Gollini 7: tiene in piedi l’Atalanta in bambola dei primi sessanta minuti grazie a due parate da campione, una su Zielinski, l’altra su Hysaj, poi regala sicurezza ai compagni. Con lui titolare l’Atalanta è passata nel ristretto gruppo di squadre che nella Serie A italiana hanno in porta un grande giocatore.  

Mancini 6: come tutti fa una fatica pazzesca nella prima frazione, sul gol del vantaggio partenopeo è un sacco sfortunato perché riesce ad anticipare Mertens, ma la palla fa una strana carambola e finisce in rete. In attacco, splendidamente servito dal Papu, non riesce ad imprimere forza a un colpo di testa che poteva valere l’1-1. A inizio ripresa Gasp lo toglie  (1’ st Palomino 6,5: entra con la voglia di fare bene contro un attacco mostruoso, che anche grazie a lui nella ripresa si affloscia un bel po’).

Djimsiti 6,5: super al 32’ con una scivolata salva risultato su uno scatenato Mertens. Tra i pochi nel primo tempo a non mollare mai, neppure quando gli attaccanti partenopei paiono dei santi del dio pallone. Bene, preciso e roccioso, anche nella ripresa.

Masiello 7: che dire del suo salvataggio? Qualcosa di bello bello bello, meraviglioso quanto un golasso in rovesciata. Arriva col piede dove nessuno pensa possa essere possibile, l’Atalanta evita il colpo del ko e dopo la sua prodezza i nerazzurri partono verso la riscossa.

Hateboer 7: erroraccio al 22’ che costa quasi un gol, poi ritrova se stesso: fascia a mille all’ora, sfiora il gol e regala l’assist al bacio per la rete di Zapata  (30’ st Gosens 6: partecipa all’assalto nerazzurro finale).

De Roon 7: una vita da mediano. Corre, raddoppia, mena, gliele danno. Calciatore fondamentale perché l’unico operaio in un meraviglioso cantiere dove il grande capo Gasperini tra la mediana e l’attacco fa giocare insieme sei architetti.

Freuler 6: come sempre, ma questa volta non è la sua partita perché fino a quando c’è lui l’Atalanta pare allo sbando nonostante lo svizzero giochi ragionando, testa alta e palloni in mezzo assai interessanti (9’ st Iilic 9: alla fine della partita lo dicono pure gli inviati di Sky al Gasp, con un fenomeno del genere l’Atalanta può vincere la Coppa Italia e qualificarsi alla prossima Champions, il mister, ovviamente, si tappa le orecchie. Lo sloveno entra, illumina, mette il piede nei due gol, anzi li inventa proprio di sana pianta, ogni volta che ha il pallone tra i piedi è un incanto).

Castagne 7: di governo nel complicato primo tempo dove regala una chiusura da fenomeno al 24’, di lotta nella splendida ripresa. Cresciuto nel Genk come Koulibaly, due pezzi pregiati del nostro calcio.

Papu Gomez 8: l’unico atalantino a crederci nel primo tempo, quando sfiora la rete e dà un assist d’oro che Mancini non trasforma in gol. Un bellissimo diavolo (ovviamente calcistico) nella ripresa da leoni. Imprescindibile. In fascia è tornato a saltare l’uomo, cosa che a noi piace da matti. Lo fermano spesso con le cattive, la speranza pre-Fiorentina è che non abbia preso pestoni che lasciano il segno.

Pasalic 7: il golasso del successo, un colpo di biliardo che a questo punto del campionato può valere la partecipazione alla prossima Champions League. Tanta sostanza e applicazione a centrocampo, calciatore ritrovato grazie alla cura Gasperini che è riuscito a dargli un ruolo preciso in quella complicatissima fetta centrale del campo.  

Zapata 8: il gol da rapinatore d’area e l’assist, bellissimo, per la rete della vittoria firmata da Pasalic. Prima, durante e dopo a lottare contro l’intera difesa partenopea, una delle migliori in Italia.

Allenatore
Gasperini 8: ancora una volta la vince con un colpo di genio dei suoi, una mossa che a noi pare azzardata e che ci fa pensare a un inevitabile crollo perché toglie chi sta tenendo in piedi il centrocampo. Invece è l’intuizione che ribalta la partita: fuori Freuler, dentro Ilicic, che cambia tutto. Non vivessimo a Bergamo, lo vorremmo in Nazionale.

Matteo Bonfanti