Villarreal Under 19 – Atalanta Under 19 2-0 (1-0)
VILLARREAL (4-4-2): Jørgensen 6; Sanchez 6 (40′ st Mateo sv), Espigares 6, Foubert-Jacquemin 6, Bonachera 6; Pacheco 7 (24′ st Ortega 7), Alonso 6, Gelardo (cap.) 7, Geralnik 6,5 (33′ st Hinojosa 6,5); Pascual 5,5, Torrents 6 (24′ st Garcia 7). A disp.: 25 Benlloch, 11 Segura, 29 Montiel. All.: Pere Martí 6,5.
ATALANTA (3-5-2): Dajcar 6,5; Berto 6,5, Hecko 5,5 (1′ st Chiwisa 6,5), Ceresoli 6 (35′ st Fisic sv); Oliveri 7, Sidibe (cap.) 6,5, Zuccon 6, Giovane 6, Regonesi 5,5 (12′ st Bernasconi 6); Lozza 5,5 (12′ st Stabile 5,5), Omar Shakur 5,5. A disp.: 24 Sassi, 31 Saleh, 12 Roaldsøy. All.: Massimo Brambilla 6.
Arbitro: Stoyanov 6 (Bulgaria – Todorov, Dzhuganski; IV Munoz Pérez – Spagna).
RETI: 7′ pt Pacheco (V), 46′ st Garcia (A).
Note: pomeriggio coperto e afoso, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Espigares, Zuccon, Pacheco, Sidibe, Oliveri, Giovane, Gelardo, Bonachera, Ortega, Garcia e Stabile per gioco scorretto. Cooling break: 28′ pt. Tiri totali 16-10, nello specchio 7-3, respinti/deviati 3-3, parati 6-3. Corner 7-3, recupero 3′ e 4′.

Castellò/Castellón de la Plana – Un gol beccato per tempo e tanti saluti. Sperando che l’antipasto non si trasformi in cena da malloppone sullo stomaco anche per la prima squadra. La Primavera dell’Atalanta inizia maluccio la Youth League perdendo con gli omologhi del Villarreal. Score forse immeritato, ma figlio di una certa inconcludenza a dispetto della conferma della predisposizione manovriera ammirata in campionato. Colpita a freddo e dominata per i dieci minuti iniziali come in quelli finali, ma a quel punto per stanchezza, la Baby Dea di Massimo Brambilla ha perso all’esordio esattamente come due anni fa, quando a Zagabria ne subì comunque uno solo giocando a corrente alternata nell’antistadio Maksimir. Epoche diverse, altri giocatori.
Al Mini Estadi de la Ciudad Deportiva, dove a mancare è stata la verve di Abdishakur Bashir Omar, punta di diamante che a livello Uefa ha dimostrato di dover essere sgrezzata, non è neanche il settimo e Gelardo azzecca il lancio basso dalla sua trequarti difensiva per il taglio di Pacheco, che oltre la navata evita Hecko freddando di mancino sull’uscita Dajcar, in precedenza pronto a calare la saracinesca su Geralnik (4′) in scia al primo corner della sfida. Sidibe ha la palla buona dopo averla scippata a Espigares al quarto d’ora, salvo allargare il lob da fuori ricevendo il passaggio di ritorno da Lozza steso dallo scippato (giallo). La punizione di Oliveri è alle stelle, centrale invece il nuovo conato del capitano nerazzurro in asse con Giovane, sfruttando anche il velo di Omar (19′).
Se la scodellata di Geralnik (22′) è una loffia, ben diverso l’inserimento di Pascual sull’appoggio di Torrents, tanto da costringere il portiere sloveno a pararsi alla disperata davanti al numero 9 in giallo per dirgli di no (27′). La chances delle chances per impattarla a una sporca decina dall’intervallo è di Lozza, forse tradito da un rimbalzo un po’ fasullo che gli impedisce di tramutare in oro, alzando il sinistro, il lancio dall’out del jolly riattato a pendolino destro. Ma se è per questo per la seconda volta il Submarino fallisce il bis, perché l’ennesima palla persa in mezzo innesca la verticale tra l’accentrato esterno alto a sinistra e la sua seconda punta che trovandosi l’attrezzo sul mancino lo spara dritto per dritto senza incrociare (42′).
Se l’ivoriano trova la muraglia sul secondo e ultimo tiro dalla bandierina (sempre del siciliano) al 2′ di recupero, la ripresa si apre con la sequela a centrale destro di Zuccon per via del cambio Hecko-Chiwisa e con la telefonata a mezz’altezza di Oliveri che rientra sul piede debole sull’apertura di Omar (4′). Siamo al paio di tiri nello specchio, pochino. E il terzo è una via di mezzo tra la svettata dello svedese di origini etiopi e del compagno con la fascia al braccio, al decimo, sprecando le grandi manovre da sinistra a destra con traversone finale. Pascual, sbilanciato all’indietro, fa lo stesso sulla seconda palla concessa da corner al quarto d’ora, mentre Omar sbuca di fronte sull’ammollo di Ceresoli in capo a un tris di lancetta senza imprimere potenza e angolazione a una frustatina priva di stacco, seppur non trattenuta dai guantoni nemici. Scollinato il ventesimo, riecco Zuccon dalla lunga costringendo Jørgensen al tuffo su azione di rimessa con tocco di Giovane, segnale di un forcing che non si arresta nemmeno con la doppia occasione di Oliveri (23′) al culmine della palla dentro di Bernasconi allungata maldestramente da Espigares: portiere e centrale sinistro altrui fanno diga. Al 31′ Espigares chiude Stabile, raggiunto da Chiwisa, quindi il risveglio dei locali con Garcia ad allargare il diagonale mancino dettatogli dall’assistman del rompighiaccio. A nulla approdano nemmeno i break avversari che liberano al tiro Ortega, anche se al terzo tentativo l’estremo dei bergamaschi deve togliere la ragnatela dall’angolino (42′), almeno fino al raddoppio a fil di palo di Garcia servito dal la di Hinojosa sul rinvio corto di testa di Bernasconi.