Il bergamasco Matteo Ruggeri non è stato da meno, col suo cross per schiodare l0 zero a zero, dell’alzata di capo di CDK e dell’impegno a tutto campo di Gianluca Scamacca, il centrattacco più altruista mai visto a Bergamo anche se si giocava a Reggio Emilia. Ecco le pagelle della primissima Atalanta di campionato in casa del Sassuolo.

Musso 6,5: dalla quasi frittata ai salvataggi nell’alfa e nell’omega del primo tempo, chiunque potrebbe trarre la conclusione che è meglio non abbandonare la riga della porta. Eppure lo fa per evitare guai da Laurienté per difendere il minimo vantaggio.
Djimsiti 6: Laurienté è un bel diavoletto, lui a volte lo lascia all’uomo in fascia.
Scalvini 6,5: da perno ha davanti Pinamonti che non lo costringe ai miracoli, ma è sui ribaltamenti e sulle uscite palla al piede che esalta.
Kolasinac 7: diagonali alte e belle profonde, avanzate arrembanti. La prova vivente che si può essere lider maximo anche da braccetto.
Zappacosta 6,5: dialoga bene e corre meglio, fino al termine del carburante (27′ st Zortea 6,5: foga e slanci traditi dall’imperfezione fino al bis senza esultare, un gol da campione).
De Roon 6: ci prova quando l’attacco è chiuso, senza mai smontare la guardia.
Koopmeiners 6,5: diga semovente che intercetta passaggi, rilancia e organizza il gioco. Poi coi primi cambi avanza tra le linee (42′ st Adopo 6,5: voto dovuto all’assist).
Ruggeri 7: bene soprattutto dietro, anche se la prima palla utile nella ripresa parte dal suo collo del piede preferito. E pure l’ammollo del sospirato vantaggio. Il Gasp ha preferito un bergamasco e atalantino d.o.c. a Bakker, mica robetta.
Pasalic 6: a lungo svolge un lavoro di raccordo piuttosto oscuro, tanto da lasciar posto a un elemento più concreto e con più fondo (1′ st Emerson 6,5: grinta e fisicità in più).
Lookman 6: a lampi e a scatti, da anello forte della catena di destra che però deve scambiare nemmeno fosse una figurina. Gli manca il guizzo, non certo l’impegno e la presenza (17′ st Scamacca 7: rifinisce bene e apre meglio, salvo parere contrario di Marchetti, restando sempre nella partita e sopra le righe).
Zapata 6: sportellate e saltuari scatti, tende a girare al largo e quando la prende bene, leggi incornata nel finale di primo tempo, trova un Lopez qualunque a frustrarlo (1′ st De Ketelaere 7: non moltissimo lontano dall’area, però la palla ce l’ha spesso, la aggredisce e infine la schiaffa dentro. Entra e la sfiora immediatamente prima ancora di stampare sulla traversa la palla più nitida della partita prima dell’ultima, quella decisiva).

All. Gritti/Gasperini 7: voto in condivisione perché scelte spettano al capo in tribuna ma è il vice a doverle eseguire. La scelta di ripartire dall’usato sicuro in casa non paga, la rivoluzione del nuovo nella ripresa invece sì, per quanto si sia fatta attendere. Il killer instinct latita ancora un po’.
Si.Fo.