La palma del migliore va al recordman Mateo Retegui, ma il record non è solo il suo col 3-2 in casa del Genoa. 13 vittorie e 42 punti (su 74) lontano da Bergamo sono qualcosa mai visto in precedenza, che forse fa rimpiangere all’Atalanta certe scene mute tra le mura amiche nell’anno nuovo, dove soltanto Sturm Graz in Champions, Cesena in Coppa Italia, Bologna e Roma in campionato sono cadute. A Marassi, un gran bel Marco Palestra, out dal 24 marzo per la lesione al retto femorale sinistro, fasciale e di secondo grado, quindi non uno scherzo. Corse a perdifiato e sfornate da pasticcere provetto, ma non è che abbia sfigurato nemmeno Odilon Kossounou tra recuperi, anticipi, porte sbarrate e il pressing su Thorsby decisivo per il bottino pieno.
Rui Patricio 6: sesto gol preso in sei presenze, col Parma sarà settebello e poi tanti saluti con molta più gloria alle spalle.
Kossounou 7: decisivo per vincere col pressing su Thorsby che poi protesta e strepita, ma come diceva il vercellese Guido Ara il calcio non è sport da signorine. Eccezionale un suo anticipo di tacco su Vitinha.
Hien 5: sbaglia tutto sul secondo di Pinamonti, ma non è che gli sia mai andato così appresso da bruciarlo in uscita.
De Roon 6: ha il merito di dare il via all’azione del pari sul 2 che sblocca il figlio d’arte là davanti. In precedenza, cross dentro all’origine del primo pari. Dietro, prestazione classica da riciclato, rinunciando infine a farsi portare a spasso da Norton-Cuffy.
Palestra 7: fa trenta ma non trentuno? Fosse stato per lui, El Chapita avrebbe battuto il record di Superpippo già in avvio. Un martello che al rientro dopo due mesi e mezzo ha fatto dimenticare la palla persa di Brugge nel finale (29′ st Zappacosta 6,5: quasi quasi la metteva da ex).
Sulemana 6,5: prestazione semi anonima, poi ecco il colpo di genio. Tiratore micidiale a cui per giocare con continuità nella formula Gasp servirebbe più fisicità. Ma non ce l’ha (36′ st Ederson sv).
Brescianini 5,5: la dà benone in verticale a Maldini nel primo tempo, poi cozza con Hien contribuendo al patatrac che richiede la rimontina (29′ st Pasalic 6: scrive trecento nei maggiori campionati europei comprese le permanenze in Monaco ed Elche).
Ruggeri 6: maluccio in disimpegno, si fa freddare sul primo vantaggio genoano rimediando con lo smistamento di fronte piena per il 2-2 (12′ st Bellanova 6: non incide granché).
Samardzic 6,5: bei movimenti, non è lucidissimo se si tratta di concludere ma accompagna sempre bene le discese di un Palestra davvero in serata. Suo il mancato assist per il pari mangiato dal milanese.
Maldini 6,5: alterna cose buone tipo l’appoggio allo sprecone Retegui a errori senza un perché come quando solo davanti a Leali opta per il tocco sotto in lungolinea sbagliando mira. Alla fine, però, ce la fa. Se ne avesse messo qualcuno in tutti questi mesi, forse la squadra avrebbe potuto restare lassù più a lungo (29′ st De Ketelaere 6,5: ha lo scatto per l’assist da bottino pieno, non gli occhi nel didietro per valutare se De Winter fosse a rischio di vita o simili).
Retegui 7,5: apre spazi agli altri con la stessa maglia, combatte, arretra se necessario a prendersi palla facendo salire chiunque e alla terza pulita che gli arriva nei pressi la schiaffa dentro. 25 in A e 28 in stagione, Superpippo superato dopo 28 primavere e Zapatone eguagliato dopo sei, doppia-doppia ovvero in doppia cifra con ambo i piedi, secondo a farcela dopo Alessandro Del Piero. E dire che ad agosto s’era affacciato (pare) solo per via del crociato saltato a Scamacca.
All. Gasperini 7: tra esperimenti e vetrina concessa alle riserve, alla fine spunta un risultato utile a spianarsi il vialetto per una degna chiusura del cancellone. Al club, invece, lascerà aperto solo uno spiraglio o tutto il portone?