Juventus – Atalanta 3-3 (0-2)
JUVENTUS (4-3-1-2): Garofani 6; Leo 5,5, Nzuango 6, Riccio (cap.) 6,5 (35′ st Fiumanò 5,5), Ntenda 6,5 (14′ st Turicchia 6); Omic 6 (1′ st Maressa 6,5), Miretti 6,5, Iling 7 (41′ st Cerri sv); Hasa 6 (1′ st Soulé 7); Sekulov 6,5, Bonetti 6. A disp.: Senko, Barrenechea, Verduci, Mulazzi, Cotter, Doratiotto, Sekularac. All.: Andrea Bonatti 6,5.
ATALANTA (3-5-1-1): Gelmi 6; Cittadini 6,5, Scalvini 6,5, Ceresoli 6,5; G. Renault 6, Gyabuaa 6,5, Zuccon 5,5, Sidibe 7,5, Grassi 6 (33′ st Giovane 5,5); Cortinovis (cap.) 7; Kobacki 5 (33′ st Vorlicky 6,5). A disp.: Dajcar, Scanagatta, Hecko, Berto, Oliveri, Italeng, De Nipoti, Rosa, Repa. All.: Massimo Brambilla 6,5.
Arbitro: F. Longo di Paola 6 (Micalizzi di Palermo, Trischitta di Messina).
RETI: 5′ pt Sidibe (A), 24′ pt Cortinovis (A), 3′ st Soulé (J), 24′ st Sekulov (J), 39′ st Sidibe (A), 44′ st Miretti (J).
Note: ammoniti Cittadini, Omic, Iling e Miretti per gioco scorretto. Tiri totali 11-12, nello specchio 4-5, respinti 1-4, parati 1-2. Corner 2-4, recupero 0′ e 4′.

Vinovo (Torino) – Uno-due Sidibe-Cortinovis tra un regalo della Juventus e un’azione sartoriale, un secondo tempo cominciato malaccio col pareggio subìto in rimonta. la penultima palla utile tramutata dal doppiettista di giornata nel nuovo illusorio vantaggio e il bottino pieno sfumato a pochi passettini dal novantesimo per cominciare il girone di ritorno all’insegna del cardiopalma comunque insufficiente. La Primavera dell’Atalanta sale a quota 23 alle soglie della pausa, al ritorno della quale dovrà ospitare il Milan a Zingonia. Ma i playoff o Final Six che dir si voglia sono da corroborare: in graduatoria, attendendo Spal-Genoa (ferraresi a più 1, Grifone con lo scontro diretto a favore a meno 3), è sesto posto in coabitazione coi rossoneri e col Sassuolo.
Esce subito dal guscio alla voce conclusioni proprio l’apripista che raccoglie a rimorchio la pallonessa dal fondo di Grassi nel solito 3-5-2 da battaglia di Brambilla per poi approfittare a stretto giro di posta dell’errore di Miretti, che nel finale si riscatterà, nella famigerata costruzione dal basso, un passaggio assurdo in orizzontale verso sinistra che innesca corsetta e bomba sotto l’incrocio lontano della performante mezzala ivoriana. Omic non può rientrare in tempo, il ficcante ma impreciso tuttosinistro Iling ci prova invano (9′) dalla lunga alzando la mira, come nel piazzato al 12′, dopo la percussione a due tra Hasa e il mediano basso stesso. Nerazzurrini comunque sempre pericolosi quando decidono di andare per le spicce, vedi scarico di Gyabuaa per l’apripista (16′) che all’intersezione della lunetta sgancia il lungolinea fuori di poco. Il secondo corner a favore sfocia nell’ascensore di Nzuango senza che la palla s’abbassi (18′). Un tris cronometrico e Garofani va in ansia sul cross di Ceresoli al culmine di una ripartenza secca Cortinovis-Gyabuaa non risolto dall’apertura di Renault dall’altro lato, ma niente paura: il fantasista di Monterosso si fa appoggiare in spaccata dal centralone Cittadini, avanzato a mo’ di Toloi, che gli ridà palla verso il vertice destro da cui la discesina con tiro nell’angoletto opposto è un gioco da ragazzi.
Scollinata la mezzora da due giri di lancetta scarsi capitano anche a Cortinovis di sbagliare, facendosi soffiare l’attrezzo da Riccio che lancia nello spazio Sekulov, troppo lento a spostarsela sul preferito mancino a prezzo della rimonta in disimpegno di Scalvini. Nella ripresa cambio tattico di casa (modulo comunque incertissimo, pareva un 4-2-3-1 anche allo start) e riapertura dello score della new entry Soulé, che approfitta (3′) con una cannonata mancina dal limite della sponda all’indietro di Bonetti sul lancio del suo leader arretrato. All’ottavo, a inerzia che ha ormai cambiato padrone, la vedette bianconera della ripresa ci ritenta tagliando sul radente dal fondo di Iling incocciando però sulla testa del perno di Palazzolo sull’Oglio. Quasi un soliloquio locale, con Sekulov a ricevere da sinistra per il tiro ai piccioni (9′) e ancora l’argentino dell’1-2 a mancare la mira di parecchio in gioco aereo incrociando il traversone di Turicchia, sostituto di Ntenda che alla cinquina d’orologio aveva tentato la puntata fermato da Gelmi in uscita, con pessima scelta di tempo. Tanti tiri ma in maggior parte non pericolosi, come del resto il break di seconda di Zuccon sull’affanno totale della difesa di Bonatti sull’innocuo crossetto a rientrare del francesino a destra. La fronte del battistrada ne viene accarezzata da un ulteriore scodellata (19′), pur non riuscendo a imprimere angolazione e potenza alla frustata secca davanti al secondo legno, non proprio un errore che però si paga poco oltre metà frazione sull’asse tra il primo marcatore zebrato e l’italo-macedone che non ha alcuna difficoltà a firmare in diagonale il pari sul 2. L’onda lunga del terzo tiro dalla bandierina sfocia nell’iniziativa a due Gyabuaa-Sidibe dalla sinistra con parata un po’ scomoda dell’estremo baluardo nemico (28′), Kobacki perde il controllo sullo smarcante del compagno con la fascia al braccio (32′), Cortinovis sbatte contro il muro difensivo e Renault taglia bene di testa sul pallone di Ceresoli (34′) non inquadrando la porta di venti centimetri. Quindi la magata sotto il sette dell’eccellente Alassane, già goleador dell’Under 17 Bosi-edition che andò in finale con la Roma a Ravenna due anni fa, che riprende la respinta di Fiumanò sul lavorìo di Vorlicky dall’ala per insaccare la chimera di potenza. Ma Miretti la riacciuffa lo stesso, di seconda, appena da fuori, battezzando l’incrocio. Al terzo di recupero sono Gyabuaa e Scalvini a vedersi infrangere il paio d’occasionissime finali contro il pareggiatore sul 3 sullo schema da punizione di Cortinovis rifinito dalla torre di Cittadini. Peccato.
Simone Fornoni