Atalanta – Inter 1-1 (0-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Pardel 6,5; Guerini (cap.) 6,5, Comi 6, Obric 5,5 (21′ st Bonanomi 7); Bordiga 6 (30′ st Castiello 7), Colombo 6 (22′ st Cassa 6,5), Mendicino 6,5, Regonesi 6,5; Manzoni 7; Vlahovic 6,5, Vavassori 6,5 (42′ st Capac sv). A disp.: 22 Sala; 23 Tornaghi, 3 Simonetto, 5 Ghezzi, 8 Riccio, 28 Martinelli, 32 Gariani. All.: Giovanni Bosi 6,5.
INTER (4-3-3): Calligaris 6,5; Aidoo 6,5 (27′ st Miconi 6), Stante 6, Matjaz 7, Cocchi 7; Akinsanmiro 6 (41′ st Zanchetta sv), Bovo 6, Di Maggio 7 (46′ st Mazzola sv); Kamate 6,5 (42′ st Zuberek sv), Sarr (cap.) 7, Quieto 6,5 (26′ st Vedovati 6,5). A disp.: 21 Raimondi; 16 Guercio, 2 Nezirevic, 13 Motta, 24 Ricordi, 29 Diallo. All.: Christian Chivu 6,5.
Arbitro: Drigo di Portogruaro 7 (Boato di Padova, Roncari di Vicenza).
RETI: 13′ st Sarr (I), 44′ st Vlahovic (A).
Note: primo pomeriggio soleggiato e ventoso, spettatori 200. Ammoniti Bovo, Matjaz, Aidoo e Regonesi per gioco scorretto, Bonanomi (in panchina) per proteste. Occasioni da gol 10-8, tiri totali 9-9, parati 3-1, respinti/deviati 3-1. Corner 3-7, recupero 1′ e 5′ .

Alzano Lombardo – Una disfida tra arieti, ma a leggere la cronaca del pari e patta al “Carillo” c’è molto di più. Sarr usa la testa con la rimessa laterale spondata da Kamate che si trasforma in un miniflipper tra Comi, Obric e Regonesi. Vlahovic, appollaiato per la nona sinfonia personale davanti al secondo palo, il destro per riacciuffarla in extremis in scia all’invenzione a due Bonanomi-Castiello che gliela appoggia a rimorchio. E contro l’Inter capolista, per la Primavera dell’Atalanta, sarebbe stata vittoria in rimonta se il portiere altrui non avesse staccato dall’incrocio l’ultimo tentativo di Manzoni in proprio al novantatreesimo. Reduce dal trittico di bottini pieni Verona-Monza-Juve (oltre a Lazio e Cagliari nelle prime due giornate dispari in casa), al rientro dalla terza sosta per le Nazionali l’ammiraglia del vivaio scivola benino verso la chiusura dell’anno solare: Lecce sempre in casa (sabato 2 dicembre, 14.30), l’ottavo di Coppa Italia mercoledì 6 a mezzogiorno guardacaso in casa della Beneamata, Roma (lunedì 11, idem), Torino (sabato 16, ore 13) e Frosinone (venerdì 22, 14.30, a Ferentino).
Esaurito causa gamba distesa di Matjaz il tentativo di Vavassori che converge su tocco di Regonesi, è proprio dall’esterno sinistro di Grassobbio che arriva la seconda palla buona in croce del primo tempo, a nove sinfonie abbondanti dall’intervallo, a favore della testa del serbo che coglie tutti d’anticipo, porta compresa. Pochissime le chances in una sfida più controllata che bloccata al netto dei guizzi sui due fronti. All’ottavo l’ennesimo smistamento a mancina porta Cocchi a prendere l’iniziativa sull’esterno della rete da posizione da crossatore, mentre al 12′ è il pugno di Pardel ad allontanare il terzo angolo di fila di Quieto da sinistra.
Nessuna vera occasione fino alla mezzora con la mega mischia, comunque priva di esito, sullo schema da destra di Kamate per la scorrettezza in uscita di Obric ai danni di Aidoo. Quello by Di Maggio al 34′ è più un alleggerimento alto e largo per risolvere l’impasse sulla trequarti, ben diverso dalla puntatina in piena area a un tris dalla pausa quando Manzoni gli sbarra la strada del vantaggio sullo schema dettato a piede invertito dal suo terzino sinistro dalla bandierina destra: il gioco delle torri Matjaz-Guerini lascia la sfera lì, la mezzala non ha il timing per sfruttarla.
Chiusa la prima metà dall’uscita tempestiva di Calligarsi per impedire alla seconda punta atalantina italobrasiliana di raggiungere il tracciante di Colombo (44′) e dal terzo conato (alto) del centrocampista ospite, servito da taglio e sponda della sua ala destra, la ripresa si apre sempre col nemico più pericoloso a impattare non benissimo (9′) la palla inattiva gestita dal compagno mancino sempre dall’out destro anche per il contrasto di Colombo. Basta però una scodellata cocchiana con le mani per provocare ascensore doppio con impennata e intervento risolutore del centravanti e capitano della baby Beneamata, seguito da una reazione doppia di Mendicino, leggi seconda palla deviata dall’attaccante di sinistra ospite in fallo di fondo, e Vavassori che sbuca senza precisione in gioco aereo dal primo palo scollinato il quarto d’ora sul primo corner atalantino di Manzoni dalla destra. Sarr su scarico spondato della sua punta esterna destra (17′) scarica il sinistro alle stelle.
A doppio cambio effettuato da Bosi, il disimpegno corto di Matjaz sulla puntata di Vavassori apre lo specchio dalla lunetta a Manzoni (23′) però murato dal cuore della difesa. Una manita cronometrica e Kamate spunta dall’ennesimo schema cocchiano ma non chiude la conclusione. Di qua Vedovati spezza l’asse Vlahovic-Bordiga da cross di Vavassori ed è significativo che la prima parata di un guantipede sia di Calligaris a un tiretto dalla mezzora del secondo tempo, per bloccare il sinistrino di Bonanomi sugli sviluppi dello stesso corner rimesso al limite dal figlio d’arte. La fotocopia in mezzo all’area, nella mischia innescata dal carrarmato Castiello dopo una rimessa toccata di testa anche da Vavassori, vede il trequartista di casa scuola Como masticare la conclusione (37′) girandosi sul piede preferito. Il finale sollecita doti palesi e nascoste. Castiello e Cassa da sinistra loberano al tiro Guerini (41′), che trova la schiena di Matjaz, quindi i due salvataggi di casa che fanno da proemio al meritatissimo 1-1, con Pardel a impedire al sinistro by Di Maggio di impennarsi nel sette e Regonesi a erigere il muretto a secco addosso a Zuberek sull’iniziativa a due tra l’apripista dello score in pressing alto e lo stesso centrocampista.