici che scelgono il possesso per manovrare, affidando le chiavi del centrocampo a Schiattarella e perfetti nel fare densità in fase di ripiegamento. Vicari in transizione ispira il blitz di Antenucci, ma Masiello fa selezione all’ingresso e chiude. Sul versante opposto ci prova ancora Freuler con il destro che si spegne lontano rispetto spazio delimitato dai tre legni. Cresce però la Spal con il passare dei minuti e al 23′ è proprio Petagna a fa tremare gli oltre 700 supporters giunti da Bergamo: girata a centro area del 37 sulla quale Gollini fa il fenomeno, prima del secondo tentativo a botta sicura di Fares, respinto sulla linea da un super Gosens. Allo scoccare della mezz’ora primi sprazzi di tango argentino: Rigoni attacca per via centrale, smarcando Gomez in zona di sparo con il tacco, ma il destro del Papu è sbilenco. Sarà l’ultimo highlight per il 24, sostituito già al 38′ dal rientrante Josip Ilicic, dopo un primo tempo da incubo: una mossa che profuma di bocciatura per il calciatore prelevato in estate dallo Zenit. La ripresa si apre nel segno del grande ex Petagna: minuto 5, punizione dalla destra di Schiattarella, testa di Antenucci e prima risposta di Gollini, infilato però dalla ribattuta vincente dell’ ariete triestino in maglia numero 37 che conferma, ancora una volta, quella che ormai è a tutti gli effetti una legge non scritta di questo sport. E non finisce qui, perchè passano 6′ e ancora il prodotto del vivaio del Milan si gira in area e inchioda nuovamente Gollini con un sinistro beffardo, viziato dalla sfortunata deviazione di Toloi. E’ un doppio montante tremendo, che stordisce un’Atalanta a questo punto in affanno in ogni zona del campo, che rischia l’imbarcata su ogni ripartenza della SPAL, che ora attacca sulle ali dell’entusiasmo. Per vedere un tiro in porta degli orobici tocca aspettare il 22′ quando l’interno collo di Gomez altro non è che una telefonata recapitata tra i guantoni di Gomis. Ci prova anche Zapata in girata (25′), ma il colombiano non trova lo specchio, ignorando la sovrapposizione del liberissimo capitano sulla sinistra. Nel segmento finale di gara Gasperini tenta il tutto per tutto, chiudendo con il doppio centravanti Zapata-Barrow, sorretti dalla qualità tra le linee di Pasalic. A sfiorare il gol che dimezzerebbe il gap è Masiello, sontuoso in proiezione offensiva, il cui piazzato sfiora il palo alla sinistra di un Gomis che mai ci sarebbe potuto arrivare. Nel finale una punizione dal limite calciata di Ilicic non spaventa la SPAL che dopo 4′ di recupero può festeggiare la terza vittoria in quattro giornate, confermando uno stato di forma a dir poco straripante e il ruolo di sorpresa di questo scorcio iniziale di campionato. Si lecca, invece, le ferite l’Atalanta, entrata in un pericolosissimo loop dopo la cocente delusione di Copenaghen. Si tratta della seconda sconfitta consecutiva in campionato, un campanello d’allarme che ora apre a qualche doverosa riflessione in casa orobica. 

Michael Di Chiaro