Atalanta – Crotone 5-1 (1-1)
ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Djimsiti, Romero (24′ st Caldara), Palomino; Maehle, Freuler (cap., 18′ st Pasalic), Pessina, Gosens (41′ st Ghislandi); Ilicic, Malinovskyi (18′ st Miranchuk); Muriel (24′ st D. Zapata). A disp.: 31 Rossi, 95 Gollini, 2 Toloi, 40 Ruggeri. All.: Gian Piero Gasperini.
CROTONE (3-4-2-1): Cordaz (cap.) 6,5; Magallan 6, Golemic 5 (6′ st Cuomo 5,5), Luperto 6; Pedro Pereira 5,5, Zanellato 6,5, Eduardo 5,5 (34′ st Marrone sv), Reca 6 (1′ st Rispoli 5,5); Messias 6,5, Riviere 5,5 (15′ st Petriccione 5,5); Simy 6,5. A disp.: 16 Festa, 22 Crespi, 24 D’Aprile, 7 Ounas, 20 Rojas, 11 Dragus, 54 Di Carmine. All.: Serse Cosmi 5.
Arbitro: Sozza di Seregno 5,5 (Robilotta di Sala Consilina, Tardino di Milano; IV La Penna di Roma 1. V.A.R. Chiffi di Padova, A.V.A.R. Fiorito di Salerno).
RETI: 12′ pt Gosens (A), 23′ pt Simy (C), 3′ st Palomino (A), 5′ st Muriel (A), 13′ st Ilicic (A), 40′ st Miranchuk (A).
Note: ammoniti Magallan e Riviere per gioco scorretto. Tiri totali 23-5, nello specchio 11-3, respinti 2-1, parati 6-2, legni 1-0. Corner 4-3, recupero 1′ e 0′.
Bergamo – Gosens rompe il ghiaccio da centravanti puro, Simy innesta la terza personale contro l’Atalanta bissando l’illusorio dimezzamento dello score a campi invertiti e… poi Palomino-Muriel-Ilicic nella cruna d’ago di una sfida che sarebbe stato delittuoso non vincere, sigillata da Miranchuk. Quel botta e risposta che non t’aspetti, in fin dei conti, non si risolve in un macigno sulla rincorsa al terzo posto (ancora appaiata la Juve, quota 49) solo per la fragilità congenita della retroguardia del fanalino di coda. Nemmeno una quindicina di follia altrui in avvio di secondo tempo basta e avanza all’Atalanta per imbustare la pratica Crotone, ma che strizza per le consuete e reiterate amnesie. La cinquina cronometrica vede l’imbucata dell’accentrato Pereira per il taglio di Riviere, stoppato al limite da Romero, il tris successivo la scucchiaiata in lungolinea di Djimsiti per il conato di controbalzo di Gosens che allarga appena il diagonale sullo slancio. A smorzare Malinovskyi (9′) nell’asse con Muriel è Magallan, il crossetto di Ilicic (11′) è invece troppo sul portiere. Manca pochissimo alla svettata del vantaggio del tedesco, accarezzata dallo sloveno per l’insaccata in anticipo sull’esterno portoghese che non ha i tempi per incollarglisi, mentre il Ronaldito (19′) fallisce il raddoppio tentando un improbabile colpo sotto suggeritogli sempre da un San Giuseppe in vena di santini: la corsetta oltre il dischetto è okappa, a Cordaz però basta distendere le gambe. Errore scontato subito, perché su un rinvio di esterno dal dischetto senza pretese di Zanellato è Romero, ostacolato dal rientro di Freuler, a lasciar passare Simy che firma l’1-1 con uno scavetto. A tiro della mezzora la leggerezza di Ilicic proietta in area Messias, cui solo l’uscita alla disperata di Sportiello nega il sorpasso. E lo sloveno non si fa certo perdonare un settebello più tardi, quando innescato dall’elvetico se la sistema al limite senza indovinare l’incrocio. A una manita dalla pausa una sua apertura di contropiede agevolata da Luisito lancia Malinovskyi, che slalomeggia fino a mancare la mira di piattone da dentro l’area; a due e tre quarti, Pessina serve il puntero che dal limite saggia i riflessi del pitagorico coi guantoni; a due il Colonnello sbuca di fronte sul crossetto del compagno col 9 senza inquadrarla. Ma quante topiche dietro: alle soglie del tè il Cuti sbaglia il disimpegno e Messias sugli sviluppi sbaglia a giro di mancino, con Josip a ritentarci vanamente di destro da posizione defilata. La ripresa, per fortuna, inizia benone: 2 giretti e mezzo, l’angolo da sinistra di Muriel trova la deviazione di tacco del nazionale albanese per il rigore in movimento trasformato da Palomino. Quindi il gordito là davanti, rientrando sul sinistro, infila il tris davanti all’area piccola approfittando del ballo del liscio di Golemic sul filtrante del perticone in rifinitura. Chiude i giochi lo schiaffetto da tredici a scendere sotto il sette da Ilicic, su apertura del suo terminale. Le prove tecniche delle cinque dita si arrestano sull’ombrello dell’imprecisione di Luigino, che stoppa la palla di Maehle sparandola in curva, ma la chance più nitida è per la new entry (nel cambio a due che riporta il brianzolo tra le linee) Miranchuk (19′) che sciupa il lavoro di Pessina, bravo a porgergliela sulla fetta. Si rivede Caldara dopo 4 partite a guardare, alla mezzora l’estremo baluardo nemico leva da sotto il montante il piazzato dell’aspirante doppiettista di sangue croato (autoprocurato, ranzata di Luperto). 34′ e 35′: Giuseppe dà un altro assist a Messias, chiuso in fallo di fondo dal neo papà-bis; Gosens di destro in mezzo alle gambe di Luperto lungo il tracciante di Pessina, centrale. Il monzese stacca sempre centralmente su traversone di Mahele, Zapata centra la traversa (38′, Cordaz accompagna) sul gioco a tre con Maehle e Miranchuk prima dello schiaffo del russo, servito proprio da Duvan, baciato dal primo palo. Esordio per Davide Ghislandi, fuoriquota della Primavera. Si.Fo.