Il Rozzano, vale a dire il giustiziere dello Scanzo, sulla strada che separa l’Under 19 della Trevigliese dalla storia. Stagione a dir poco palpitante per l’Albiceleste, che, tra gli Juniores Regionali Fascia “A”, è partita a fari spenti, guadagnando via via autorevolezza e consapevolezza dei propri mezzi, issandosi alle semifinali che, da sabato sera, infiammeranno i cuori degli appassionati. Di mezzo, un titolo regionale in grado di suggellare un percorso che ha fatto dei bassaioli l’ultima portacolori del calcio bergamasco ancora in corsa, tanto più con l’eliminazione di Scanzo e Cisanese maturata con l’inizio della fase finale. Prima è toccato agli All Blacks congedarsi dalla competizione, sotto i colpi della Varesina. Subito dopo, grazie alla fatidica lotteria dei rigori, il Rozzano ha estromesso lo Scanzo, partito col vento in poppa garantito dai numeri-record esibiti vincendo il girone C. Forse per un profilo complessivamente più soft e dimesso, forse per i vorticosi colpi di scena occorsi in sede di guida tecnica, aspetto da non trascurare quando un gruppo di buoni giocatori diventa squadra a tutti gli effetti, in grado di prefigurare qualsiasi tipo di impresa, la Trevigliese ha navigato a vista per alcuni frangenti, mettendo il turbo soltanto da novembre in avanti. A tenere banco è stata la sfida ravvicinata col Vighenzi, che ha chiuso la stagione regolare al secondo posto, a cinque lunghezze dai biancocelesti. Ma, sul lungo termine, sono le ottime avvisaglie scaturite dal terreno di gioco a lasciar presagire la piena maturità, per una rosa di nomi che ora punta, per forza di cose, all’exploit sul palcoscenico delle prime squadre. Agli ordini di un allenatore che, quanto a Juniores e titoli regionali vinti, sa certamente il fatto suo, sono svariati i profili che, negli anni a venire, calamiteranno le attenzioni, portando luce e prestigio su un settore giovanile, quello dell’Albiceleste che non si scopre certo oggi. Dalle imprese del portiere Ruiz, protagonista indiscusso nei quarti di finale con i super interventi esibiti in occasione dei rigori, con il Darfo Boario, a un attaccante di razza come Michael Cicio, autore di 11 pesantissime reti. Eppure, scovando una qualche storia da copertina, ecco il portentoso incedere dei cosiddetti gregari, con Gabriele Caputo in qualità di capofila. Il laterale classe 2003 ha messo tutti in riga, dall’alto dei 12 gol realizzati, certificando il carattere cooperativistico di un successo che è primariamente frutto dell’intesa, dell’amalgama e del lavoro di squadra. E poi Nicolas Del Prato, altro 2003 già stabilmente al servizio di una prima squadra, della quale ha rappresentato una valorosa arma in più, con ben 3 reti, e il tandem di centrocampo composto da Carta e D’Elia, con quest’ultimo insignito dei gradi di uomo della provvidenza, dopo la punizione valsa, nei minuti finali, il pareggio con il Darfo. Tanti ancora sarebbero gli spunti degni di nota, a partire dall’impatto di una guida tecnica che, subentrata in corso d’opera, ha saputo credere nelle potenzialità del gruppo, ma più di ogni altro aspetto diventa doveroso soffermarsi sull’effetto-rincorsa. Partita in tono minore, l’Under 19 della Trevigliese ha risalito la china fino a fare un sol boccone del girone D, spiccando da unica valorosa formazione bergamasca all’interno del contingente bresciano. Un trionfo, tra gli Juniores Regionali “A”, che vale l’approdo alla fase finale, aperta col botto grazie al successo, quello ottenuto a spese dei camuni, che è primariamente frutto di un atteggiamento votato alla compattezza e all’unione di intenti. Uno stuolo di ottimi giocatori si è trasformato in uno squadrone in odore di corazzata inaffondabile. Ora, il Rozzano, in doppia sfida, e l’eventuale finale, in qualità di ultimi residui ostacoli, sulla strada che porta alla gloria e alla consacrazione.
Nik