AlbinoLeffe – Trento 10-9 d.c.r. (0-0, 1-1, 2-2)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Facchetti 9; Gusu 7, Marchetti 6,5, Miculi 6,5; Petrungaro 6 (1′ st Tomaselli 7), Piccoli 6 (38′ st Nichetti 6,5), Saltarelli 6, Doumbia 6 (33′ st Muzio 8), Michelotti 6,5 (38′ st Concas 6,5); Cori 5 (17′ st Ravasio 7), Galeandro 6 (14′ sts De Felice 6,5). A disp.: 12 Rossi, 3 Riva, 17 Giorgione (cap.), 21 Poletti, 30 Martignago, 43 Freri. All.: Michele Marcolini 6,5.
TRENTO (3-4-2-1): Cazzaro 6,5; Raggio 6 (46′ st Seno 6), Trainotti 6, Carini 6,5; Galazzini 6 (12′ sts Vianni sv), Nunes 6, Osuji 6 (9′ pts Ruffo Luci 6), Simonti 6,5; Belcastro 7 (14′ st Scorza 7), Ferrara 6,5 (28′ st Pattarello 6); Barbuti 6,5 (28′ st Chinellato 5,5). A disp.: 22 Chiesa, 11 Pasquato, 19 Izzillo. All.: Carmine Parlato 6.
Arbitro: Perri di Roma-1 6,5 (Munerati di Rovigo, De Nardi di Conegliano; IV Arnaut di Padova).
RETI: 3′ st Barbuti (T), 40′ st Ravasio (A), 11′ sts Tomaselli (A), 15’+1′ sts Scorza (T).
Note: pomeriggio uggioso, terreno in condizioni passabili. Spettatori paganti 78 per un incasso di 215 euro. Sequenza dei rigori: Nunes gol, De Felice gol, Carini parato, Tomaselli alto, Chinellato gol, Nichetti gol, Ruffo Luci gol, Muzio gol, Vianni gol, Ravasio gol, Pattarello gol, Marchetti gol, Scorza parato, Saltarelli alto; Seno gol, Gusu gol, Trainotti gol, Concas gol, Simonti parato, Miculi gol. Ammoniti Galazzini, Trainotti, Gusu, Chinellato, Simonti e Scorza. Tiri totali 14-9, nello specchio 6-3, respinti/deviati 2-2, parati 5-2, legni 0-1. Corner 7-2; recupero 0′ e 3′, 1′ e 1′.

Gorgonzola (Milano)“Una vittoria faticosa, ma figlia della volontà e dei nostri Primavera: era giusto dar loro un’opportunità. Ora però pensiamo alla Pro Vercelli in campionato, dove dobbiamo riprendere slancio”. Parola di mister. Anche stavolta ai rigori, come con le Bianche Casacche. Ma per l’AlbinoLeffe scollinare oltre gli ottavi col Trento è stata una scalata impervia sostenuta dalle seconde linee contro un avversario certamente di cabotaggio più piccolo dei portacolori del calcio delle risaie. Anzi, da veri e propri esordienti: il 2004 Lorenzo Facchetti in porta che ne para un tris per l’accesso ai quarti e una pattuglia di 2003, tra cui Carmelo Muzio che nella lotteria infila il suo con lo scavino dopo aver propiziato l’1-1 di Ravasio entro i regolamentari e pure il sorpasso aereo del pendolino più in auge dalle parti di Michele Marcolini, più Andrea De Felice e Filippo Concas che entrano a fare il loro come i più consumati tra i professionisti.
Il patatrac in avvio di ripresa ha suonato come una sveglia per la sfida a rincorsa fino al limite estremo del secondo extra-time: Facchetti stoppa la volée di Carini sullo schema da punizione da destra di Belcastro e Barbuti piazza il tap-in in spaccata. Da lì, tutt’altra partita rispetto a quella a ritmi lemmi inframezzata qua e là da spunti comunque mica male nella prima frazione lunga. Di qua, passato il botta e risposta iniziale tra il tiro-cross del futuro rompighiaccio da sinistra al 6′ e la punizione ciabattata di Petrungaro due lancette più tardi, la svettata di Galeandro al ventesimo sul primo corner seriano con palla che rimbalza allargandosi e la sparata di seconda di Doumbia, poi rimpiazzato dall’assistman del pari, riprendendo la punizione dall’out di Piccoli (25′).
Una sporca decina e Trainotti spizza appena il calcio franco dello specialista dalla stessa maglia dal vertice destro, quindi le scaramucce verso l’intervallo. A sei sinfonie, la telefonata dalla lunga del laterale romano; a cinque la percussione da sinistra di Ferrara trovando la saracinesca dell’incredibile diciassettenne tra i pali e alle soglie dalla pausa quella centrale di Piccoli che costringe Cazzaro alla respinta. Dalla ripresa in avanti, apriti cielo, un thrilling in cui gli esperti almeno in salsa bluceleste assistono alle fiammate della gioventù spegnendo invece le proprie con l’idrante dell’imprecisione. L’assolo di Tomaselli (11′) richiede la difesa del palo, ma è l’autore del riacciuffo di lì a poco a sprecare il ben della dea Eupalla quando Gusu, fermato per modo di dire dal muro ospite, in asse col tiratore scelto precedente gliene regala una da spingere soltanto nel sacco. Al 27′, se il bomber nemico non imbraccia la doppietta, i meriti vanno suddivisi tra la manona facchettiana stesa alla sua sinistra e il legno. Prove tecniche di gol seriano a una decina dal novantesimo con Galeandro a non imprimere potenza alla frustata in elevazione chiamatagli dal rumeno, mira imperfetta di un amen invece per Miculi nella stessa specialità in ascesa sullo schema di Tomaselli.
L’estirada nell’angolo di Ravasio, 100 presenze e 13 azzeccato sulla ruota di Gorgonzola (non si sa quando si comincerà a giocare a Zanica), apre una partita nella partita che nel secondo supplementare vede la prodigiosa mezzala accarezzare la fronte della freccia innestata e quasi subito rientrata, complice il diagonale di Sforza di rimpallo per il nuovo pari. Dagli 11 metri, due serie perché Saltarelli sbaglia il suo e sigillo di Miculi. Il 5 novembre, dall’urna, uscirà l’avversario nel quarto secco tra Catanzaro, Viterbese, Padova, Piacenza e Sudtirol.  S.F.