Torino – Atalanta 2-1 (1-0)
TORINO (3-5-2): Padelli 6; Bovo 5,5, Glik (k) 6, Moretti 6; Bruno Peres 7, Acquah 7 (1′ st Benassi 6), Vives 6,5, Obi 5,5 (12′ st Baselli 6), Molinaro 6; Maxi Lopez 5,5, Belotti 6 (29′ st Martinez 5,5). A disp.: Castellazzi, Ichazo, Zappacosta, Farnerud, Gazzi, Maksimovic, Gaston Silva. All.: Ventura 6,5.
ATALANTA (4-2-3-1): Sportiello 6; Masiello 6, Stendardo 5, Paletta 6,5, Dramé 5; Cigarini (k) 6,5, de Roon 5,5; Conti 5 (1′ st D’Alessandro 6), Kurtic 5,5 (24′ st Gakpé 6), Gomez 6,5 (29′ st Borriello 6); Pinilla 5. A disp.: Radunovic, Toloi, Bellini, Migliaccio, Freuler, Brivio, Cherubin, Monachello, Raimondi. All.: Reja 5,5.
Arbitro: Di Bello di Brindisi 6,5 (Tasso-Gori, IV Schenone; add. Mariani e Preti).
RETI: 35′ pt Bruno Peres (T), 1′ st Maxi Lopez (T), 37′ st Cigarini (A).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 19.369 di cui 7.338 paganti (incasso 100.490 euro) e 12.031 abbonati (quota 143.401 euro). Ammoniti Stendardo, de Roon, Cigarini, Masiello, Baselli e Bruno Peres (fallo di mano). Espulso de Roon al 46′ st per somma di ammonizioni (gioco falloso). Corner 4-6, recupero 0′ e 4′.

Torino – Una pappina per tempo su altrettante cappelle – con gollasso della bandiera del Ciga su punizione – e la pancia piena costa l’indigestione all’Atalanta all’Olimpico di Torino. Dopo le due vittorie consecutive con Bologna e Milan per rompere il lungo digiuno, gli otto punti di margine sulla zona retrocessione a sei allacciate di scarpe dal gong propiziano qualche colpo di sonno di troppo, parzialmente riscattato da un finale condito da un arrembaggio tardivo.
Per l’occasione, Reja ridisegna la formazione orfana degli infortunati Diamanti e Bassi (ex di turno insieme allo stesso tecnico friulano, a Kurtic, a Baselli e a Zappacosta) spostando lo sloveno tra le linee e proponendo il redivivo Conti alto a destra. A inaugurare (6′) la serie delle occasioni, tra possesso palla di marca casalinga e ritmi balneari, è Lopez, che sferra il radente dalla lunga senza impensierire Sportiello. Il tiraccio a lato del pennellone argentino e le rarefatte percussioni sui due fronti (Gomez, Molinaro e Acquah in primis) non hanno l’effetto di spostare gli equilibri di un match da calma piatta. Il Papu avrebbe anche l’imbeccata giusta in canna, ma quando la spara in posizione di vertice alto Pinilla invece di calare il tredici parte in ritardo e di fronte all’uscita di Padelli non può far altro che sganciare sull’esterno della rete il diagonale sinistro dal fondo. L’inerzia della partita sembra aver cambiato volto, tanto che al 19′ Dramé riceve un borseggio con assist di Cigarini e costringe in corner dal limite il portiere di casa. Sei giri di lancette e a ispirare è ancora il Papu, che manda Bovo ai pazzi e centra dal vertice sinistro per una deviazione sottomisura fuori dalla portata del macchinoso cileno. Sull’azione fotocopia alla mezzora ispirata da de Roon l’errore di mira in spaccata del rey della bicicleta, solo soletto davanti all’area piccola, è da mani nei capelli. E il Toro ringrazia nemmeno cinque corsette di cronometro più tardi: Acquah accompagna l’inserimento di Bruno Peres che sorprende Dramé e scaraventa sotto la traversa, lanciando poi verso la porta un ingrato Belotti (destro alto al 41′).
Nemmeno il tempo di rivedere i piani (dentro D’Alessandro per Conti) e a venti secondi dal rientro dal tunnel Maxi Lopez raddoppia indisturbato toccando di esterno sul lancio dell’autore del rompighiaccio con Stendardo a fare la bella statuina. Per i nerazzurri ci provano il fin lì esangue Kurtic (colpo di testa alto al 6′ sull’angolo di Gomez, diagonale stanco e centrale dal limite al 9′) e Gomez su punizione (13′, respinta di Padelli) e puntata sul lato mancino dell’area piccola (17′, ancora l’estremo granata in due tempi), ma la manovra stenta a decollare. Altro lampo nel vuoto, il piazzato di Cigarini al 23′ dai 30 metri privo di angolazione. Si rivede perfino Gakpé che si piazza a sinistra e il Vecio toglie l’esausto Gomez, l’unico però a capirci qualcosa nel marasma generale, per inserire la carta della disperazione Borriello. Che comunque qualche spazio, sotto forma di sponde, lo apre: al 34′ Padelli è un falco sull’inserimento di Pinilla, un minuto e il tuffo a volo d’angelo di Gakpé sul cross di D’Alessandro è la chance per un salvataggio plastico. Peres alza il braccio su Cigarini e il Professore lo punisce infilando un calcio franco perfetto a scendere nell’angolino (37′). Si conclude in dieci per il secondo giallo a de Roon. Ora il trittico in una settimana con Roma (il lunch match all’”Atleti Azzurri d’Italia” di domenica 17: mancherà per squalifica anche Cigarini), Palermo (mercoledì 20 in notturna) e Chievo (il 24, alle 15).
Simone Fornoni