L’Albino Gandino, dopo lo scotto della retrocessione, adesso punta a ripartire al meglio possibile. Il nuovo direttore sportivo Matteo Magoni, ex giocatore  di Falco e San Paolo d’Argon, adesso passato dietro la scrivania, è pronto a raccogliere la sfida e comporre una squadra competitiva: “Sono arrivato da una settimana, ma l’idea è già quella di fare una rosa competitiva. L’obbiettivo è questo, poi parlerà il campo. La proprietà punta a un campionato di vertice per risalire subito”.
Tanti giocatori hanno lasciato, come abbiamo visto questa settimana, su tutti Bogazzi e Carrara, già ufficiali alla Fiorente Colognola e l’ormai ex capitano Savoldelli (anche lui promesso ai gigliati). Magoni interviene anche fornendo il punto della situazione attuale della rosa: “Molti giocatori hanno fatto altre scelte, volevamo confermare la maggior parte del gruppo ma i ragazzi stanno facendo le loro valutazioni e siamo in una fase di colloqui. Per ora rimangono sicuramente Ongaro, Zenucchi, Gualdi e Benzoni“. 
Non solo cessioni però per la squadra seriana che può annunciare i primi tre colpi del mercato: Tommaso Carrara, difensore classe ’94, di ritorno dopo le esperienze a Lemine e Vertovese. Alessio Tanghetti, portiere classe ’96, con importanti esperienze tra i pali della provincia, anche per lui un ritorno dopo aver giocato con le maglie di Virtus CiseranoBergamo, Uesse Sarnico, Ghisalbese, Villongo, Fiorente Colognola e Forza e Costanza. L’ultimo invece è Fabio Lazzaretti, attaccante classe ’92, l’anno scorso al Torre de’ Roveri, ma con importanti esperienze al Forza e Costanza, Falco, Pagazzanese, Colognese e Accademia Gera d’Adda.
Oltre ai nuovi acquisti arriva anche la conferma del mister. L’inossidabile Roberto Radici (colui che ha scritto le pagine più belle del club) rimarrà alla guida dell’AlbinoGandino anche il prossimo anno. Il mister però vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Ogni anno partiamo con la premessa di non retrocedere, poi questa volta è capitato, pazienza, fa parte dello sport. Finito l’anno sembra che a retrocedere sia stato solo io, non ho sentito un giocatore chiedere di essere confermato nonostante l’annata. E’ un’amara riflessione che faccio, una constatazione, mi sarei aspettato scelte diverse, non questo fuggi fuggi generale. Abbiamo avuto tutti problemi quest’anno, passato questo momento di dolore dato dalla retrocessione non mi sarei aspettato che se ne andassero i giocatori più rappresentativi. Poi ognuno è libero di fare le sue scelte, non sono qui per fare polemica, sto solo constatando, sono ragazzi che hanno sempre dato tutto per la maglia, ma hanno anche ricevuto tantissimo. Anch’io inizialmente ho pensato di fare questa scelta ma parlando più volte con la società ho deciso di rimanere, sarebbe stato più normale che se ne andasse l’allenatore piuttosto che i giocatori in questi casi”.
Matteo Beni