Atalanta – Torino 3-3 (3-2)
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi (cap.), Romero, Palomino; Gosens, Pessina (40′ st Pasalic), De Roon, Ruggeri (1′ st Djimsiti); Ilicic (14′ st Miranchuk), Malinovskyi (33′ st Lammers); Muriel (13′ st D. Zapata). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 13 Caldara, 41 Ghislandi, 11 Freuler. All.: Gian Piero Gasperini.
TORINO (3-5-2): Sirigu 5; Izzo 6, Nkoulou 5,5, Bremer 6; Singo 6 (27′ st Verdi 7), Rincon 6 (36′ st Gojak sv), Mandragora 6,5, Lukic 6 (11′ st Baselli 6), Murru 6,5 (10′ st Ansaldi 6,5); Zaza 5,5 (36′ st Bonazzoli 7), Belotti (cap.) 6,5. A disp.: 18 Ujkani, 32 V. Milinkovic-Savic, 4 Lyanco, 99 Buongiorno, 27 Vojvoda, 77 Linetty. All.: Davide Nicola 6,5.
Arbitro: Fourneau di Roma-1 5,5 (Passeri di Gubbio, Di Vuolo di Castellammare di Stabia; IV Doveri di Roma-1. V.A.R. Valeri di Roma-2, A.V.A.R. Bindoni di Venezia).
RETI: 14′ pt Ilicic (A), 19′ pt aut. Sirigu (A), 21′ pt Muriel (A), 42′ pt Belotti (T), 46′ pt Bremer (T), 39′ st Bonazzoli (T).
Note: Gollini para il rigore a Belotti al 42′ pt. Ammoniti Zaza, Nkoulou, Palomino, Pasalic e Toloi per gioco scorretto. Tiri totali 12-16, nello specchio 4-6, respinti 3-5, parati 1-2, legni 1-2. Var: 2. Corner 4-3, recupero 2′ e 5′.

Bergamo – Chiamiamola immaturità, oppure follia. Senza aggrapparci troppo alle defezioni, al turnover o alla testa già alla semifinale di ritorno di mercoledì prossimo col Napoli in Coppa Italia. Fatto sta che con le piccole l’Atalanta continua a steccare di brutto, stavolta per leggerezza nel finale di primo tempo. Avanti di tre, spina staccata, difesa-colabrodo a immagine e somiglianza del pericolante Torino: i nerazzurri, ridisegnati con Gosens-Ruggeri per l’assenza dell’intera corsia destra, guadagnano un punticino e devono pure esserne contenti.
Superato non senza patemi il brivido lungo la schiena Murru-Rincon-Zaza per la girata mancina dell’ex a lato di non troppo (8′), Ilicic si vede annullare per offside il tocco di destro (14′) sul lancio lungo di De Roon con Sirigu a toccarla col braccio senza impedire l’ingresso in porta, ma il Var gli restituisce subito il maltolto. Il panzer di Metaponto (16′) prova la volée impossibile su traversone ancora del sardo a sinistra, degno antipasto alla chiusura illusoria della pratica: tra 19′ e 21′ ci pensano il tedesco virato a destra, quasi dal fondo, sul triangolo lungo non chiuso tra l’assistman Muriel e Malinovskyi col portiere ospite incerto se uscire o no e poi capace solo di estendere la manona (per la Lega di serie A è autogol), e lo scatenato colombiano, cui in capo al bis di lancetta servono due tentativi, esterno e scavino, per metterci il sigillo di ceralacca. O almeno così si pensava. Qui c’è da spellarsi le mani per la rifinitura al bacio di San Giuseppe, più concreto e meno abbonato ai fronzoli, non certo per una difesa schieratissima quanto immobilissima e per il nazionale a difesa dello specchio.
Sembra finita e non lo è. Scoprirlo con uno stillicidio non è stato granché piacevole Al 34′ la tecnologia a bordocampo leva il giallo a Romero, grazie allo sportivissimo Gallo di Gorlago che nega di aver subito fallo per poi calciare sul fondo la punizione assegnata. Ne mancano undici alla pausa e Bremer stoppa in corner l’accentrato Gosens, servito sul dischetto dalla destra da Muriel. A 9′ lo stesso laterale salva sulla riga il mancino sottomisura di Murru, chiamato al taglio da Lukic dopo aver eluso Palomino, peggiore in campo per distacco. A sei il contrasto da cintura proprio tra il tucumano e Belotti, servito dal tracciante di Mandragora alla primissima palla utile, è considerato da rigore: Gollini ipnotizza il centrattacco granata senza potergli impedire di ribadire in porta di sinistro sotto la traversa. La partita si riapre al primo di recupero sugli sviluppi del secondo angolo torinista, quando Izzo rimette in mezzo, il regista ex Genoa prende il montante in acrobazia ancora di mancino e Bremer infila con lo stesso piede. Pazzesco.
Ruggeri paga col cambio la palla persa nell’azione del penalty e deve alzarsi Toloi, ma c’è ancora una minidose di strizza, al 7′, quando Murru fa il discesista per Zaza che di destro non incrocia. Ruslan-Matteo-Josip al 9′, ma lo sloveno scivola all’indietro calciando altissimo. Fifa blu tra il quarto d’ora e il 17′, quando Djimsiti sporca la traiettoria ad Ansaldi sullo scarico del capitano torinista e quindi il brasiliano sbarra il passo a Zaza nella combinazione col compagno di linea. Al 23′ è la new entry Duvan a sprecare il servizio di Pessina alzando la mira oltre il vertice destro sul recupero del centrale verdeoro altrui, e pur senza trovare il poker di qua si persiste nel voler concedere di tutto, leggi sbarra orizzontale scheggiata di esterno da Singo sull’ammollo dell’oriundo ex genoano. Subito dopo Toloi (giallo nel finale, salta il Cagliari) calcia in fallo laterale al volo sulla scodellata zapatesca, mentre al 32′ Miranchuk prende il palo in diagonale sul filtrante della boa atalantina. A una sestina dal novantesimo Djimsiti perde Bonazzoli che svetta imparabilmente sulla punizione dal centrosinistra di Verdi. E al 2′ di extra time, se l’ex interista non sbagliasse, addio. Al 5′ Gollini para su Verdi dopo la ribattuta della barriera: triplice fischio, si paga la decina di minuti da museo degli orrori.
Simone Fornoni