Carnesecchi 5: il raddoppio negato a Darmian poco dopo avergli regalato il vantaggio, così come il secondo rigore parato, non allevia le responsabilità gravi di aver aperto lo score degli altri. Le uscite a a caso, anche no.

Scalvini 6: senza colpe specifiche, visto che le palle a profusione si staccano dall’albero di Natale anticipato dei compagni, si alza in costruzione finché la squadra ci crede (13′ st Hien 5: a partita ormai decisa non fa nulla per evitare ulteriori guai).
Djimsiti 5,5: se la cava ancora ancora nel primo tempo, ma nel secondo perde la maniglia. Chiaro che come perno non è Romero né Demiral.
Kolašinac 5,5: più per la chance sprecata con quel dritto per dritto su una seconda palla che per la latitanza dietro, dove c’è chi sbaglia di più (13′ st Bakker 5: passa chiunque e non gli resta che provarci).

Hateboer 5,5: al netto della leggerezza sul rigore, visto che il guardalinee aveva oltretutto dato palla fuori, si perde dopo un inizio niente male. 
Pašalić 5,5: la chance più nitida è la sua, in copertura invece ne regala troppe.
Éderson 5,5: arrembante nella ripresa per far dimenticare i buchi nel primo tempo, vedi Mkhitaryan sullo svantaggio. Ne concede una perfino ad Arnautovic prima di ridestarsi.
Zappacosta 6: il meno negativo, perché pensa a giocare mettendo palloni interessanti anche quando gli altri sonnecchiano.

Koopmeiners 6: pressa tanto e non trova la posizione pur agitandosi parecchio, ma se è costretto a prenderle lui di testa in area avversaria significa che la serata è grama (12′ st Adopo 5,5: difficile scambiarlo per rifinitore).

De Ketelaere 5,5: emotivamente sembra fermarsi al gol annullato  (31′ st Touré 5: a che serve metterlo con 4 gol sotto?).
Miranchuk 5: interpretazione penalizzante dell’episodio, ma è anche vero che non fa letteralmente nient’altro (12′ st Lookman 6: si dà da fare, pure in eccesso, visto che rimedia il quarto cartellino stagionale. Ma, esattamente come col Milan, la squadra non lo mette in condizione di pungere).

All. Gasperini 5: paga scelte sbagliate non sulla carta, bensì alla prova dei fatti. E in corsa le correzioni sono tardive. Inutile battere sul tasto dei fantasisti contro una difesa tra le più fisiche del mondo. Del resto l’ha detto lui che Scamacca non è un grande campione, no?
S.F.