Palermo – Atalanta 2-4 (2-2)
PALERMO (4-3-3): Avogadri 5,5; Sicuro 5,5, Petrucci 6, Fradella 5,5, A. Gallo 6; Rizzo (cap.) 7 (41′ st Correnti sv), Mendola 6, Santoro 6,5; Gambino 5,5, Birligea 6,5 (28′ st Montaperto 5,5), Lucera 6,5 (24′ st Ruggiero 5,5). A disp.: Al Tumi, Bruno, Angileri, Garofalo, Leonardi, De Stefano. All.: Giuseppe Scurto 6.
ATALANTA (4-3-3): Carnesecchi 6; Bergonzi 6, Okoli 6, Guth 6, Brogni 6; Gyabuaa 6 (28′ st Cortinovis 6), Colpani (cap.) 7, Colley 7; Traore 5,5 (1′ st Peli 6,5), Louka 6,5, Cambiaghi 6,5. A disp.: Gelmi, Bencivenga, Girgi, Moukam, Finardi, Signori, Kobacki. All.: Massimo Brambilla 6,5.
Arbitro: Camplone di Pescara 6,5 (Ruggieri di Pescara, Basile di Chieti).
RETI: 7′ pt Louka (A), 16′ pt rig. Colpani (A), 29′ e 40′ pt Rizzo (P), 45′ st Colley (A), 49′ st Peli (A).
Note: ammoniti Colpani, Petrucci e Peli (esultanza scomposta). Allontanato Scurto per proteste al 36′ st. Corner 8-4, recupero 2′ e 5′.

Carini (Palermo) – Un successo in extremis dopo essersi fatta recuperare il doppio vantaggio sul campo del Palermo. Priva di Delprato, Piccoli e Kulusevski aggregati alla prima squadra di Gasperini, come accadrà sempre più spesso, oltre che dello squalificato Zortea. Ma l’Atalanta Primavera, pur brillando soltanto a sprazzi, all’alba della seconda giornata di ritorno è riuscita lo stesso a issarsi in vetta da sola, approfittando del mezzo passo falso del Torino (38 a 36 in classifica) ad Arenzano contro il Genoa. Il tutto a soli quattro giorni dallo scontro diretto coi granata nella semifinale di andata della Coppa Italia di categoria, mercoledì 6 alle 13 a Zingonia.
Entro il quarto d’ora abbondante, nerazzurri già sopra di due gol grazie all’incornata di Louka, ex di turno (appena tornato alla base) al pari del portiere altrui Avogadri (prestito), sull’angolo da destra di Traore e al rigore trasformato da Colpani per il contatto Rizzo-Cambiaghi. I rosanero non si danno per vinti, collezionano corner e dopo le prove generali col tiro a giro di Lucera convergendo da sinistra azzeccano il dimezzamento delle distanze a tiro della mezzora. Solo che Rizzo, lesto nell’occasione a sfruttare la sponda di Birligea sul corner corto dalla destra a rientrare di Gallo, non si limita a riaprire le speranze, ma anzi a un settebello dalla pausa indovina il colpo di frusta in elevazione per firmare il pari in rimonta grazie alla spizzata di esterno di Petrucci sul tiro dalla bandierina sinistra di Mendola. L’ennesimo angolo a favore dei locali, provocato dall’erroraccio in disimpegno del 2002 ivoriano, con palla regalata a Santoro e sinistro rintuzzato da Carnesecchi sul suo palo.
Il radente e il siluro alto dalla distanza del capitano bergamasco a cavallo del riposo non sortiscono effetti, idem per Gambino all’11’ della ripresa (murato) e Colley (15′ e 35′) che usa male i due piedi senza abbassare la traiettoria nello specchio. Gran piazzato, invece, al 38′, che coglie il palo. Alle soglie dell’extra time, nondimento, il gambiano indovina il tap-in mancino per insaccare il matchball: la punizione di Colpani è pennellata per la fronte di Guth, il numero 1 di casa non trattiene e la difesa non lo aiuta. Quasi allo scadere, infine, il contropiede di Peli che si fa quasi sessanta metri di campo sull’ultimo angolo a sfavore trovando corridoio e porta sguarnita, essendo Avogadri salito nel pacchetto di mischia per trovare la deviazione del possibile pari.

Effe