Charles Darwin così scriveva: “l’ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza”.
È fuor di dubbio che una tale affermazione si presti a più di una interpretazione, ma personalmente ritengo che il succo del suo discorso si possa ricondurre alla ormai nota Sindrome Dunning – Kruger, meglio conosciuta come “sindrome del tuttologo”!
Guardiamoci in faccia e ammettiamo che tutti noi, probabilmente più di una volta nella vita, abbiamo ceduto al fascino di esporre le nostre idee come fossero assolute certezze, anche allorquando inerenti
ad argomenti a noi totalmente estranei fino a poco tempo prima.
Il periodo di lockdown, poi, è stato per alcune persone terreno fertile per il senso di distruzione delle proprie certezze di vita, ma per molte altre per il potenziamento del proprio ego, che non aveva sfogo alcuno ad esclusione delle estenuanti battaglie social su argomenti di economia, biologia, scienza e diritto.
Muratori che si riscoprivano virologi, cantanti che si credevano agenti dei servizi segreti, avvocati che parlavano con sicumera di agenti patogeni e medici che si “camuffavano” da magistrati.
Insomma, un vero caos che ha generato quale unica conseguenza quella di acuire le tensioni tra le persone più che mai fragili, oltre che tanta ridicola confusione.
Tornando alla frase di Darwin: siamo stati spettatori di fenomeni di arroganza perpetrata da “ignoranti”, così come di fenomeni di sconforto di persone preparate; altresì abbiamo preso coscienza di quanto spesso la gente tenda a dare maggiore credibilità a coloro che, seppur privi di reale competenze, appaiono ben capaci di esporre con presunzione i propri punti di vista.
In fondo, si tende a dare risalto a coloro che la pensano come noi senza preoccuparsi di tentare un approccio più razionale alle cose: ecco perché spesso navighiamo a vista di quella superficialità che tanto nuoce al sapere e alla comunità tutta.
Quindi ci sta esporre i propri punti di vista, ma senza arroganza e presunzione, se non quella di non avere certezza alcuna.
Ci sta che si provi a formulare qualche ipotesi che, però, come tali andranno definite.
Impariamo ad ascoltare chi si è da sempre dedicato allo studio di una materia non scordando mai che – facilmente – ciò che appare come scontato è solo quanto di più distante dalla verità possa esistere.
Buon tutto a voi amici.
Vanessa Bonaiti