AlbinoLeffe – Atalanta 0-1 (0-0)
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 7; Borghini (cap.) 6, Milesi 6, Gatti 5,5; Saltarelli 6 (14′ st Toccafondi 5,5, 32′ st Muzio sv), Doumbia 6 (14′ st Agostinelli 6, 39′ st Allieri sv), Brentan 6,5, Zanini 6 (32′ st Arrighini 6), Piccoli 6; Longo 6, Zoma 6,5. A disp.: 1 Pratelli; 72 Moleri; 30 Baroni, 67 Ercolani, 19 Angeloni. All.: Giovanni Lopez 6.
ATALANTA (3-4-2-1): Vismara; Berto, Varnier, Bonfanti; Palestra, Mendicino 7 (44′ st Gyabuaa sv), Panada 6,5 (47′ st De Nipoti sv), Ceresoli 7 (45′ st Bernasconi sv); Jimenez, Capone (cap.) 6 (39′ st Vlahovic ); Diao Balde 7 (39′ st Ghislandi ). A disp.: 30 Bertini, 77 Avogadri; 18 Obric, 7 Muhameti, 19 Armstrong, 28 Regonesi, 44 Falleni. All.: Francesco Modesto 7.
Arbitro: Zoppi di Firenze 5 (Robilotta di Sala Consilina, Pignatelli di Viareggio; Papi di Prato).
RETE: 28′ st Diao Balde (A).
Note: mezza sera leggermente ventosa, spettatori 1.091 per un incasso complessivo di 10.002,50 euro (abbonati nominali 315, rateo 2.754,50 euro). Ammoniti Varnier e Bonfanti per gioco scorretto. Occasioni da gol 6-15, tiri totali 6-20, parati 2-5, respinti/deviati 1-6. Corner 3-9, recupero 0′ e 6′.

Zanica – Risultato giusto, polemiche di chi ha perso sacrosante anche se contenute. Quando Siren Diao Balde inarca la schiena proteggendo l’attrezzo dall’assalto di chiunque alla qualunque, per il fondo del sacco nemico sono dolori. Alla seconda gioia liberata dalla strozza dopo quella da 1 punto a Vercelli, il carrarmato dalla tecnica pulita indirizza il derby pro Atalanta Under 23 resistendo a due terzi della retroguardia dell’AlbinoLeffe lungo l’asse Mendicino-Jimenez e rendendo vano la diagonale in extremis di Borghini inabile a toglierla da oltre la riga. I padroni di casa di turno avrebbero potuto pareggiarla se solo il direttore di gara non avesse fatto orecchie da mercante sull’incrocio da spinta totale col fianco di Ceresoli per tagliare la strada ad Arrighini sul tocco dentro di Piccoli a una sporca dozzina dal novantesimo, roba da rigore e giallo. Oltre a un paio di svettate nel finale da sfruttare meglio. Verona (sabato 17, 16.15) e Alessandria (sabato 24, 18.30) le tappe di qui a fine mese per i blucelesti, mentre la Seconda Squadra modestiana è attesa al trittico: Alessandria e Renate (recupero della quarta di ritorno), da ospitare domenica (18.30) e mercoledì (14), più il Legnago cui rendere visita lunedì 26 (20.45). I più forti salgono a 41 in piena zona playoff, da cui resta escluso chi ha lasciato la posta (33, secondo ko di fila dopo Legnago).
Il cambio campo di Diao è un invito indiretto al sinistro di Capone a rimorchio di Ceresoli (2′), mentre lo schema Piccoli-Zanini sfocia nella torre di Longo, bravo a conquistarsi la zolla e il giallo di Varnier in scia al compagno di reparto, dritta fra le braccia dell’estremo ospite. Il segnale del risveglio per il forcing atalantino. Scollinato il decimo e l’angolo insidioso della mezzala sinistra di casa da mancina, l’ispano-senegalese borseggia Saltarelli all’ala per pescare Ceresoli, chiuso due volte da Milesi in fallo di fondo. Un minuto ed è l’italo-spagnolo a entrare da sinistra col jolly di Borgomanero a rifugiarsi sui tabelloni. Il campanile di fronte del terminale unico contrastato da Milesi (sarebbe stato autogol) su invito del suo pendolino sinistro, l’insidioso mancino tagliato dello stesso Jimenez dalla destra e la ribattuta di Capone addosso al laterale destro di turno non hanno il potere di azzeccare il tredici per i Modesto-boys nella sfuriata più decisa tra un angolo e l’altro (siamo già alla cinquina), così come la svettata di Palestra sul pallone a rientrare sempre del rifinitore. Marietta è attento nell’alzarla sopra il montante e poi levarla dall’angolino, a difesa seriana schierata un po’ stile statuine del Presepe fuori stagione.
Per spezzare il ritmo e provare il cambio d’inerzia sopra quarto d’ora occorre l’occasionissima vera del vantaggio locale, quando oltre il quarto d’ora Piccoli sgasa per il piatto al volo di Zanini dritto per dritto col miraggio dell’incrocio. La continuità, comunque, non è affare della squadra di Lopez, tanto attendista da assistere impotente a un altro paio di spunti, l’asse tra il 2006 in mezzo e il capitano altrui davanti alla lunetta spentosi sul fondo e il terzo tempo del tagliante trequartista destro a un tiretto dalla mezzora, sovrastando Gatti su ammollo ceresoliano per saggiare una volta di più i riflessi felini del torinese tra i legni. Se il sonnacchioso prosieguo è una tregua rotta dalla combinazione della catena di destra che sgancia solo il crossetto telefonato di Berto a un tris scarso dall’intervallo, l’avvio di ripresa è un’ulteriore chance gettata alle ortiche per l’Atalanta-bis, capace di smarcare Capone con due passaggi, Mendicino a sbrogliarla sulla trequarti difensiva e Bonfanti a infilarla in corridoio. La paratissima del glaciale ex Orso, nervi d’acciaio e braccio alzato, vale due gol fatti, al trentatreesimo secondo. L’imbucata sull’altro fronte tra l’attacco e Zanini (3′), al contrario, sarebbe stata comunque vanificata dall’offside. A orologio bissato, Saltarelli conosce la seconda amnesia di serata regalando palla a Ceresoli dopo averlo inizialmente tamponato su apertura dell’ex Primavera Hellas, senza che ci siano strisciati pronti a deviare. Tra ottavo e decimo, due occasioni potenziali per la Bluceleste con le due punte dallo stesso esito, la corsetta verso destra conclusa dalla controsterzata alle stelle col muretto a secco di Varnier davanti: spizzata del lungo e lancio rasoterra del corto, lisciato dal braccetto sinistro by Dea, gli assist che non conteranno come tali.
All’ora esatta di gioco, riecco gli zingoniani a pigiare a tavoletta con Bonfanti smarcato al diagonale dal compagno con la fascia al braccio per la quinta pezza cucita da Marietta sulla montatura degli occhiali del punteggio e il tap-in rovesciato di Ceresoli fuori porta. Milesi, ex insieme a Gatti, Toccafondi e il fotografo Maraviglia, usa tutto il mestiere per frustrare la pivottata di Siren sul la di Palestra a un amen dal ventesimo. Capone o mira ai pini o addosso a qualcuno, tipo Milesi (23′); l’acquisto di gennaio là in fondo, invece, spreca alle stelle anche lo scarico di Palestra, invertitosi di lato per la palla inattiva, senza sfruttare l’onda lunga del sesto tiro dalla bandiera di Panada. Seguono il rompighiaccio e l’episodio da tripla sottolineatura a penna rossa, la chiusura di Piccoli su Palestra lanciato a rete da Kaleb a 9′ dal 90′ e il mancino strozzato dal limite dell’autore del fallo in area non sanzionato (37′). Alle soglie del recupero, Milesi sbuca davanti all’area piccola, ma l’ascensore chiamato da fermo da Brentan dalla trequarti sinistra finisce al piano di sopra. Siamo al di là del 5′ di extra time concesso: sventagliata di Piccoli, pallone morbido a rientrare di Longo e Arrighini coi piedi sul limite abbassa la traiettoria di fronte tra le manone di Vismara. Giusto così, ma i penalty quando ci sono si danno.
Simone Fornoni