In queste settimane ho ricevuto una marea di telefonate da parte di persone che temevano per lo sfratto: gli sfratti sono bloccati fino al primo di settembre 2020 e, comunque, il locatore per farvi uscire di casa non è che possa bussare e tirarvi fuori a calci (capitasse chiamate le forze dell’ordine…). Però, mi preme dare un consiglio e fare un’osservazione.
In una situazione di normalità il proprietario di casa che si arrabbia perché non gli viene pagato il canone d’affitto NON è uno stronzo!
È un suo diritto essere pagato… eticamente ancora di più se è la sua unica fonte di reddito!
Ad ogni modo, fermo restando che – a parte qualche personaggio “poco rispettoso” che preferisce farsi le ferie invece che pagare i propri debiti – se uno non paga è perché davvero non ce la fa, consiglio di non rimanere lì come dei beoti in attesa che parta un procedimento.
Cercate di trovare un accordo con il locatore e informatevi circa eventuali soluzioni… che ci sono DA ANNI per molti casi.
In questi ultimi mesi, per esempio, sono state sospese alcune forme di sostegno, altre hanno cambiato forma, ma esistono e, spesso, sono efficaci diverse misure comunali e regionali.  Per anni c’è stato – e in parte c’è ancora – un contributo regionale sino a 8000 euro per nucleo  che può essere erogato, se le parti sono d’accordo, direttamente al proprietario di casa il quale si impegna a mantenere in essere la locazione per un discreto arco temporale utile, magari, anche al conduttore, che nel frattempo trova lavoro.
ANDATE – o telefonate – sempre nel vostro Comune di residenza all’ufficio servizi sociali… anche prima di chiamare l’avvocato: potreste stupirvi di quanto una semplice telefonata possa farvi risparmiare ansie, tempo e denaro…

Vanessa Vane Bonaiti