Atalanta-Copenaghen 0-0

Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Mancini, Masiello; Hateboer (46’st Castagne), de Roon, Freuler, Gosens; Pasalic (1’st Zapata); Gomez, Barrow (35’st Cornelius). All. Gasperini

Copenaghen (4-4-2): Joronen; Ankersen, Vavro, Bjelland, Boilesen; Skov, Thomsen, Zeca (1’st Kvist), Fischer (35’st Kodro); N’Doye, Sotiriou (30’st Gregus). All. Solbakken

Arbitro: Kralovec (CZE), assistenti Nadvornik (CZE)-Hajek (CZE), quarto uomo Ardeleanu (CZE) 

Note: ammoniti Ankersen (C), N’Doye (C), Gosens (A), Kvist (C), Joronen (C) angoli: 7-2, recuperi 1’ e 4’, spettatori 7680

Si deciderà tutto tra una settimana nel ritorno in terra scandinava che, alla luce di quanto visto nei 90’ di Reggio, ha tutti i crismi di una vera e propria finale. Termina 0-0 la gara d’andata del Playoff che mette in palio un posto al sole ai gironi di Europa League. Un pareggio che va stretto agli uomini di Gasperini, capaci di produrre almeno tre nitide palle gol, senza concedere chance ad un Copenaghen sbarcato in Italia con il solo intento di reggere in attesa del retour match tra le mura amiche. Passano 20” sul cronometro e al Mapei sono subito brividi: il grande intercetto di Freuler spiana un’autostrada per Barrow che si invola verso la porta ma si inceppa sul più bello, rimontato dal recupero di Bjelland. L’avvio dell’Atalanta è fulminante e Gomez prova ad incantare al 5′ con un pallonetto da distanza siderale, facile preda dei guantoni di Joronen. Dea da PlayStation, solo un giro di lancette più tardi: sventagliata di de Roon per l’inserimento di Gomez, tacco del Papu a rimorchio per Pasalic che spara sui guantoni del numero 21, bravo a prolungare in corner. Nel segmento iniziale di gara solo una squadra in campo. Copenaghen arroccato e Atalanta feroce sul primo pressing che toglie il fiato e sbocchi alla linea a quattro danese. Al 16′ Freuler chiama Joronen alla respinta in tuffo, pochi istanti prima della sassata di Gomez che sibila non lontano dallo specchio delimitato dai tre legni. Per i primi battiti vitali del Copenaghen bisogna attendere il 20′, quando N’Doye ci prova col destro dai trenta metri, accompagnato sopra la traversa con lo sguardo da un attento Gollini. Superata la mezz’ora, l’Atalanta trova la via del gol sull’asse Barrow-Gomez, ma il destro vincente del capitano è deviatodal gambiano, partito in chiara posizione di offside che vanifica il punto del vantaggio. Nel finale di frazione si attenua il forcing orobico, al cospetto di un Copenaghen che ha saputo soffrire nelle battute iniziali, prendendo poi le misure alle iniziative dei ragazzi di Gasperini. Al rientro dagli spogliatoi, il tecnico di Grugliasco si gioca subito la carta Zapata che rileva Pasalic, disegnando un tridente puro per provare ad allargare le maglie dell’ermetica retroguardia scandinava. Subito il colombiano gioca bene di sponda armando il destro sbilenco del Papu. Si invertono i ruoli al 7’ con il 10 che propizia la rasoiata di Duvan Zapata, neutralizzata a terra da Joronen. L’ariete ex Samp prova a calarsi subito nel match, pescando Hateboer che spizza verso la porta un pallone sul quale Joronen compie un prodigio che salva il risultato. Lo 0-0 non si schioda, ma vacilla allo scoccare del 20’ sull’ennesima magia di un Gomez tonico: spunto sui venti metri, sterzata sul destro e manico d’ombrello che scheggia il palo più lontano. Torna a lievitare la spinta di un’Atalanta che adesso è padrona del campo e al 23’ Joronen anticipa Zapata in uscita volante, depositando sul mancino di Gosens che sparacchia alto la più ghiotta delle palle gol. E’ poi il turno di Gosens che lambisce il palo con un mancino deviato, aggiornando il dato delle conclusioni sull’ imbarazzante 16-2 in favore dei bergamaschi. Al 34’ ecco il break di Barrow che calcia di sinistro sulla figura del quest’oggi insuperabile portiere, prodotto del vivaio del Fulham. Finale all’arrembaggio con la sassata di Gosens che esalta, manco a dirlo, gli straordinari riflessi del finnico classe 93 che chiude a doppia mandata la porta, rimandando il discorso qualificazione di sette giorni, quando al Parken Stadium ci si giocherà una grossa fetta di stagione.

Michael Di Chiaro