Serie C girone A, 8a giornata – Arzignano (Vicenza), Stadio “Tommaso Dal Molin” – domenica 5 settembre (ore 20.30)
Arzignano Valchiampo – AlbinoLeffe 0-0 (0-0)
ARZIGNANO (3-5-2): Manfrin 6,5; Rossoni 6 (18′ st Boccia 6), Milillo 7,5, Boffelli (cap.) 6,5; Cariolato 6,5, Lakti 6 (32′ st Chiarello 6), Bianchi 7 (19′ st Moretti 6,5), Damiani 6, Bernardi 6,5; Mattioli 5,5 (19′ st Nanni 5,5), Minesso 5,5 (5′ st Basso Ricci 5,5).  A disp.: 1 Nespola, 12 Lotto; 27 Coppola, 44 Valentini, 19 Toniolo, 7 Lanzi, 17 Castegnaro, 25 Spaggiari. All.:  Giuseppe Bianchini 6,5.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Di Chiara 7;  Gusu 6,5, Potop (cap.) 7, Baroni 7;  Barba 6,5 (32′ pt  Lupinetti 6), Lombardi 6,5 (19′ st Garattoni 6,5), Mandelli 6,5, Parlati 6,5, Ambrosini 7; De Paoli 7 (43′ st Sarr sv), Svidercoschi 6,5 (19′ st Sali 6). A disp.: 26 Bonfanti, 46 Carrara; 45 Borghi, 58 Brighenti, 79 Lekaj, 6 Astrologo, 17 Paganessi, 19 Agostinelli, 21 Angeloni. All.: Giovanni Lopez 7.
Arbitro: Massari di Torino 6 (Mititelu e Ambrosino di Torino; IV Zago di Conegliano. Operatore FVS Petarlin di Vicenza).
Note: ammoniti Milillo per gioco scorretto. Tiri totali 11-8, nello specchio 4-4, parati 4-4, respinti/deviati 4-1. FVS: 1 (38′ st per intervento di  su Potop sul quarto corner dell’AlbinoLeffe). Corner 6-4, recupero 3′ e 4′. 

Arzignano (Vicenza) –  La freddezza su Minesso dopo sette lancette su borseggio di Bianchi a Mandelli, il piatto destro al novantatreesimo per stoppare la girata di Boffelli, scuola Atalanta in aria di derby, da calcio d’angolo, l’ultimo della serie. Salvatore Di Chiara è il Salvatore della patria di un AlbinoLeffe che comunque a larghi tratti nel primo tempo ha giocato meglio dell’Arzignano Valchiampo. Tre occasioni nitide a tre, quella segnalata all’inizio e un paio compresa quella di Basso Ricci nel finalino, mentre di qua sono tutte di Parlati che non trova fortuna. I seriani passano indenni l’esame inforcando gli occhiali al “Dal Molin” dopo il tris di bottini pieni di fila Cittadella-Pro Patria-Novara. In classifica è sesto posto ex aequo con la Pro Vercelli in vantaggio d’uno scontro diretto, alla nona allo Stadium di Zanica arriva il Lecco seconda forza del girone A di serie C domenica 12 alle 17.30.

Passiamo pure subito in rassegna gli expected goals del salentino. Tutti in coda alla prima sbucata bluceleste in kit rosso trasferta nell’area avversaria, al 17′, con controllo e destro di Lombardi, bravo a tagliare di seconda sul cross respinto di Baroni e un po’ meno a prendere la mira. Nemmeno una corsetta cronometrica e l’ariosa manovra Mandelli-Lombardi-Svidercoschi libera al tracciante da destra Barba, poi infortunatosi per lasciare la zolla a Lupinetti, con rigore in movimento in lunetta della mezzala sinistra bloccato in tuffetto da Manfrin. Il secondo della serie, a ventidue dall’intervallo, è direttamente dentro i sedici metri sul corner dalla destra di De Paoli, roba da richiedere la pezza miracolosa del nemico tra i pali. L’ultima delle chances migliori, al 25′ della ripresa, su scarico sempre del mancato assistman da Xgol della seconda lungo l’apertura del neo entrato Garattoni: l’attrezzo, stavolta, finisce alto. 

Peccato, anche perché la reazione a un avvio di primo tempo con almeno quattro palloni in uscita persi tanto da far sgolare Lopez era stata arrembante, seppur ordinata e senza frenesia. I veneti spengono infatti la luce dopo il sinistro murato in angolo di Cariolato nel gioco tra quinti con Bernardi, lo stesso che in avvio di ripresa da calcio franco imbecca Mattioli, stoppato dalla diagonale perfetta di Ambrosini. Proprio dell’esterno scuola Virtus il sinistro poco incrociato alla mezzora sulla doppia traccia tra la mezzala destra e il centravanti di sangue paterno polacco, mentre l’unico altro intervento nella prima metà dell’ultimo ostacolo bergamasco è per spazzare l’area dal tiro-cross mattioliano suggerito dal suo pendolino destro (14′).

Al rientro dal tunnel, comunque, lo slancio ospite si placa abbastanza, oppure non sfonda la muraglia degli opposti tatticismi, vedi moduli a specchio e concetti similari. Baroni deve guardarsi le spalle dal nuovo ariete Basso Ricci, dalla corna molto temperate anche alle soglie del recupero quando spreca dritto per dritto, anche se guardato a vista dal fiorentino figlio d’arte, il la di Bernardi. Consumato senza esito anche il terzo botto parlatiano di una serta sempre sul pezzo, alla mezzora è De Paoli a graffiare a mezza unghia sullo schema di Mandelli, mentre il tentativo della new entry Sali di servirgli la palla d’oro dalla destra è rintuzzato in angolo da un Milillo sugli scudi. Di Chiara, prima di far saltare i piani al penultimo giro di corsa da giocatore di movimento, quasi un ripasso di un fondamentale perso nelle nebbie dei numeri televisivi a favore di telecamera, deve solo abbrancare in presa il conato dalla distanza di Moretti a 4′ dal 90′ da input di Chiarello.

In cauda venenum: è proprio così sicuro che Potop e Boffelli si siano sbracciati a vicenda sull’ultimo corner seriano col rumeno di Torino a cadere dopo un abbraccio troppo confidenziale dell’avversario? Il Football Video Support rimette in tasca la card all’allenatore romano, arrivederci ai blucelesti dell’altro ramo del lago di Como. Intanto, per gradire, quinto risultato utile consecutivo, 12 punti in otto turni e pazienza se le vittorie di fila di Emiliano Mondonico resisteranno ancora una volta a mo’ di record all’assalto dell’anagrafe: cinque in serie B tra il 19 dicembre 2009 e il 23 gennaio 2010, con Empoli-Padova-Reggina-Vicenza-Cittadella vittime sacrificali. La sedia la alza ancora il Baffo di Rivolta.
Simone Fornoni
Simone Potop nella foto Tommaso Berardi – Unione Calcio AlbinoLeffe