La vendetta, dice il saggio, è un piatto da consumare freddo. Sotto forma del legno dell’avversario da rendez-vous, oltretutto “colpevole” della deviazione decisiva sull’1-1. Oltre il penalty decisivo col Giappone agli ottavi. Dal 12 agosto 2020 della remuntada a due a tempo scaduto Marquinhos-Choupo Moting firmata PSG al 9 dicembre 2022, da un quarto di Champions League a quello dei Mondiali di Qatar 2022, la rivalsa dell’atalantino Mario Pasalic è bell’e consumata. La sua Croazia, già vicecampione uscente a Russia 2018, batte il Brasile ai rigori dopo aver fatto pari e patta ai supplementari e centra la semifinale. Allora, per la Dea, il classe ’95 scuola Hajduk aveva recitato la parte dell’apripista del punteggio nella famosa sfida a porte chiuse per le restrizioni anti-covid.

Gloria piena per il reduce di Lisbona, anche se in campo lui non c’era già più perché sostituito dal primo rigorista vatreno al 28′ della ripresa dopo averlo tenuto degnamente alla prima partita da titolare in una rassegna iridata. A segno, per le statistiche, Neymar al secondo di recupero del primo tempo supplementare e Vlasic, proprio il cambio del nerazzurro, a 3′ dal 120′. Sequenza dei tiri dal dischetto: Vlasic gol, Rodrigo parato, Majer gol, Casemiro gol, Modric gol, Pedro gol, Orsic gol, Marquinhos palo.

Dopo ben quattro prove da cambio in corsa, per SuperMario è stata dunque la volta della prima da titolare ai Mondiali. Il jolly dell’Atalanta è partito negli 11 del ct Zlatko Dalic Cambio, in ordine temporale, dello stesso torinista, di Modric (dall’86’, col Canada, nell’unica vittoria nel girone) e due volte di Kramaric, oggi titolare da centravanti, il nazionale nerazzurro da ala destra tattica s’è disimpegnato benino nelle due fasi. In avanti, due scambi nel primo tempo non andati a buon fine con l’omologo alla sinistra dell’attacco, l’ex interista Perisic: al 9′ Militao allontana di testa il cross del primo per poi sprecare al 13′ la palla tesa dal lato opposto del collega di reparto.