Con l’anno nuovo e l’imminente ritorno alle competizioni ufficiali, l’Azzano Calcio prova a smuovere l’impasse raccontata, nel girone di andata, dal proprio fronte offensivo. Dopo una prima fase non certo agevole, culminata con il cambio della guida tecnica, gli azzanesi hanno concesso limpidi segnali di risveglio, pur latitando alla voce dei gol all’attivo. Determinate prove, pur meritevoli, dinanzi a squadroni come Valcalepio e Colognese, non hanno trovato il fatidico conforto degli episodi. In altre occasioni, l’evidente superiorità espressa dalla mole di gioco e dalla quantità di occasioni a disposizione non si è tradotta nel guizzo decisivo, in grado di far svoltare una gara e, magari, la stessa stagione. Il terzultimo posto, a braccetto con il Basiano Masate Sporting, impressiona particolarmente, se letto con la schietta logica dei numeri. Va da sé che il campanello d’allarme provenga dalle sole 12 reti realizzate. Di contro, i 17 gol subìti suonano beffardi, se consideriamo che al quarto posto, dunque in piena bagarre per i playoff, è attestato un plotoncino di squadre dotato di uno score identico, se non peggiore: 17 sono anche i gol incassati dallo Zingonia Verdellino, mentre Torre de’ Roveri e Cenate Sotto sono andate al giro di boa con 19 e 21 reti sul groppone. Inevitabile, allora, la riflessione in casa Azzano Calcio, che pure non dispera dall’alto delle avvisaglie emerse nell’ultimo periodo. Come racconta il diesse, Mirco Campi, c’è tutto per credere nell’inversione della rotta, obiettivo da coltivare con le armi del gruppo e dell’armonia interna: “I cinque clean sheet raggiunti negli ultimi sei turni dell’andata testimoniano, meglio di altri dati, che l’Azzano è vivo e dispone di carte di valore, per credere nella risalita. Con Albergoni e il suo staff abbiamo raggiunto presto la giusta intesa, ma più di tutto va sottolineata la serenità con cui tutte le componenti stanno lavorando, per lasciarsi alle spalle un girone di andata che ci ha detto male, per svariati motivi. Il dato raccontato dalla vena offensiva è lì da vedere ed è chiaramente motivo di preoccupazione, ma stiamo lavorando tutti assieme perché con il ritorno, finalmente, si riesca a raccogliere quanto puntualmente seminato. È un lavoro tattico, perché non per forza devono essere gli attaccanti ad andare a segno, ma è anche un lavoro mentale, perché nessuno si senta in torto o sottopressione”. Il mercato di riparazione ha portato in dote un’operazione in entrata, a fronte dell’uscita di Stefano Rinaldi, approdato in Eccellenza al Forza & Costanza: “Finalmente, in questa settimana, potremo contare su Lorenzo Brambilla, classe 2004, proveniente dal Ponte San Pietro. È sempre rimasto aggregato alla prima squadra del Ponte e può vantare tante reti nella Juniores Nazionale, ma è pur sempre un 2004 e va verificato nel calcio dei grandi. Di certo, non gli metteremo pressione, perché qui all’Azzano siamo abituati a sobbarcarci tutti assieme oneri e onori. Se necessario, lo aspetteremo, infondendo fiducia, oltre che il giusto contesto per crescere e migliorare. È un attaccante esterno ed è un destro naturale, che ama partire dalla sinistra per far valere il proprio calcio. Al resto, ci penseranno il mister e gli elementi più navigati della rosa, ai quali chiediamo il giusto esempio, in termini di attaccamento e di impegno, fin dagli allenamenti. Non nascondo che abbiamo puntato altri giocatori, ma è stato un mercato sofferto, tanto che un po’ tutte hanno optato per pochi oculati innesti. E soprattutto non abbiamo intenzione di snaturare un credo, quello portato avanti dalla società, attento all’integrità del gruppo e dello spogliatoio, preservandolo da quelle follie, che alla lunga potrebbero costare caro. Cominciamo l’anno nel segno dell’ottimismo, se poi gli episodi torneranno a girarci a favore sono convinto che risaliremo la china”.
Nik