[BGSPORT - 45]  BERGAMO_SPORT/BGSPORT/PAG45 ... 03/05/Casazza – Passano gli anni, passano i campionati, passano le gioie e le amarezze. Ciò che non passa è l’entusiasmo che si respira a Casazza, sempre più isola felice del dilettantismo orobico, e sempre più sinonimo di ambizione e voglia di crescere. Mai come in Valcavallina si può respirare tutta la dedizione che un gruppo di amici, prima che colleghi, ha dedicato al mondo del pallone, attraverso il lancio di una prima squadra costantemente competitiva, e la cura amorevole riposta in un settore giovanile tutto da scoprire. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, con tanto di doppio salto di categoria nel biennio 2010-2012, ma ciò che appare davvero duratura è la passione di un presidente, e dei suoi uomini di fiducia; gente ambiziosa per natura, dotata di una testa, e di un cuore, che farebbero invidia alle società professionistiche. In principio fu un trio delle meraviglie, che si distinse anche durante l’esperienza targata Nuova Casazza, pur con mansioni ben differenti da quelle ricoperte oggi. E il presente racconta di un Claudio Cambianica sempre saldamente al timone del vascello biancazzurro, attorniato, nel marasma di volti e nomi, da due fedelissimi di certificata garanzia: Marino Fusini, storico tuttofare del sodalizio, e Francesco Boscarelli, attuale team manager. Il trio avanza imperterrito, a vele spiegate, sia che si tratti di una tempesta, magari dettata da una cocente delusione o da qualche risultato negativo, sia che di mezzo ci sia una promozione in Prima e Seconda categoria. Perché il Casazza è destinato a durare, e non si accontenta di una stagione vissuta al vertice. E’ scritto nel Dna di uno staff responsabile e caloroso. Lo impone l’etica di uno sport che sa anteporre le finalità ludiche e aggregative, a quelle imposte dalla competizione. “I risultati ottenuti finora ci lasciano soddisfatti, ma quel che più conta – apre Cambianica – è l’autorevolezza di un progetto improntato sui cinque anni. Che si vinca o si perda, noi già possiamo garantire che l’anno prossimo ci saremo, a dispetto di quel che accade da altre parti. Se vinciamo, non spariamo, perché abbiamo in mente un obiettivo ben preciso: portare Casazza, e il Casazza, in Eccellenza, con il solo verdetto proveniente dal campo”. In sede di bilancio, le gioie finiscono inevitabilmente per contrapporsi alle  amarezze: “Come non citare i salti di categoria compiuti, anche se a onor del vero, sia in Terza che in Seconda, è mancata una rivale in grado di mettere in discussione la nostra supremazia. L’anno scorso, è stata tutta un’altra storia, e la rivalità innescatasi con squadre del calibro di Vertovese, Baradello e Frassati Ranica testimonia la caratura di quel torneo. Oggi la situazione non è poi tanto diversa, anche se il fatto di avere di fronte più numerose formazioni bresciane, peraltro ben attrezzate, non ci ha certo agevolato. Vogliamo vincere sul doppio fronte, come del resto abbiamo sempre cercato di fare, nonostante le due finali di Coppa perse, contro Valtrighe, in Terza categoria, e San Pellegrino, in Seconda. La lotteria dei rigori che decise quest’ultima gara mi rimarrà per sempre impressa, anche se di fatto l’esito finale è inciso ben poco sui destini di quella stagione. Una partita che ricordo volentieri è invece quell’incredibile 4-4 che guadagnammo, in campionato, a Cenate Sotto, nel 2011, con tanto di due reti realizzate negli ultimi cinque minuti. La Coppa, dal canto suo, ha sempre regalato emozioni a non finire; imprese come quelle contro Frassati e Cazzaghese non si dimenticano”.
Nikolas Semperboni