Non me ne voglia Stefano, persona splendida, una di quelle di cui ti innamori al volo per via del sorriso contagioso e dell’allegria sempre e comunque, ma a me, che lui ha dato l’addio al calcio giocato, un po’ fa incazzare. Fortissimo, che è la chiave per entrare nel cuore di uno come me, che di lavoro faccio il giornalista sportivo, ma pure simpatico, umile, generoso, coraggioso e un sacco simpatico. Così, come mi accade quando uno dei grandi campioni del nostro calcio appende le scarpette al chiodo, ho aspettato qualche giorno per dare la notizia che Belussi, il portiere più amato della Bergamasca, ha deciso che è venuto il momento di smettere. Dovevo sbollire un po’ la rabbia, anche perché aveva promesso che ci avrebbe regalato un’altra stagione. Ci mancherà, anche perché, vien da dire, l’ha fatta grossa, partendo con la sua nuova avventura da allenatore fuori dalla nostra provincia, secondo di Alessio Baresi nell’under 17 del Feralpi Salò, società che al vivaio tiene tantissimo, molto attenta, e che spesso viene a pescare il meglio qui da noi.

Così partiamo, giusto con due parole, a raccontarvi una notizia che sanno un po’ tutti, soprattutto in casa Pergo, ad Albano, a Casazza e a Sarnico, le quattro società che ancora rimpiangono quando lo avevano a difendere la loro porta. Raccontiamo un po’ questo eterno ragazzo di trentasette anni: estremo difensore completo, immenso tra i pali, ma bravo bravo pure in uscita. Poi coi piedi buoni, quelli di uno che nei tornei notturni estivi gioca sempre tra il centrocampo e l’attacco. Il ruolo? Consigliato ad appena sei anni compiuti dal mister della scuola calcio del Sarnico, il mitico Andrea Belotti, vedendo Stefano far gol. “Ragazzino, sei un bel giocatore, ma anche un gattone come pochi. Ti butti su tutti i palloni e mi sembri uno che ha una bella testa, che è quello che serve per parare i rigori. Perché non vai in porta?”. Stefano non ci ha nemmeno pensato su e ha preso quella via. Talmente bravo da finire professionista, al Pergo, stagioni indimenticabili, a fare il diavolo a quattro quando gli avversari tiravano come se piovesse durante un acquazzone.

Immenso Stefano Belussi, stellare anche alla Nuova Albano, col Maffio in panchina, “il migliore mister che si possa avere, sensibilità unita a un’immensa competenza e a una grande ironia”. Poi il Casazza pigliatutto, che sogna una serie di grandi salti scegliendo Stefanone in porta, che nella finale di Coppa neutralizza un rigore e serve un assist coast to coast all’infallibile Quarantini. L’amicizia con Ilario Ondei, quella con bomber Matteo Sora, l’altro campionissimo di Sarnico, il lago, il sole, i raduni, le parate, la voglia di tornare a casa per via di un brutto male. E’ il 2016, lo intervisto: “Stefano, che succede che vedo che non stai giocando più?”. Mi racconta: “Matte, c’è che mi è venuto questo tumore. Chiudo per un attimo la porta. Paro il rigore a questa malattia e torno a prendere i sette che mi dai in pagella”. E’ stato di parola, come sempre con me e con tutti, il cancro scompare, Stefano ritorna al Sarnico, le solite prodezze, la moglie e i figli che lo guardano in tribuna, Filippo e Giacomo, due ragazzotti che giocano nel vivaio lacustre. “Ma almeno uno dei due sta in porta?”, “Il primo fa l’attaccante, il secondo si vedrà…”, “Ma hanno la tua testa?”, “Sì’, la stessa passione per il pallone”. Perché nel calcio è quello, solo solo quello, soprattutto in porta, il cervello quando diventa concentrazione, stare sempre sul pezzo, la voglia che diventa bisogno ogni maledetta domenica di andare oltre i propri limiti. Stefano Belussi, meraviglioso classe 1983, ora spiegherà queste cose ai ragazzotti del Feralpi Salò. E a me che non ci sia più lui in porta, l’ho detto, un po’ fa ancora incazzare. E pure che vada a fare l’allenatore nel Bresciano, ma non vi rompo più. E’ una nuova avventura, che merita solo tantissimi auguri. E un grazie a questo campione, grande grande da parte di noi di Bergamo & Sport che per due decenni ne abbiamo raccontato i miracoli.

Ciao Stefano, che ho intervistato tanto e a lungo appena qualche giorno fa, ora che è al mare, in Sardegna con la famiglia. Leggerete le sue splendide e divertenti parole, con tanto di straordinari Top 11 della sua carriera, sul nostro settimanale che uscirà in edicola il prossimo 17 agosto. Non mancate perché il ragazzo è davvero eccezionale. E lo era tanto tanto pure da portiere. Sigh…

Matteo Bonfanti