Gollini 7: prende il prendibile e forse, su Pukki nella ripresa, qualcosa di più. Titolarissimo (41′ st Rossi sv).

Djimsiti 5,5: più bassi che alti, nonostante un paio di anticipi e qualche sventagliata (27′ st Reca 6: fa il suo tenendo la posizione).

Palomino 6: a ondate anche lui, anche se è l’unico a poter capeggiare la retroguardia (41′ st Okoli sv).

Masiello 6,5: sfiora la prodezza personale in bicicletta, roba da far invidia alla chilena di Pinilla. Attento dietro. O per lo meno più dei compagni (38′ st Ibañez sv).

Hateboer 6,5: è l’unico cui il Gasp concede la partita intera e per le alchimie dei cambi la termina da terzo di destra dietro, ruolo già ricoperto in corsa. Senza infamia né lode, ma grande resistenza allo sforzo.

De Roon 7: pian piano acquista il passo giusto entrando nell’azione che ribalta lo score (21′ st Freuler 6,5: iniezione di fiducia, perché si limita all’ordine senza strafare e ci riesce benino).

Pasalic 6,5: talvolta sembra sparire dai radar, ma al momento giusto te lo ritrovi a far legna e brace. Dietro le punte perde i ritmi solo se ha la palla tra i piedi, perché quando deve inserirsi non è stoppabile (41′ st Pessina sv).

Gosens 6,5: sprintoso e preciso il giusto, il che non è malaccio a fine luglio con le gambe non proprio leggerissime (27′ st Castagne 6,5: entra e smazza l’assist).

Gomez 6,5: prende spesso l’iniziativa andando anche fuori giri, ma quando gli altri nel primo tempo sono sotto ritmo è l’unico a tenere in piedi la baracca (14′ st Zapata 7: al battesimo del fuoco nei test estivi, affronta il minutaggio concessogli da iradiddio. Vale mezzo reparto da solo).

Ilicic 5,5: qualche ricamo prima di cedere agli acciacchi e forse alla malavoglia (44′ pt Malinovskyi 7,5: motorino che alza i giri e la testa. Per gli inserimenti, ma soprattutto per pescare i compagni: chiedere a Musa per credere. Perfezione geometrica).

Muriel 7,5: sarà vero che deve trasformare la massa grassa in muscolo, ma lo scatto da pantera-bis (l’originale è Duvan, ovviamente) lo trova già perfettamente in grado di affondare le unghie. Regge l’attacco stando più avanti di chiunque, ma è molto mobile e tutt’altro che egoista. Due gol su quattro tentativi lo consacrano a colpo dell’estate (27′ st Barrow 6,5: in odore di cessione si dà la sveglia giocando come sa, ovvero semplice, a due tocchi, guardando i movimenti altrui. E facendosi trovare pronto sul filo del fuorigioco).

All. Gasperini 7: gli esperimenti sono insieme pane e companatico. Lui li trasforma in primi piatti, anche se reclama ancora un paio di manicaretti dal mercato. In effetti dietro manca un top player, mentre davanti resta l’incognita Musa Barrow: serve davvero una punta veloce e tecnica per la Champions?

Si.Fo.