Sull’esonero di Oldoni e l’immediato arrivo di mister Cefis sulla panchina del Brusaporto, abbiamo sentito ovviamente anche l’ex giocatore del Verona che torna a sedersi sulla panchina di una prima squadra dopo due anni e mezzo.
Mister Cefis, che cosa l’ha spinta ad accettare questa sfida? “Il Brusa è sicuramente un’ottima squadra, così come la società. Sulla mia scelta ha influito molto l’amicizia personale con Baretti, persona molto intelligente e posata che ho avuto il piacere di allenare a Cologno. Dopo una lunga ed intensa chiacchierata non ho avuto più dubbi ed ho accettato l’offerta della società”.
Cefis, ha già diretto il primo allenamento, che ambiente ha trovato? “Un buonissimo ambiente, seppur inevitabilmente sfiduciato. Il primo passo importante da fare sarà quello di ricaricare le pile a tutti i giocatori, lavorando in modo particolare sull’aspetto mentale di ogni singolo elemento, poiché non tutti sono uguali. Per poter fare questo è imprescindibile che ognuno di loro si faccia un esame di coscienza, poiché quando si giunge all’estrema decisione di esonerare il tecnico, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.
Qual è il modo migliore per poter uscire da questo momento buio? “Lavorare, lavorare, lavorare. Con assoluta tranquillità e convinzione delle proprie capacità. Solo così potremo risollevarci e, forse, potremo rispolverare le ambizioni di inizio stagione”.
Lavoro insomma, un antidoto che funziona sempre. O, quasi.
FF