Era prevedibile, non è stata “urlata”, ma il nero (più l’azzurro della seconda frase e il rosso a sottolineare il presunto passo falso della società) su bianco è di quelli destinati a lasciare il segno. Stamani sulla recinzione del cantiere della Curva Nord del Gewiss Stadium è comparso uno striscione che stride con i toni trionfalisti utilizzati sul sito ufficiali ieri pomeriggio per presentare la campagna abbonamenti dell’Atalanta, denominata “Qui si fa la storia”. 

“Passano gli anni, cambiano i tempi, ma che errore sbagliare sugli abbonamenti… Rispetto per chi c’era, per chi c’è e per chi ci sarà”. Questa la scritta sul lenzuolo immacolato sovrapposto al muretto dietro il settore. La “rivendicazione”, firmata Curva Nord Bergamo, è stata corredata da una foto, che vedete in copertina, su un post della pagina Facebook “Sostieni la Curva”. Di fatto si tratta della prima vera contestazione dal ritorno al soglio presidenziale di Antonio Percassi nel giugno 2010, con la squadra appena retrocessa in serie B. 

Rispetto alla scorsa stagione la campagna per i tesseramenti, che copre 17 partite casalinghe su 19 proprio a causa dei lavori (a Parma contro il Torino il primo settembre e con la Fiorentina il 22),  ha registrato l’aumento dei prezzi, peraltro previsto, ma non solo. Contestate anche l’esclusione delle donne e degli over 65 dalla categoria “ridotti” e l’abolizione della tariffa Family, che prevedeva la possibilità di sottoscrivere due o più abbonamenti a prezzi ridotti per convivente e/o figli under 26 oltre a quello a tariffa intera del capofamiglia.