“Non so se sarò io a chiudere questo ciclo dell’Atalanta di cui ogni anno si rimanda la chiusura. Stavolta ha lasciato solo Zapata, per le prossime partite sto ripensando ad Hateboer, Palomino e Muriel anche perché i nuovi come Holm e Bakker non sono pronti”. Parola di Gian Piero Gasperini, che confessandosi a Luigi Garlando della Gazzetta dello Sport, come sua abitudine, manda segnali alla Società e alla piazza. “Forse è giusto così, ora comandano Luca Percassi, Tony D’Amico e Lee Congerton che hanno 40 anni o poco più, sono in gamba e camminano da soli”, la precisazione del tecnico nerazzurro.

Il Gasp ha fatto il punto su giocatori nuovi o meno e situazione della squadra. “Gli errori con Frosinone, Fiorentina e Lazio hanno impedito a una classifica ottima di essere straordinaria, ma in Europa abbiamo comandato anche a Lisbona uscendo tra gli applausi. Scalvini deve compiere 20 anni e forse gli chiedo troppo facendogli pochi complimenti. De Ketelaere e Scamacca hanno qualità e talento da coltivare, Ruggeri è l’esempio di come il cuore e la testa possano più del talento, fa assist decisivi e mi ricorda Gosens.

Il problema, agli occhi dell’allenatore alla sua ottava stagione consecutiva a Bergamo, sono i ricambi che in panchina non vede. Holm e Bakker hanno bisogno di migliorare nella fase difensiva per il ruolo che ricoprono e a questi livelli. Ogni volta che preservo qualcuno facendogli magari fare il secondo tempo si spacca, come ultimamente Koopmeiners. Ho una preoccupazione: 7-8 giocatori, tutti del nucleo storico più Kolasinac, mi stanno garantendo un rendimento straordinario, ma se nel tour de force dopo la sosta ci fossero altri infortuni? Sono highlander, come De Roon, ma sono sempre gli stessi. Dopo il trittico Juve-Sporting-Lazio molti erano cotti”.