Solo coi padroni di casa si Malta, in questa edizione degli Europei Under 19, Iacopo Regonesi non ha giocato la partita intera ma “solo” 86 minuti. Col Portogallo, annullate le velleità del dirimpettaio Hugo Felix, finale vinta grazie alla zuccata di Kayode al 19′, complice l’incertezza del portiere Goncalo Ribeiro, il terzino sinistro della Primavera dell’Atalanta si vendica del cappotto per 5-1 subìto nel girone solo dieci giorni fa da impiegato full time per la quarta volta su cinque e nella finalissima di Ta’ Qali bissa il trofeo già vinto dall’Italia di categoria un ventennio prima.

Il nerazzurro partecipa attivamente alle grandi manovre del successo di corto muso sovrapponendosi al crossatore Hasa per dargli la palla da mettere in mezzo dopo aver raccolto il passaggio radente di Cher Ndour, la mezzala cresciuta a Zingonia, scippata sedicenne dal Benfica e ora al PSG. Era l’undicesima presenza azzzurra (quinta in questa kermesse) a livello U19 del figlio di Pierre, altro prodotto del Centro Sportivo Bortolotti. Il selezionatore è Alberto Bollini, vice storico di Edy Reja anche a Bergamo.