AlbinoLeffe – Pergolettese 1-0 (1-0)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Savini 6; Gusu 6,5, Canestrelli 7, Riva 6,5; Tomaselli 7, Nichetti 6,5, Genevier 6,5, Giorgione (cap.) 6,5, Gelli 7; Manconi 6, Galeandro 6. A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 3 Berbenni, 10 Gabbianelli, 18 Piccoli, 27 Ghezzi, 29 Miculi. All.: Marco Zaffaroni 6,5.
PERGOLETTESE (3-5-2): Ghidotti 5,5; Ferrara 6, Lucenti 5,5 (1′ st Kanis 6), Bakayoko (cap.) 5,5; Candela 6, Ferrari 6, Varas 6,5, Duca 6,5, Piccardo sv (15′ pt Lamberti 5,5, 20′ st Girelli 6); Scardina 5,5 (27′ st Longo 6), Morello 5,5. A disp.: 1 Soncin, 5 Ceccarelli, 9 Bortoluz, 16 Tosi, 17 Faini, 31 Mustafaraj. All.: Luciano De Paola 5,5.
Arbitro: Milone di Taurianova 5,5 (Pizzoni di Frattamaggiore, Iacovacci di Latina; IV Gandino di Alessandria).
RETE: 8′ pt Gelli (A).
Note: ammoniti Galeandro, Duca, Lucenti, Lamberti, Genevier e Bakayoko per gioco scorretto, Giorgione per comportamento non regolamentare. Tiri totali 9-7, nello specchio 2-3, respinti 2-1, parati 1-2. Corner 0-1, recupero 1′ e 3′ .

Gorgonzola (Milano) – La primizia invernale di Francesco Gelli spiana il terreno gibboso della Martesana al ritorno dell’AlbinoLeffe alla vittoria tra le mura amiche. Dove latitava dallo score all’inglese contro l’Alessandria l’11 novembre scorso. I 29 punti in classifica rilanciano le ambizioni playoff della squadra di Marco Zaffaroni, priva degli squalificati Mondonico e Petrungaro, dopo l’occhiale di Lecco e il ko di misura a Livorno. Non male abbattere la Pergolettese, vittoriosa in rimonta all’andata, primo ostacolo del trittico lombardo che passerà mercoledì 3 febbraio da Sesto San Giovanni per concludersi domenica 7 in casa della Giana al “Città di Gorgonzola” domenica 7, sempre alle tre del pomeriggio.
Si arriva a metà vivendo di rendita sulla magia subitanea del livornese, pescato in corridoio da un essenziale Giorgione e rientrato di nemmeno un metro dal vertice sinistro per la più imprendibile delle traiettorie a scendere nel mezzo angolo lontano. Lo sprintoso Tomaselli, pescato bene da Nichetti, e in seguito Manconi (22′), privo del totem Cori davanti, si arrestano sull’ombrello dell’imprecisione, rispettivamente senza riuscire a servire da destra la coppia Giorgione-Galeandro a centro area e quindi suggerendo troppo corto per la sua spalla in attacco dopo aver borseggiato Ferrara sulla trequarti. Una mancata chance a tiro della sortita innocua di Candela convergendo dall’out destro su appoggio di Ferrari per un tiraccio centrale affrettato dal tampone puntuale di Canestrelli. La mega mischia da fermo, con pasticcio in uscita di Ghidotti, forse sviato dall’ascensore dell’unica punta pura seriana sulla punizione lunga di Genevier, potrebbe sfornare il raddoppio se non fosse per il muro di Bakayoko sul tap-in di Nichetti poco oltre il limite, mentre la timidissima replica cremasca (33′) è nella svettata molliccia di Ferrara, virato a perno difensivo dopo il cambio di posizione con Lucenti, accarezzata dal calcio franco di Duca dalla destra.
Verso il finale del primo tempo, pure il paio di casi da moviola che vedono coinvolto l’intraprendente laterale destro bluceleste, incrociato forse fallosamente in area da Lamberti (38′) su l tracciante dal centrosinistra del compagno con la fascia la braccio e quindi steso dallo stesso dirimpettaio sugli sviluppi dell’ennesimo pressing a due, stavolta di Manconi e dello stesso Tomaselli, per togliere il possesso al titubante centrale sinistro altrui con la fascia al braccio, incapace di fermare il rilancio del sostituto dell’appiedato illustre. Se all’intervallo si va con la sparata in curva da fuori di Ferrari in asse con Duca e Scardina, nella ripresa i Cannibali passano a quattro dietro inserendo l’ex di turno Kanis. Al 4′ Ferrara stoppa Nichetti sullo slancio dei suoi ancora a destra col numero 7 in vena di fughe, niente da fare per le velleità del sannita due giretti cronometrici più tardi quando tenta di sorprendere il portiere nemico da metà campo. Occhio al corner number one, di Duca da sinistra, con Varas incapace di punire l’anticipo un po’ stitico su Bakayoko del play francese, mentre di là Giorgione sbatte sul più presente dei mastini avversari dopo aver avuto il via libera dal suo bomber. Non si abbassa invece a sufficienza il tiro mancino da fermo di Hicham (20′), lanciato ai tempi in prima squadra da Alessio Pala. La fase della gestione all’insegna dell’attendismo si spezza solo con lo spiovente di Genevier dalla sua zolla per il campanile di testa di Galeandro (36′), ma su azione è di Tomaselli il 2-0 mancato, gettando alle ortiche a porta libera la pallonessa dello slalomista Gelli a un settebello dal novantesimo. Duca non trova lo specchio sempre da fermo (41′) e al 1′ di recupero per poco non toglie la ragnatela girandosi in caduta sul filtrante di Candela deviato dal match winner, con Longo in ritardo per l’eventuale deviazione. Quest’ultimo libera Girelli dalla distanza, no stress per Savini. Avanti così, a piccoli passi.
Simone Fornoni