AlbinoLeffe – Monza 3-0 (3-0)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Cortinovis 6,5; Sabotic 6, Gavazzi (cap.) 7, Riva 6,5; Gonzi 6, Giorgione 6,5, Romizi 7,5, Sbaffo 6,5, Gusu 6 (30′ pt Gelli 6,5); Sibilli 7,5 (30′ st Galeandro 6), Cori 7,5 (5′ st Kouko 6, 30′ st Nichetti 6). A disp.: Athanasiou, Coser (p), Stefanelli, Mandelli, Genevier, Calì, Ruffini. All.: Marcolini 7.
MONZA (4-4-2): Guarna 5,5; De Santis 5,5 (1′ t Bearzotti 6), Negro 5, Marconi 5, Tentardini 6 (15′ st Lepore 6); Chiricò 6 (1′ st Ceccarelli 6,5), Armellino 5,5, Fossati 5,5 (1′ st Palazzi 5,5), D’Errico 6; Marchi 5,5 (28′ st Reginaldo 5), Brighenti 5,5. A disp.: Sommariva, Galli, Lora, Adorni, Di Paola, Otelè. All.: Brocchi 5.
Arbitro: Ricci di Firenze 7 (Dell’Olio di Molfetta, Belsanti di Bari).
RETI: 6′ pt Sibilli (A), 19′ pt Giorgione (A), 31′ pt Cori (A).
Note: serata tiepida, spettatori 1.432 di cui 612 paganti (incasso 4.655 euro) e 821 abbonati (rateo 4.976 euro). Ammoniti De Santis, Tentardini e Negro per gioco scorretto, Cortinovis per proteste. Corner 2-5, recupero 2′ e 4′.

Bergamo – Come rompere l’uovo di Pasqua alla vigilia e il digiuno di bottini pieni (in casa, 2-0 alla Giana il 24 febbraio; in assoluto, il colpaccio di rigore ravennate un mese dopo), insieme gli indugi verso il rush finale della salvezza. Al terzultimo atto del girone B di serie C, con Virtus Verona (fuori) e Vicenza come impegni residui, l’AlbinoLeffe demolisce il Monza (atteso dalla finale di andata di Coppa Italia il 24 aprile in casa con la Viterbese) scollinando indenne oltre l’incrocio pericoloso con la corazzata berlusconiana da playoff e soprattutto toccando quota 40 (come Vis Pesaro e Ternana), la soglia psicologica che comunque non può ancora regalare certezze: le squadre dietro sono solo quattro, con la coppia veronesi-Renate a meno 2, Rimini a 3 e Fano a 5.
Alimentata dal buco nello stomaco per il tris sul groppone di San Benedetto e la mini-crisi di risultati con 2 soli punti in 3 match, la partenza seriana è a spron battuto. Scorre il minuto numero 6 quando Sibilli guadagna fallo e giallo di De Santis ben prima della trequarti destra: la punizione lunga di Romizi è pennellata per la sponda aerea di Cori che pesca il napoletano pronto alla volée destro sotto l’incrocio davanti al primo palo, con Marconi a sfiorarla appena dopo essere stato beffato sul tempo. Allarme (bianco)rosso, invece, al quarto d’ora, ma Gavazzi ci mette la pezza sventando l’esterno di D’Errico sulla trasversale destra-sinistra di Chiricò con appoggio di petto di Tentardini. Niente panico, perché in capo al poker cronometrico è raddoppio, grazie a un Romizi imperioso in mezzo: borseggio rapido, autore del rompighiaccio innescato sul lato corto sinistro e vassoietto dal fondo per la comoda infilata (seconda in stagione) di Giorgione. Al 24′ la girata volante di Brighenti sul cross dell’estrema destra monzese finisce a tiro di lampione in Curva Nord e fa il solletico alla difesa bluceleste, mentre quelli in area sanno quello che fanno. Una prova generale basta e avanza: al 27′ Cori stoppa e si volta sul lancio al contagiri del regista ex Bari nei pressi del dischetto senza angolare, ma un ulteriore pokerino più in là azzecca l’estirada a correzione del tiro sporco di Riva imbeccato da Sbaffo. Due ex, il secondo in prestito, che confezionano la vendetta, fredda come la morte, nella più tiepida delle serate primaverili.
A un ottovolante dalla pausa la quaterna dista un sibilo dal sette di Guarna, autore un Gelli subentrato a Gusu con virata di Gonzi a sinistra, mentre la duplice brutta notizia in avvio di ripresa è il ko dell’ariete viterbese (steso da Tentardini), giunto al settebello in maglia griffata Acerbis e alla nona sinfonia d’annata, e perfino del suo cambio di giornata Kouko. Succede gran poco, al netto della bordata sinistra di Ceccarelli nel ping pong da calcio da fermo con la barriera locale (26′) rintuzzata da Cortinovis e del radente a fil di legno, sempre dalla distanza ma decentrata a sinistra, di Bearzotti, una delle new entry. Nove minutini più tardi il portiere bergamasco vola a sventare la minaccia anticipando Brighenti sulla torre di piena fronte di Negro, pescato dal campanile su punizione di Lepore dal centrosinistra. Lo specialista altrui telefona da fermo dalla sua zolla al 44′, all’ultimo contropiede targato Giorgione-Sbaffo è Gelli a farsi chiudere in fallo di fondo.

Simone Fornoni