Le pagelle dell’Atalanta a Parma riflettono un complessivo passo indietro rispetto all’esordio a due volti col Pisa. S’è creato comunque di più nelle ripresa rispetto al nulla quasi assoluto del primo tempo, ma fra imprecisione davanti e indecisioni dietro specie sulle palle inattive la squadra è apparsa ancora indietro come qualità e soprattutto ritmo. Un cambio di passo è stato possibile solo cambiando i due terzi dell’attacco, dove Nikola Krstovic ha impattato decisamente meglio di un Gianluca Scamacca abbastanza spento.

Carnesecchi 7: vola su Bernabé e Delprato, una bella pezza per tempo sugli sbreghi difensivi, poi non sta certo a lui.

Scalvini 5,5: per quanto indietro possa essere la condizione di Kossounou, meglio l’ivoriano che il palazzolese così titubante. Oristanio lo mette alle corde e sulla punizione del bottino pieno alle ortiche sparisce dalla sua zona (43’ st Brescianini sv).
Hien 6,5: comanda la difesa da par suo e fa la sponda sul gol, ma sui calci piazzati nemici nemmeno lui si raccapezza tanto. Bella sfida con Pellegrino che del resto non gli va mai via davvero.
Djimsiti 6: senza colpe specifiche nel minestrone insipido delle marcature da fermo.

Bellanova 6: molto meglio nella ripresa, guadagnandosi la posizione sull’onda lunga della quale nasce l’illusorio vantaggio. Bell’appoggio per Krstovic appena entrato.
De Roon 6: non si può dire che vinca il duello col vivace Sorensen, ma almeno va in giro per il campo a testa alta. La palla in area sull’uno a zero è sua.
Pasalic 6,5: rilancia dalla trequarti difensiva e fa il regista, la mette avanti di precisione chirurgica ma non concede il bis arrivandoci stracco. Un leader silenzioso ed essenziale, dall’assist a Scamacca col Pisa alla gioia personale ahilui effimera a Parma.
Zalewski 6: difende meglio stavolta, ma in compenso attacca meno e scodella meno. Equilibrio cercasi tra le due fasi (20’ st Zappacosta 6: il meglio sembra proprio alle spalle, anche se sbuca spesso in area).

De Ketelaere 6: bel gioco di raccordo nel secondo tempo dopo aver rinunciato all’uno contro uno già nel primo, ma vederlo giocare talora da libero aggiunto davanti alla difesa per gestire il contropiede o rilanciare per l’unica punta vera desta una certa sensazione.
Maldini 5,5: ci credo meno che col Pisa e difatti non ci va nemmeno vicino. Il suo è il passo indietro di (quasi) tutti (19’ st K. Sulemana 5,5: spunta in area in scia a una grande manovra senza successo, poi si dedica a recuperi e rarafatte sgroppate. Alla ricerca di una dimensione).

Scamacca 5,5: vabbè la sfortuna, vabbè che calcia di fino, ma se ci si ferma al palo per poi lavorare saltuariamente per la squadra, magari aspettandosi chissà quali palle da spingere in porta, non si può brillare di luce propria (19’ st Krstovic 7: mezzo punto in più d’incoraggiamento, perché tiene alta la squadra quanto può e si getta in profondità facendo anche a sportellate con Valenti per lo scarico-assist del più transeunte dei nasi avanti).

All. Juric 6: dice che se i suoi hanno raccolto poco nelle prime due uscite lui non può farci niente. In realtà, se i giovani promettenti disattendono le promesse e i veterani hanno qualche scricchiolio, cambiare si deve, non si può. Provare a giocare a due punte con Super Mario dietro sarebbe una soluzione antica ma spesso rivelatasi efficace. Krstovic e Scamacca o Maldini o chi volete voi, perché no? Non si può essere l’Atalanta e segnare un gol a partita. Effe