Cesena – Atalanta 2-3 (0-2)
CESENA (4-3-3): Pollini 5; Di Francesco 5,5, Pieraccini 5,5, Lepri 6 (44′ st Elefante sv), David 5,5 (33′ st Rossi sv); Ghinelli 6, Lilli 6, Carlini 6,5 (33′ st Balde sv); Milli 7 (25′ st Giovannini 5,5), Polli 6 (44′ st Coveri sv), Gessaroli 7. A disp.: Veliaj, Ferretti, Guidi, Valentini, Trocchia, Manetti, Campedelli, Castorri. All.: Giovanni Ceccarelli 6.
ATALANTA (4-3-2-1): Bertini 6; Ghezzi 6, Guerini 5,5, Regonesi 6,5, Bernasconi 6,5; Roaldsøy 6 (25′ st Riccio 6), Chiwisa 6, Colombo 6,5; De Nipoti (cap.) 7 (50′ st Bevilacqua sv), Vavassori 6 (1′ st Mendicino 6); Falleni 7,5 (41′ st Vlahovic sv). A disp.: Pardel, Saleh, Omar, Bordiga, Palestra, Tavanti, Armstrong. All.: Marco Fioretto 6,5.
Arbitro: Renzi di Pesaro (Ricciardi di Ancona, Monaco di Termoli).
RETI: 3′ pt De Nipoti (A), 14′ pt e 29′ st Falleni (A), 15′ e 27′ st Gessaroli (C).
Note: primo pomeriggio soleggiato, spettatori 200. Ammonito Ghezzi, Milli, Lepri e Regonesi. Tiri totali 11-14, nello specchio 7-5, parati 4-2, respinti/deviati 2-2. Corner 8-1, recupero 1′ e 5′.

Cesena – Che fatica a battere il fanalino di coda Cesena, ma è tutto grasso che cola. Il neo convocato Colombo pesca dall’out destro la spizzata di De Nipoti per l’estirada di Falleni, che imbraccia la doppietta per il terzo acuto in due match dopo quello all’Inter accompagnato dall’altra primizia di Regonesi. Cronaca in un flash di un bottino pieno sofferto all’ultimo tuffo che rimescola le carte in zona playout, benché a oggi l’Atalanta Primavera dovrebbe ancora spareggiare col Napoli: del terzetto a quota 27 dopo 24 giornate, è il Milan ad avere il vantaggio nella classifica avulsa. Hellas scavalcato, però, di 1 lunghezza ed è già qualcosa, sulle ali della seconda vittoria di fila e dell’altrettanta in trasferta a ruota di quella a Bologna del 22 gennaio.
Ringalluzziti dalla vittoria all’inglese a Zingonia sulla Beneamata il sabato di una settimana prima, i ragazzi di Fioretto, comunque, per poco non pagavano le solite leggerezze accompagnate da cali d’intensità non esattamente spiegabili, buone per consentire ai padroni di casa di illudersi di averla riaperta. L’altro doppiettista Gessaroli comincia le danze al 2′ senza sfruttare in gioco aereo il lavoro della catena di destra, mentre quella bergamasca di sinistra la sfanga su rimessa dal lato per la girata a scendere del suo bomber alla nona sinfonia stagionale. Il bis del terminale ospite, a ruota di un rimorchio di Colombo calciato a lato di non troppo, è figlio di un erroraccio di Pollini, che nel sistemarsi la sfera per un rinvio poco oltre il limite lascia all’avversario il tempo e il modo di soffiargliela per l’insaccata più comoda del mondo.
Al 24′ è Regonesi a metterci la faccia per salvare capra e cavoli sul mancino del marcatore romagnolo, giratosi sugli sviluppi del corner da destra di Carlini a rientrare smanacciato da Bertini e rinviato da Guerini. La telefonata dello specialista tuttosinisto delle palle inattive dopo la sua stessa punizione contro la barriera (34′) sembra indice di una certa pericolosità, cui replica Chiwisa (40′, alto) dopo un cross di Falleni sul muro.
Al 6′ della ripresa le prove generali di tris, coll’autore del bis stavolta stoppato dal nemico giurato davanti al legno di competenza sul lancio dell’azzurrino Under 17 Mendicino (suo il 3-0 all’Ucraina a Cipro per accedere alla fase finale dell’Europeo) e Bernasconi a fallire il tap-in in mischia sul mancato disimpegno di casa. Invece, il patatrac fino al pari sul 2. La riapre il firmatario della primissima chance della partita, incornando la traiettoria dalla bandierina sinistra di Milli che s’era procurato l’angolo impegnando da fuori il portiere atalantino sull’apertura by Di Francesco. Stesso schema provocato da un tiro di controbalzo dello specialista cesenate destro da fermo e la sponda di Lepri favorisce il tocco sotto in scavetto del doppiettista romagnolo senza che Guerini riesca a intervenire. A metà del guado (16′) l’occasione sciupata dall’eroe nerazzurro di giornata col suo capitano a mettergliela giù di piede. La scarpa dell’estremo locale chiude la porta a Bernasconi a 6′ dal 90′ negandogli il poker sporco e finisce qui: dopo la sosta, la ripresa sperando di impiattare un bel pesce d’aprile alla Fiorentina che ha recentemente eliminato i nerazzurrini dai quarti di Coppa Italia.