Bassano Virtus – AlbinoLeffe 2-0 (1-0)

BASSANO (4-2-3-1): Rossi 6, Toninelli 7, Martinelli 6,5, Bizzotto 6, Stevanin 6; Davì 6,5 (24′ st Cenetti 6), Proietti 6; Falzerano 6 (17′ st Voltan 6,5), Misuraca 6,5, Iocolano (cap.) 7; Germinale 7 (34′ st Fabbro sv). A disp.: Costa, Zanella, Barison, Gargiulo, Fella, Candido, Pietribiasi. All.: Sottili 6,5.

ALBINOLEFFE (3-4-3): Amadori 6; Checcucci 5,5, Vinetot 5 (20′ st Danti 5,5), Magli 6; Muchetti 6,5, Calì 5,5 (8′ st D’Iglio 6), Perini 6, Mureno 6; Soncin (cap.) 5,5, Brega 6 (23′ st Stronati 5,5), Cremonesi 6. A disp.: S. Cortinovis, Paris, Gianola, M. Cortinovis, Nichetti, Martino, Kanis. All.: Sassarini 5,5.

Arbitro: Panarese di Lecce (Ceravolo di Busto Arsizio, Avalos di Legnano).

RETI: 11′ pt rig. Iocolano (B), 17′ st Germinale (B).

Note: ammoniti Calì, Proietti, Stevanin, Davì, D’Iglio e Danti. Corner 3-4; recupero 3′ e 4′.

Bassano del Grappa (Vicenza) – L’implacabile legge del non c’è due senza tre si abbatte senza pietà sull’AlbinoLeffe, che crolla a Bassano restando fermo al palo in classifica. Nessun passo avanti rispetto alle sconfitte di misura con Sudtirol e Pordenone, e soprattutto preoccupante mutismo negli ultimi venti metri che sembra non trovare rimedi a dispetto dell’utilizzo stabile di almeno tre attaccanti di ruolo.

Nemmeno dieci giri di lancetta e i blucelesti incappano nel secondo rigore contro in tre giornate, dopo quello dell’esordio provocato dal presunto mani di Mureno che era costato il ko con i bolzanini. Stavolta è l’ancor più ipotetico contatto Calì-Iocolano (lanciato sulla sinistra da Misuraca) a provocare il penalty e le proteste seriane: la stessa “vittima” del fallo si presenta sul dischietto e spiazza Amadori di destro. Il portiere bergamasco, nel mare magnum della mancanza di idee e ritmo dei compagni, è costretto a mettere una pezza alla combinazione Proietti-Falzerano al 22′ chiudendo la strada del possibile raddoppio all’accentrato trequartista di destra avversario. Al solito, Sassarini tiene alto Muchetti facendo rinculare il solo Mureno (più il metronomo Perini libero davanti alla difesa), ma il gioco è a intermittenza e non se ne ricava più di una morbida staffilata dal limite di Brega alla mezzora priva di angolazione e un assist dello stesso centravanti sprecato da Cremonesi con una conclusione parimenti centrale.

Nella ripresa il tecnico spezzino vede i suoi arrancare fin dall’avvio: al 3′ il colpo di reni di Amadori nega la prodezza personale a Falzerano, autore di un lob improvviso dal vertice destro, e al 7′ l’estremo milanese si ripete sulla spizzata sottomisura di Germinale, ex di turno (il tecnico bassanese Sottili invece fece una fugace comparsata in maglia Atalanta nel 1991/92) imbeccato dall’autore del rigore-rompighiaccio. All’11’ Brega si ridesta, ma la sua incornata sullo scavetto dell’intraprendente Muchetti è centrale e debole. Classico fuoco di paglia, perché il centrattacco originario di Treviso punisce ancora i vecchi amici (come nel campionato scorso ad Alessandria, ma lì fu 1-1) anticipando secco Vinetot e correggendo in rete al volo la punizione dalla trequarti di Toninelli. Non serve nemmeno l’inserimento della mezzapunta Danti, anche perché la mira del nuovo entrato (24′) sul primo spiovente utile è alle stelle. Dopo tre ko consecutivi con quattro gol presi e nessuno segnato, è ora che chi di dovere cominci a preoccuparsi seriamente. Il prossimo impegno di sabato 26 (17.30) in casa contro la Pro Patria, in caso di mancato riscatto, potrebbe mettere già in bilico la posizione del mister arrivato in estate dal Seregno.

Simone Fornoni