Torino – Atalanta 1-0 (0-0)
TORINO (4-3-3): Passador 7; Dembele 7, Dellavalle 6, N’Guessan 6,5, Opoku 6; Barzago 6 (33′ pt Savva 7), Ruszel 6 (1′ st Ruiz 6,5), Weidmann 6,5 (29′ st Marshage 6); Dell’Aquila 5,5 (1′ st Ciammaglichella 7), Corona 6 (39′ st Ansah sv), Nije 6,5. A disp.: Brezzo, Servalli (p), Gaj, Wade, Anton, Rettore, Jurgens, Vaiarelli, Antolini, Silva. All.: Giuseppe Scurto 6,5.
ATALANTA (4-3-1-2): Bertini 6; Palestra 5,5, Del Lungo 5,5, Guerini 6, Ghezzi 5,5 (26′ st Stabile 5); Roaldsoy 6 (26′ st Muhameti 6), Chiwisa 6,5 (16′ st Riccio 6), Mendicino 6 (26′ st Regonesi 5,5); Colombo 6; Vavassori 6,5, Vlahovic 6 (10′ st De Nipoti 5,5). A disp.: Pardel, Bernasconi, Perez, Tavanti, Bevilacqua, Falleni, Cellerino. All.: Marco Fioretto 5,5.
Arbitro: Perri di Roma-1 6,5 (Valente di Roma-2, Cecchi di Roma-1).
RETE: 19′ st Ciammaglichella (T).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 50. Ammoniti Mendicino, Ruszel, Ruiz e Guerini per gioco scorretto, Roaldsoy e N’Guessan per reciproche scorrettezze. Allontanato Scurto al 36′ st per proteste. Tiri totali 13-15, nello specchio 4-6, parati 3-6, respinti/deviati 3-5, legni 2-0. Corner 3-2, recupero 2′ e 6′.

Vercelli – Ti aspetti i colpi del Vlahovic dell’Atalanta, 2004 entrato dalla finestra di gennaio in quota Primavera, di nome Vanja, sinistro alla Ilicic e fin qui cinismo sotto porta alla Petagna ma dalla qualità indiscutibile, e alla fine la risolve Ciammaglichella. Per gli altri, of course. Il Torino neo capolista alla seconda di ritorno confina nelle retrovie la Baby Dea all’ennesima formazione e virata di modulo. A oggi sarebbero playout spareggiando col Milan per non retrocedere nel secondo campionato nazionale Under 19, situazionaccia figlia del rendimento: 6 ko nelle ultime 10 giornate dopo i 4 su 4 iniziali, in casa non vince dall’11 novembre (Sassuolo) e in assoluto dal 22 gennaio a Bologna (Bevilacqua, stavolta nemmeno scaldatosi). Il guaio è che alla decima sconfitta i Fioretto-boys sono chiamati a rimediare lunedì 20 al “Tre Fontane” dalla Roma.
L’omonimo dello juventino Dusan comincia le danze al settimo con una conclusione smorzata da fuori, per poi commettere l’erroraccio 6 giri di lancetta più tardi quando sbuccia, solo soletto davanti al secondo palo, su sponda involontaria di Opoku nella diagonale aerea per allontanare la minaccia della punizione di Roaldsoy dall’out sinistro. Miracolo, invece, di Bertini, al quarto d’ora, buttandosi a corpo morto pur in controtempo sul colpo di testa del centravanti di casa Corona accompagnato da mancina dall’autore dell’errore granata nella precedente occasione. Scollinato il ventesimo sempre l’ex Partizan in diritto di riscatto allarga il sinistro servitogli in navata dopo una corsetta; una manita cronometrica ed eccolo sciupare addosso alla Dellavalle, con una girata incerta, il pallone piovutogli sul piede prediletto dal lavoro di Palestra e alzatogli da Vavassori.
Se i granata nella prima metà si rifanno sotto soltanto con l’asse Weidmann-Dell’Aquila concluso dal destro alto quasi dal limite alle soglie della mezzora, in avvio di ripresa le occasionissime sono il paio di legni di casa col rigore in movimento sprecato da Roaldsoy a metà del guado (9′), senza approfittare del flipper tra Vavassori, in precedenza (2′) autore di un radente debole da fuori (il tiretto di Dellavalle al 4′, al contrario, deviato goffamente in angolo), e N’Guessan in chisura (9′) poco prima dell’uscita di scena del nuovo fenomeno o presunto tale, dal rasoterra defilato troppo debole per ferire al culmine del contropiede gestito insieme al partner di linea e al mancato assistman Chiwisa. Passador ricuce lo sbrego deviando d’istinto oltre la traversa, mentre la faccia inferiore della stessa salva temporaneamente dallo svantaggio i bergamaschi sul gioco delle torri tra Nije e Savva sullo schema da fermo della new entry Ruiz, come del resto il palo sinistro dall’incursione del primo sul tocco del firmatario di lì a poco dell’1-0. L’appoggio su centrata di Dembele appoggiata dal primo cambio torinista arriva inesorabile. Un tris d’orologio dopo, invece, non fa danni la girata sul destro della mezzala sinistra locale, spostata di lato, all’intersezione della lunetta.
All’ottantacinquesimo, altre due chances buone non trasformate da De Nipoti, all’andata autore del rigore dell’1-1 nel 2-3 a rincorsa al fotofinish (Ansah, Palestra e doppietta di Dell’Aquila), in allungo a centro area sulla palla a rientrare da destra di Muhameti e nell’ascensore molliccio chiamato dalla seconda punta italobrasiliana a ruota dell’ennesimo rimpallo. L’ultimo baluardo nerazzurro evita il bis dello slalomista Nije.