L’Atalanta doveva vincere per due motivazioni. Una sentimentale, l’altra pratica.  Il sentimento riguardava il giusto tributo a Emiliano Mondonico, nel giorno del suo addio alla terra, la quotidianità, pratica ed essenziale, poi la classifica per continuare a sognare l’Europa. Così il 2-0 all’Udinese è l’inevitabile epilogo di una partita stradominata. Anzi il punteggio è addirittura risicato perché con maggior precisione sotto porta e un tocco lezioso in meno sarebbe stata se non goleada ma qualcosa di simile. Consideriamo infatti, oltre ai gol di Petagna e di Masiello, le due occasioni di Gomez, il gol fallito sempre da Petagna, il colpo di testa di Freuler, il tiro di De Roon mentre da parte friulana  un tiro di Perica e un colpo di testa di Danilo, su calcio d’angolo, entrambi parati da Gollini. Tra l’altro con un trio difensivo come quello nerazzurro dove con un Palomino decisamente stratosferico era difficile passare.  E questo è il sommario offensivo di una partita che, ancora una volta, ha dimostrato la netta superiorità dell’Atalanta. Che ormai, Juve e Napoli a parte, sta sgretolando tutte le avversarie che incontra. Non  solo, gioca bene, realizza gol e non subisce. Voler di più, è impossibile. Oggi la formazione nerazzurra è stata bravissima a sbloccare il risultato quando si stava entrando nella fase finale della partita. Due gol scritti dallo stesso sceneggiatore e con gli stessi azionisti delle occasioni da rete, Gomez e Masiello.  Il primo nasce da un angolo battuto velocemente da Masiello per Gomez, pallonetto del Papu per Petagna che di testa anticipa l’olandese Nuytinck; il secondo angolo di Gomez, respinge di testa un difensore friulano, Masiello, solo soletto, appostato sulla sinistra con un tiro sghembo mette alle spalle di Bizzarri. E se non sono schemi questi perché, adesso, son ben sei i gol scaturiti da calci d’angolo. Eppure non era facile sgretolare il muro dei bianconeri (oggi in giallo) venuti a Bergamo con la chiara intenzione di non prenderle e lo ha ammesso anche Oddo nella conferenza stampa del dopopartita. Infatti l’Udinese ha subito cominciato con 5-3-1-1 poi diventato 5-4-1 perché De Paul si è sempre sacrificato su De Roon e anche gli ulteriori cambiamenti tattici di Oddo non hanno influito sull’andamento della partita. Stavolta però l’Atalanta ha dimostrato una superiorità evidentissima perché è sempre riuscita ad arrivare nell’area di Bizzarri, o nei pressi, con estrema facilità. Certo il muro resisteva ma più passava il tempo più il gol si avvicinava e sembrava addirittura sicura realtà quando Gomez consegnava a Petagna un pallone da mettere in rete ma il nostro attaccante calciava addosso a Bizzarri. Improperi a non finire da parte di tutto il popolo nerazzurro presente al Comunale. Ma non ci si poteva lamentare più di tanto perché il gioco era saldamente tra i piedi dei nerazzurri che col trio De Roon-Freuler-Cristante imponevano la legge dei più forti. Così a forza di giocare a calcio, di assediare, di attaccare il gol non era una chimera. E nel secondo tempo i gol sono arrivati, Dopo Pasqua e Pasquetta attiva la Sampdoria. E questo è uno scontro diretto decisivo.
Giacomo Mayer