Unione Venezia – AlbinoLeffe 2-0 (1-0)
VENEZIA (4-3-1-2): Fortunato 6; Sales 6, Legati 6,5, Marino 6, Ghosheh 6 (9′ st Panzeri 6,5); Zaccagni 6,5, Esposito (cap.) 6,5, Varano 7 (44′ st Scialpi sv); Bellazzini 6,5; Greco 7,5 (21′ st Franchini 6), Magnaghi 6. A disp.: D’Arsiè, Cernuto, Scanferlato,  Siega. All.: Serena 6,5.
ALBINOLEFFE (4-3-3): Offredi 6; Ondei 5,5, Moi 6, Allievi (cap.) 5,5, Cortinovis 5 (47′ st Personè sv); Maietti 6,5, Nichetti 5,5 (22′ st Girasole 6), Geroni 5,5; Corradi 5,5 (17′ st Aurelio 5), Vorobjovs 5,5, Momentè 6. A disp.: Amadori, Barzaghi, Gazo, Calì. All.: Bonazzi 5,5.
Arbitro: Dionisi di L’Aquila 6 (Larotonda di Collegno, Garavaglia di Novara).
RETI: 6′ pt e 14′ st Greco (V).
Note: pomeriggio coperto e uggioso. Ammoniti Legati (fallo di mano), Momentè (proteste) ed Esposito. Corner 5-7; recupero 1′ e 3′.

Venezia – Quota 10 in 13 partite, secondo ko in serie, settimo totale, 6 soli gol all’attivo – tutti di Momentè – e 13 al passivo. Quant’è triste Venezia, specie se si rimane incollati al penultimo posto con l’acqua alta alla gola. Giropalla svogliato e forcing più rado dei capelli del Tenente Kojak non bastano all’AlbinoLeffe del nuovo corso targato Bonazzi, colpito e affondato in Laguna a dimostrazione che il fresco giubilamento di Pala non poteva certo servire a dare la scossa a un marasma tecnico-tattico di vecchia data.
I blucelesti in maglia nera – out Salvi per squalifica; Taugourdeau e Pesenti in tribuna – ritrovano Corradi (assente dal recupero serale del primo ottobre contro l’Arezzo) dopo la convalescenza per la frattura composta alla spalla. Il melzese si piazza a destra nell’improvvisato tridente, ma il guaio è che al primo angolo a sfavore i compagni della difesa vanno nel pallone: Esposito la scodella dal vertice sinistro, e mentre tutti guardano a vista Bellazzini e Magnaghi (prodotto dalla cantera atalantina come Varano e Sales) spunta la testa dell’indisturbato Greco che sigla il vantaggio lagunare. La costante è la sofferenza sulle ripartenze, perché le geometrie a palla bassa (senza l’ombra di un cambio di passo) sono prevedibili e l’attacco intruppato lascia scoperti ettari d’erba. Anche così, comunque, l’occasionissima del pari arriva poco oltre la metà della frazione, al 24′: Vorobjovs prende tutti d’infilata dalla mancina, sparacchiando però oltre il sette al cospetto di Fortunato. L’AlbinoLeffe si sbilancia per accompagnare le sovrapposizioni dei terzini e sugli sviluppi di una punizione Esposito-Bellazzini alla mezzora rischia il secondo patatrac, non consumatosi perché Greco – servito dal fantasista dal limite – alza la mira davanti all’impotente Offredi. L’impegno c’è, manca tutto il resto. Al 40′, nel bel mezzo di un mucchio selvaggio innescato dal piazzato di Geroni, ancora il lettone si gira, stavolta dai sedici metri e di sinistro, trovando sulla sua strada la manona dell’estremo di casa e l’improvvido offside di Moi.
Ci si attenderebbe la sveglia nella ripresa, ma oltre uno stucchevole e intermittente possesso palla non si va e c’è da ringraziare il Cielo se Marino, nella doppia carambola con muro centrale e Offredi al 6′ dopo un’azione ficcante di Magnaghi dalla sinistra, si fa rintuzzare l’offensiva in fallo di fondo. Due giri di lancetta e Momentè non trova la necessaria potenza per pareggiare il conto in elevazione sul cross di Maietti; di lì a poco, la fine delle illusioni con la doppietta personale di Greco, assistito dalla verticalizzazione di Magnaghi e incapace di sbagliare a un passo dal Gigante di Strozza. Né Aurelio né Girasole riescono a risollevare le sorti di una squadra allo sbaraglio. Anzi, sono i Serena-boys a sfiorare il tris su un contropiede secco Franchini-Magnaghi al 27′: Offredi respinge il diagonale mancino del pianichese. I titoli di coda al film horror portano la firma di Aurelio, che cicca il più comodo dei tap-in sul lavoro dal limite di Momentè a 9 dal novantesimo, e dello stesso centravanti, cui viene annullato (fallo sul marcatore diretto, probabilmente) il gol sottomisura della bandiera al 45′. Ora i seriani sono attesi sabato (ore 17) a Novara; a fine mese si torna tra le mura amiche per lo scontro domenicale con la neopromossa Giana all’ora di pranzo (12,30).
Simone Fornoni