E’ un progetto bellissimo, e che riqualifica un intero cantiere, quello che ha portato alla rinascita di Daste e Spalenga. Per l’ex centrale elettrica della Celadina non poteva esserci un nuovo utilizzo migliore: i 3000 metri quadrati dell’immobile dismesso sono infatti rinati come innovativo polo socio-culturale, con un ampio gruppo di enti e associazioni che lo faranno vivere sette giorni su sette, richiamando utenti di ogni età. Un vero e proprio contenitore pubblico, senza precedenti per dimensioni e finalità della sua gestione, inaugurato nei giorni scorsi e che ospiterà uno spazio eventi, un bistrò, un cinema e un’area uffici. A questi si aggiungono uno spazio esterno con anfiteatro, una loggia porticata e una grande piazza. E a proposito di quest’ultima, che l’area abbia qualcosa di magico e artistico lo si capisce già dalla precisa scelta del Comune di Bergamo, che ha deciso di intitolarla al cantautore Fabrizio De Andrè: è stata grande l’emozione al momento del taglio del nastro, accompagnata dalle note senza tempo di Faber, e alla presenza di Dori Ghezzi, moglie dell’indimenticato cantautore genovese.
Una progetto davvero importante, quello portato a termine dal Comune di Bergamo al termine di un lungo percorso di progettazione, e che vuole proporsi al pubblico come uno spazio pensato per creare nuove sinergie e contaminazioni, per generare un cambiamento collettivo e tangibile e per proiettarsi verso il futuro senza dimenticare le proprie radici. E’ enorme la soddisfazione per questo risultato da parte del sindaco, Giorgio Gori: “Ci abbiamo lavorato con grande impegno e determinazione, trovando i fondi necessari per la completa riqualificazione di questo spazio che abbiamo sempre indicato come decisivo per il rilancio di questa parte di città: ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a conseguire questo importante risultato. In un quartiere della periferia come Celadina, si dà vita ad un altro contenitore culturale e sociale oltre che di svago ed intrattenimento, in grado di accrescere questo tipo di offerta anche in luoghi e parti di città dove, di queste dimensioni, non vi è mai stato, creando un contrappunto – non solo geografico – di straordinaria ricchezza e prospettiva per il nostro futuro”.
“Con l’inaugurazione della ex Centrale di Daste e Spalenga si porta a compimento un intervento di vera e propria rigenerazione urbana – aggiunge l’assessore alla Riqualificazione Urbana Francesco Valesini -, un progetto capace di mettere insieme in modo integrato oltre una dozzina di diverse realtà che operano nei più diversi settori del sociale, della promozione e produzione culturale oltre che del lavoro e del settore delle professioni, trasformando in questo modo quello che fino a ieri costituiva un problema di degrado e abbandono, in un cuore pulsante e attivo di vitalità intergenerazionale, non solo giovanile, in grado di riverberare il suoi effetti positivi su tutto il contesto interessato. Una realtà che guarda, proprio per la sua unicità, oltre la dimensione cittadina ma che sarà capace di radicarsi e costruire anche nuove relazioni e rapporti con il quartiere in cui si trova”.
Gli eventi in programma nel nuovo polo sono davvero tantissimi, tutti a cura delle numerose associazioni e realtà del territorio che graviteranno intorno alla zona. Tra le iniziative, alcune saranno ricorrenti, tutte a cura di Daste Bistrò: a partire da “Salottino”, un appuntamento in programma il mercoledì dalle 19 alle 20 che ogni settimana esplorerà un mondo diverso (Arte Contemporanea, Cinema, Architettura e Astrologia) alla presenza di esperti del settore, fino “Cichetti e Champagne”, (ogni giovedì sera) evento che accompagnerà alla scoperta delle bollicine francesi più famose al mondo. Domenica sarà poi la volta delle famiglie: “Family Sunday” sarà il contenitore di una serie di laboratori artistici e creativi per bambini promossi da alcune delle più importanti istituzioni museali del territorio bergamasco: GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Accademia Carrara, Museo delle Storie di Bergamo.
Arte, cultura, socialità: il cuore di Daste e Spalenga è tornato a battere forte, per un progetto che dopo mesi terribili passati dal nostro territorio diventa metafora della voglia di tornare alla vita di un tempo da parte di tutti i bergamaschi.
Fabio Spaterna

LA SCHEDA
La centrale termoelettrica di via Daste e Spalenga viene aperta nel 1927, collocata in un’area urbana a forte vocazione industriale e tessile: la struttura nasce infatti con lo scopo di fornire energia alle industrie Riuniti e Filati, presso cui lavoravano oltre 600 dipendenti provenienti dalle valli bergamasche. Negli anni ’60 il trasferimento dell’industria tessile e cotoniera nelle valli pedemontane determina l’abbandono graduale dell’intero comparto e la dimissione della centrale termoelettrica di Daste e Spalenga. Nel 2003 il Comune di Bergamo acquisisce all’interno di un intervento urbanistico privato che porterà alla riqualificazione dell’ex area industriale tutt’ora in corso, la centrale elettrica con delle prime risorse economiche derivate dagli oneri urbanistici che si dimostreranno presto però del tutto insufficienti. Per oltre un decennio la centrale rimarrà di conseguenza abbandonata, diventando essa stessa fonte di degrado per il quartiere e per le aree intorno che nel frattempo si andranno a trasformare. Per porre fine a questa situazione e dare finalmente nuova vita ad uno spazio dalle straordinarie potenzialità, l’Amministrazione comunale decide,di partecipare al bando ministeriale, dedicato alle periferie, “Legami Urbani”. Nel 2018 cinque soggetti eterogenei (Lab80 film, Nutopia srl, Cooperativa Impresa Sociale Ruah, Associazione Openarch e l’Unione Professionisti ed Associazioni Culturali). Nel 2020, il partenariato si amplia accogliendo altri soggetti tra cui: Tandem srl che rappresenta l’unione tra Nutopia srl e Tassino Eventi srl, Consorzio Ribes, Servizi CEC srl, Conlabora srl, Cooperativa Sociale Why Not e Encoded Studio.
Grazie a questo ampio partenariato si sta definendo il “Progetto Daste”, che mira a proporre un nuovo modello di governance attraverso una formula innovativa di impresa sociale che coinvolge soggetti no profit e for profit. Questo nuovo soggetto sarà attivo su più versanti: dalla definizione, promozione e progettazione di iniziative culturali, creative e artistiche al perseguimento di finalità sociali, di inclusione e partecipazione, passando per il coinvolgimento di aziende ed enti commerciali di vario genere, che troveranno in Daste non solo uno dei tanti ”luoghi per eventi”, ma un partner per la co-progettazione del proprio evento, sfruttando e mettendo a valore aggiunto le possibili connessioni socio-culturali del luogo e dei suoi attori.