S’allunga la lista degli infortunati a lunga degenza: dopo Gosens e Pessina, ecco Djimsiti che ha subito una frattura all’avambraccio durante Ungheria-Albania e lo costringerà ad un’assenza almeno di un mese. Comincia maluccio la settimana che porta alla ripresa del campionato, in programma domenica 17 , fischio d’inizio ore 15, mai successo finora, al Castellani di Empoli. Una formazione tutta da inventare tenendo presente che Musso e Zapata rientreranno dal Sudamerica solo giovedì. Premesse poco incoraggianti anche se la squadra nerazzurra, in queste felici stagioni, è sempre stata in grado di superare avversità e inciampi. Prima della prossima sosta in programma il 14 novembre l’Atalanta gioca cinque partite di campionato (due a Bergamo e tre in trasferta) e due di Champions nell’ordine: domenica prossima, appunto, a Empoli, mercoledì 20 all’Old Trafford il match con il Manchester United, poi il 24 alle 12.30 in casa con l’Udinese, quindi il turno infrasettimanale del 27 a Genova contro la Sampdoria (ore 18.30), sabato 30 alle 15 arriva la Lazio, martedì 2 novembre il ritorno con lo United, infine sabato 6 novembre trasferta Cagliari, ore 20.45. La maggior parte dei critici dell’arte calcistica sostiene che l’Atalanta è in difficoltà, almeno in questa fase iniziale del campionato, perché le squadre avversarie hanno trovato i giusti correttivi per imbrigliare il suo gioco, usando spesso le sue stesse armi. Infatti Torino, Fiorentina, Salernitana e Milan sono state in grado di rendere difficoltosa la manovra atalantina, altre hanno usato il “catenaccio”, Bologna e Young Boys mentre si è giocato a calcio con l’Inter, con il Villarreal, due pareggi entrambi 2-2 e col Sassuolo, prima vittoria casalinga. Adesso si chiede a Gasperini di trovare nuove e diverse soluzioni per rilanciare il verbo calcistico dei nerazzurri. Insomma un artista che s’inventa un altro capolavoro. Un po’ come Picasso che passò dal periodo blu a quello rosa e infine al cubismo, lasciando un segno indelebile. Tanto per capirci Thomas Tuchel, allenatore del Chelsea, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha dichiarato “Sono innamorato dell’Atalanta di Gasperini, che ha influenzato lo stile di gioco di tutte le altre. Quando ci abbiamo giocato contro, al PSG, ce ne siamo innamorati. Una squadra folle e bizzarra per certi versi. Andavamo spesso indietro nel video a vedere i replay per capire certi movimenti. Abbiamo pensato: ma sono davvero italiani?”. E’ chiaro però che Gasperini deve avere nel suo laboratorio calcistico il materiale appropriato per costruire qualcosa di nuovo. E in questo momento pare non averlo questo materiale, considerando, appunto, infortuni e stati di forma precari e, probabilmente, un inevitabile logorio. Ilicic è ancora lontano dai tempi migliori e Miranchuk è sempre più un oggetto misterioso. Ci si sbizzarrisce intorno ad eventuali modifiche tattiche, tipo 4-2-3-1 con Zappacosta terzino di sinistra, i due mediani Freuler e De Roon, il trio Maelhe, Malinovskyi, Pasalic con Zapata o Muriel in avanti, oppure si continua con Pasalic naturale sostituto di Pessina mentre è difficile vedere in quella posizione Koopmeiners perché ha caratteristiche da centrocampista centrale e non da incursore quindi il 3-5-2 veniva messo in pratica sempre con un vertice alto a ridosso delle punte. Chiacchiere da bar? Vedremo.
Giacomo Mayer