AlbinoLeffe – Novara 0-0 (0-0)
ALBINOLEFFE (4-3-1-2): Offredi 6; Salvi (cap.) 6, Moi 7, Allievi 6, Anghileri 6; Gazo 6, Spinelli 6,5, Maietti 6; Corradi 6,5 (22′ st Pesenti 5,5); Momentè 6 (41′ st Vorobjovs sv), Silva Reis 6 (26′ st Bradaschia 6,5). A disp.: Amadori, Ondei, Calì, Bentley. All.: Mangone 6,5.
NOVARA (3-5-2): Tozzo 6; Freddi 6, Gavazzi 7 (41′ st Della Rocca), Bergamelli 6,5; Dickmann 5,5, Bianchi 6 (17′ st Corazza 6,5), Miglietta 6, Pesce 5,5, Garofalo 6 (26′ st Foglio 6,5); Gonzalez 6, Evacuo (cap.) 6. A disp.: Montipò, Vicari, Garufo, Schiavi. All.: Toscano 6.
Arbitro: Giovani di Grosseto 5,5 (Lipizer di Udine, Bassutti di Maniago).
Note: serata ventosa, spettatori 1.346 di cui 332 paganti (incasso 4.008  euro) e 1.014 abbonati (886 euro). Ammoniti Gazo, Miglietta, Salvi e Gonzalez (proteste). Corner 3-2; recupero 0′ e 3′.

Bergamo – Un pari a reti bianche – con tante grazie al clamoroso legno altrui – che vale il quinto risultato utile di fila per l’AlbinoLeffe, ma dal terzultimo posto (29 punti, più 2 sul Pordenone) non ci si schioda nemmeno per scherzo. Al cospetto della corazzata Novara (che ha raggiunto in testa il Bassano Virtus) i bergamaschi tengono benino il campo reggendo da par loro l’assalto nemico nella ripresa.
Lo start è un blando botta e risposta tra Gazo (5′, fendente a lato sull’asse Maietti-Silva Reis) e Gonzalez (13′) con un tiro-cross in bocca ad Offredi sugli sviluppi di un gioco a due da fermo con Garofalo. A nessuna delle due squadre riesce l’impresa di guadagnare la linea di fondo; al 23′ il cross dall’out destro a mezza altezza di Bianchi – sfiorato da Evacuo – viene appena spizzato da Pesce, killer da ciliegina sulla torta nel 4-1 al “Piola” dopo Evacuo, Garofalo e Gonzalez, ma l’interno s’incarta agevolando il recupero dei centrali blucelesti. Si vive di rovesciamenti di fronte all’acqua di rose, ma da palla inattiva qualcosa sembrerebbe potersi concretizzare: al 31′ la respinta della muraglia ospite sulla punizione dalla trequarti sinistra di Maietti è un assist perfetto per il mancino del rientrante Corradi, che però tira addosso al lalliese Gavazzi, ex di turno insieme a Bergamelli e al panchinaro Foglio. Tra 34′ e 35′, una mezza chance per parte: sull’angolo di Garofalo spuntano le teste del difensore albinese e di Freddi (mira troppo alta) e l’uscita a kamikaze di Tozzo su un altro piazzato del mediano di Madignano impedisce a Moi di sfruttare la torre di Momentè. I Mangone-boys ci credono e Silva Reis alll’altezza del vertice destro appoggia per Corradi (37′), il cui sinistro trova il portiere avversario prontissimo a difendere il suo palo.
Il secondo tempo vede gli azzurri (in maglia nero-arancio) più decisi. Il doppio tentativo strozzato in area di Bianchi al 6′ non va a buon fine, quello del suo sostituto Corazza dodici giri di lancetta più tardi s’infrange sul palo lontano: l’azione di Gonzalez dalla destra trova sulla traiettoria il piedone di Gazo che innesca involontariamente la girata volante del nuovo entrato, su cui il Gigante di Strozza non sarebbe mai potuto arrivare. Su uno dei sempre più rarefatti break seriani (22′) ci prova ancora Gazo, stavolta dai trenta metri, senza riuscire ad angolare la conclusione. Il match, a dispetto del divario tecnico, rimane apertissimo. I piemontesi si rendono di nuovo pericolosi con Corazza, che al 34′ gira fuori di poco sul traversone di Foglio; la velocità di Bradaschia – inserito a metà ripresa poco dopo Pesenti – e il gioco di sponda di Momentè spalancano il portone a Gazo in capo a due minuti, e qui la sfera non scende abbastanza da gonfiare il sacco. L’ultima occasione, al secondo di recupero, è per Vorobjovs, ma il destro del lettone favorito dalla combinazione Bradaschia-Spinelli prende più erba che palla. Ora la pausa pasquale, poi il trittico della verità con Giana (sabato 11 a Gorgonzola, senza lo squalificato Salvi, alle 14 e 30), Torres (l’unica tra le mura amiche) e Lumezzane. Tre concorrenti per la salvezza che, oltre al resto, hanno a favore pure la classifica avulsa.
Simone Fornoni