La WithU Bergamo sprofonda nell’inferno del girone nero, quello della retrocessione diretta.
Manca la conferma della matematica, legata ad una serie di combinazioni da vittoria al SuperEnalotto (Bergamo dovrebbe battere due volte la corazzata Torino e Orzinuovi dovrebbe perdere 4 gare su 4).
Bergamo sprofonda all’inferno a causa dei suoi americani, due giocatori che si stanno rivelando non all’altezza di questo torneo, non tanto nelle statistiche, quanto nell’impatto reale sulle partite con errori decisivi, falli inutili, palle perse, insomma tutto quanto fa la differenza tra vincere e perdere.
Nelle due gare più importanti della stagione, contro Trapani e Capo d’Orlando, Tony Easley si fa espellere per proteste contro Trapani e a Capo d’Orlando prende appena due rimbalzi con appena sei punti.
Peccato, perché questo vanifica il cuore e il grande lavoro degli italiani, e del coach Marco Calvani che ha fatto miracoli conquistando otto successi, con questo gruppo, ma senza gli americani in A2 non si vince.
Del resto la differenza tra la B e la A2 è proprio questa, la presenza dei due americani.
Nel confronto decisivo Capo d’Orlando trova 39 punti dagli statunitensi, Bergamo appena 17.
Ventidue punti di differenza, in una gara conclusa con un punto di scarto.
I numeri sono questi. La classifica lo conferma.
Così Capo d’Orlando evita il girone retrocessione vincendo in volata per 73-72 grazie allo scarto di 12 punti recuperato e ribaltato negli ultimi 15 minuti.
In cui Bergamo si inceppa, dopo 25 minuti giocati meravigliosamente dagli italiani, con il solito eroico Pullazi, con uno Zugno che attacca male ma canta e porta la croce senza un cambio (Parravicini è ancora out), con la generosità di Vecerina, Masciadri e Bedini, con un Da Campo, teorico terzo americano (ha giocato quattro anni al college a Seattle) che stecca pure lui con 5 punti e 2/8 al tiro.
Peccato, perché Bergamo cade dopo aver condotto per 38 minuti, dopo essere stata avanti per trenta minuti con tre possessi di vantaggio, scivola nello sprint anche se, va ricordato, non bastava solo vincere, serviva vincere di quattro punti per avere il confronto diretto positivo.
Ma il basket è questo e nel basket di A2 vince chi ha gli americani, chi non li ha va all’inferno del girone nero, anche se accompagnati dagli applausi per gli italiani e coach Calvani.
Bergamo resta ultima con 16 punti, Capo d’Orlando sale a 22, Orzinuovi a 20 ma con quattro gare per conquistare un successo: resta un obiettivo simbolico, battere Torino domenica alle 18 al PalaAgnelli per agganciare Biella a 18 e scavalcarla grazie al confronto diretto.
Non serve per evitare il girone nero, ma il penultimo posto è sempre meglio dell’ultimo.
Questi italiani meritano almeno il penultimo posto, gli americani meriterebbero il taglio ma ormai è tardi…
Fabrizio Carcano

Orlandina Basket – WithU Bergamo 73-72 (14-19, 20-22, 18-14, 21-17)
Orlandina Basket: Xavier Johnson 20 (7/16, 0/3), Jordan Floyd 19 (3/13, 1/6), Flavio Gay 10 (2/3, 2/6), Celis Taflaj 9 (1/3, 1/3), Samuele Moretti 5 (2/2, 0/1), Baye modou Diouf 5 (2/3), Alberto Conti 3 (1/1 da 3), Andrea Del Debbio 2 (1/1), Alberto Triassi NE, Samuele Telesca NE, Mattia Raví NE, Matteo Laganà NE.
Tiri liberi: 22 / 27 – Rimbalzi: 30 9 + 21 (Samuele Moretti 10) – Assist: 15 (Jordan Floyd 6)
WithU Bergamo: Rei Pullazi 21 (2/5, 2/7), Andre Jones 11 (4/10, 1/4), Simone Vecerina 10 (2/5, 1/3), Stefano Masciadri 10 (2/2, 2/5), Tony Easley 6 (3/6), Ruben Zugno 5 (1/3, 1/4), Mattia Da Campo 5 (1/3, 1/5), Ferdi Bedini 4 (2/2), Magaye Seck, Riccardo Piccinni NE.
Tiri liberi: 14 / 18 – Rimbalzi: 37 13 + 24 (Rei Pullazi 11) – Assist: 16 (Ruben Zugno 8)