di Simone Fornoni
Dallo zero al quoto nel Milan ai sogni. I propri, di un riscatto personale e professionale, e quelli dei tifosi, che nel giro di un amen cambiano volto e colori sociali. Charles De Ketelaere, a meno di un “no” netto del genere del neo laziale Gustav Isaksen, ovvero voi non giocate la Champions e quindi tanti saluti, a Bergamo dopo la disastrosa annata meneghina può trasformarsi da topica di calciomercato nel nuovo Josip Ilicic. Lungo, secco, fantasioso, mancino e con un certo sfondo di indolenza, benché abbia fatto faville a conti fatti soltanto nel natìo Brugge, 3 Jupiler League e 2 supercoppe nazionali, il 2001 fiammingo ha tutte in mano le carte del paragone scomodo da propellente per raddrizzare una china altrimenti pericolosa. Sta soltanto a lui indurre l’Atalanta, il 30 giugno dell’anno prossimo, ad aggiungere altri 20 milioni per il riscatto ai 6 di prestito oneroso. 

Anche se altre fonti dicono 3+23, la sostanza non cambia. Un altro tassello dell’attacco è stato aggiunto al puzzle dell’organico, prendendolo a un prezzo inferiore a quello preteso dal venditore della scorsa estate, 30 milioni e passa. E così l’ex scoutizzato da Giovanni Sartori, complice la stagione più balorda possibile, diventa l’acchiappo a sensazione della finestra estiva del duo Lee Congerton-Tony D’Amico. Nella capitale morale ed economica d’Italia l’investimento sarà ammortizzato, quindi tutti contenti, chi più chi meno. La scommessa potrebbe anche finire male, ma intanto dalle nostre parti hanno dimostrato di potersela permettere grazie alle vagonate di soldi della cessione di Rasmus Hojlund al Manchester United.

La formula, a grattare sotto la superficie, è sempre ispirata alla stessa logica, qualcosa che per una provinciale è inedito fino a un certo punto, poiché al management nerazzurro il giochino riesce da un settennio buono. Ovvero il controllo totale del cartellino del giocatore, con l’unica eccezione di Leonardo Spinazzola lungo tutta la gestione tecnica di Gian Piero Gasperini, è stata la chiave di volta di tutti gli affari di un ciclo glorioso pur senza trofei. Niente diritto di controriscatto o ricompra, altrimenti la trattativa non sarebbe nemmeno stata avviata.

Sul piano delle tessere del mosaico, se restano Duvan Zapata e il duo di ali Nicolò Cambiaghi (improbabile)-Emmanuel Latte Lath (un altro che ha mercato), il reparto avanzato è comunque a posto. Non resta che mettersi in casa un altro difensore (Isak Hien del Verona) e, se partirà anche Joakim Maehle (Marsiglia, 15 cocuzze), un laterale alla Emil Holm (Spezia). Materiale costoso la metà di CDK, che ha in più la mistica della scommessa su due gambe coi tacchetti sotto le scarpe. Per alimentare paragoni e sogni, servono numeri. Finora abbonati al Club Brugge, 25 gol di cui 19 nel solo 2021-2022 e 20 assist in 120 partite. Charles, il secondo belga a vestire il nerazzurro dopo Timothy Castagne, dovrà garantirne di nuovo, per far dimenticare la virgola nella quarantina di comparsate milaniste.