di Simone Fornoni

Gollini 6: la palla lo beffa sullo 0-1, ma se i difensori non coprono e gli avversari rimettono 8 metri più avanti non può cospargersi il capo di cenere. Sulla doppietta by Di Carmine rischia l’acciacco.

Toloi 6: il rientro dalla squalifica lo vede abbastanza guardingo dietro e come di consueto pimpante in impostazione. Nella ripresa, il brutto e il bello di una stagione in altalena: scivola sul 2-1 ospite e poi offre la sponda per il match winner con un tocco delizioso.

Djimsiti 7: non ha la reazione giusta per uscire su Di Carmine, che in teoria sarebbe spettato al compagno alla sua sinistra, ma il tempismo e anche la tecnica (stop e controllo in un battibaleno, tiro preciso e secco) nell’azione del bottino pieno sono da far spellare le mani dagli applausi.

Palomino 6,5: sullo svantaggio si distrae perdendo tempo ad allacciarsi la scarpa, anche se a sua discolpa c’è la rimessa chiaramente irregolare di Faraoni e non di Rrahmani che doveva essere quasi 8 metri più indietro. Poi la scodella per la vittoria.

Hateboer 6,5: il piede non è tondissimo e al 36′ si vede. O meglio, lo vedono i piccioni sopra la Nord. Però per il bonus del fantacalcio l’assist per impattarla porta la sua firma. E parte dal suo destro formato ferro da stiro anche il traversone per il rigore del 2-2.

Freuler 6: corricchia in mezzo senza troppo costrutto (10′ st De Roon 6: staffetta da turnover in vista del mercoledì da leoni dallo Shakhtar).

Pasalic 6: prestazione anonima fino a metà, ordinata e con vantaggio sfiorato in avvio di ripresa. Ma non fa granché.

Castagne 6,5: sulla palla dentro del Ronaldito si fa chiudere da Rrahmani, poi ne sforna in proprio conquistandosi il penalty più decisivo della storia recente dell’Atalanta in campionato.

Gomez 7: partecipa al festival della mira storta nel primo tempo partendo molto da dietro con compiti di regìa effettiva, per poi sfidare a duello il portiere nemico Silvestri con seccate notevoli dopo le sue solite serpentine. Ma a impreziosire la sua prova è la regia a tutto campo.

Ilicic sv: un tiro-cross dalla destra e poi le noie tra una zoppicata e l’altra. Il flessore non tiene (28′ pt Malinovskyi 7: il primo gol in campionato è di una bellezza straordinaria, il prosieguo è fatto di tentativi e geometrie che gli sono proprie. Non è esattamente un trequartista, eppure ha dovuto fare in pratica l’attaccante).

Muriel 6,5: non approfitta del buco a due tra il centrodestra della difesa in avvio, viaggiando costantemente sul filo del fuorigioco. Tiene la squadra alta e realizza il rigore spiazzante, facendo il paio con quello contro la Dinamo Zagabria in Champions League. In A non la metteva dal 7-1 all’Udinese del 27 ottobre. Decina piena in tutto, niente male per l’unico colombiano attualmente sano in rosa (32′ st Barrow 6: scattato oltre l’ultimo difendente sul filtrante del Papu, s’ingarbuglia un tantino fino a toccarla all’indietro sull’ultimo angolo per l’ammollo-clou di Palomino).

All. Gasperini 6,5: la gestione del mini turnover si limita al reparto di mezzo e al riposo dell’unica punta centrale disponibile, escludendo Arana in corsia dopo avergli dato ragione alla vigilia sulle doglianze per lo scarso utilizzo. Il crac di Ilicic scombina i piani e Malinovskyi diventa così determinante per caso.