RICEVUTO MARTEDI’ (perdonateci per il ritardo, ma merita)

 di Luca Del Monte Van den Berg
La prima pagina del bugiardino di ieri ci dice, come al solito, tante cose interessanti. Ci dice che Gori sarà il nuovo sindaco di Bergamo. Ci dice che al ballottaggio ha preso il 53,5 per cento. Ci dice anche, ma forse lo dice ai suoi lettori meno ferrati con la matematica, che Tentorio si è fermato al 46,5. Grazie titolista dell’Eco, 100-53,5 non era facile. Mi viene in mente Ok il Prezzo è Giusto. Chi guardava quella trasmissione lo faceva per due motivi: o era scemo oppure tentava di aumentare a dismisura la propria autostima confrontando se stesso con concorrenti, pubblico in sala e conduttrice. Mi piace pensare che io lo facessi per la seconda ragione. Intendiamoci erano giusto due/ tre minuti a botta facendo zapping… In ogni caso uno dei giochi era la ruota. Un ruotone diviso per decine che il concorrente doveva far girare al massimo 2 volte per cercare di ottenere come punteggio il fatidico 100. Ebbene il primo giro era accompagnato dal coro propiziatorio del pubblico “100 100 100” (Mogol-Battisti). Se però per esempio al primo colpo veniva 80 al secondo giro il pubblico non gridava “20 20 20” ma “Iva Iva Iva”. Zanicchi, la conduttrice. Non sapevano fare 100-80! Bei tempi. L’opera di rincoglionimento del pubblico televisivo italiano era già ben avviata. Il direttore di Canale 5 era Giorgio Gori. Sì, d’accordo forse OK IPE’G era su Italia 1 o Rete 4… mentre Canale 5 era un po’ meglio. Trasmissioni più intelligenti, giornalisti meno lecchini, tope più tope. Ecco la prima pagina del bugiardino ci dice che i suoi lettori di oggi, come gli spettatori di OK IPE’G di allora, fanno un po’ fatica con la matematica. Davvero strano visto che Bergamo è città di preti, bancari e Percassi, tutti abituati a maneggiare soldi e che quindi alla matematica dovrebbero dare del tu. Mistero della fede. Ma questi sono dettagli, il punto è che Gori sarà per 5 anni il sindaco di Bergamo, a meno che non si trovi invischiato in qualche vergognoso scandalo che lo costringa a dimettersi prima: tipo abusi edilizi, evasioni fiscali… Non so, a me non sembra il tipo ma non si può mettere la mano sul fuoco per nessuno. Quel popò di figlio del Po di Belotti ci ha provato fino all’ultimo ad infangare Giorgino. Ma ha fallito. Non poteva che essere così e provo a spiegargli il perchè (nessun assist tanto non è il tipo da fare autocritica e/o imparare dai propri errori). Innanzi tutto vien da dire “da che pulpito”. Nel particolare il Belotti “vanta” una serie di accuse relative ai suoi rapporti con quelle sagome degli ultras atalantini che avrebbero dovuto portarlo quantomeno a delegare qualcun altro per la pratica di dossieraggio. I magistrati l’hanno accusato di essere addirittura l’ideologo della curva. Ovviamente verrà assolto. Non scherziamo. Per essere l’ideologo, lo dice la parola stessa, occorre innanzitutto avere delle idee. E da questo punto di vista, sempre che non si voglia considerare un’idea il TG in dialetto su Telepadania, stendiamo un velo enormemente pietoso.

Troppo cattivo? Forse sì, dai probabilmente dietro qualche coretto curvaiolo a sfondo territorialmente discriminatorio c’è proprio lui, il leghista dell’Illinois. Punto decisamente su quello che parla del sapone dei napoletani. Più in generale ci si potrebbe anche domandare dove fosse lui quando coi soldi dei contribuenti il figlio degenere del suo capo si comprava sigarette, ovetti Kinder e lauree in Albania o quando il suo compagno (di partito) Belsito li investiva in Africa e maramaldeggiava alla Fiera del Diamante o la signora Bossi si apriva una scuola privata. E via di questo passo. Forse stava attaccando i cartelli BERGHEM che tanti punti ci hanno fatto guadagnare nella corsa al titolo di Capitale Europea della Cultura 2019? Stendiamo un altro, gigantesco velo. Enormemente pietoso. Ma la cosa più importante è che da quando esiste questo sedicente centrodestra (di cui, giusto per ricordarlo allo stesso Belotti, anche la Lega fa parte) sì è innescata un’operazione sistematica di depenalizzazione morale. Ognuno si sente sostanzialmente autorizzato a fottersene delle regole e del prossimo. Quando per salvare Berlusconi si depenalizzano reati come il falso in bilancio o si promulgano norme sul condono edilizio poi stride decisamente che si gridi alla corruzione morale di un candidato sindaco che si è costruito una veranda abusiva e che cerca di risparmiare sulla tassa della rumenta. Fatti che, ci tengo a sottolinearlo, restano comunque gravissimi. Ma tant’è.

Ha vinto Gori. E l’ho persino votato al ballottaggio. Mi sono turato il naso però, perchè si è portato dietro un po’ di personcine che non mi piacciono molto. Gente che un anno e mezzo fa, alle primarie del PD, dichiarava tronfia a stampa e tv che Bersani univa mentre Renzi divideva. E giù bordate manco Matteo fosse Berlusconi. Adesso tutti al traino del fondamentalista renziano Gori. Per carità, politicamente dal punto di vista di Giorgetto ci sta, in questo è stato furbo. E’ la coerenza dei suoi delfini assessori e vicesindaci prossimi venturi che è stata violentata dai cetacei medesimi. Vedremo. Vedremo se almeno lui rimarrà coerente. Tentorio (sempre prima pagina del bugiardino) dice che vigilerà affinchè il suo avversario mantenga le promesse fatte. Una considerazione che in un Paese normale sarebbe una banalità di livello assoluto. Avrebbe potuto innanzitutto vigilare un po’ meglio su se stesso e sui suoi di assessori. Un argomento a caso e che mi sta a cuore: la bicicletta. Tra i primi provvedimenti di Tentorio 5 anni fa ci fu l’abolizione della pista ciclabile in viale Papa Giovanni. A febbraio di quest’anno è caduto un albero sulla ciclabile del Morla. Due ore di lavoro per un taglialegna professionista ma il tratto di ciclabile mi risulta a tutt’oggi ancora chiuso. Sul libello ricevuto per posta 10 giorni fa da Tentorio si prometteva attenzione ai percorsi ciclabili e promozione dell’uso della bicletta… Gori dice (prima pagina dell’inesauribile Eco) che ha vinto anche perchè si è fatto 750 km pedalando per la città. Bravo, è vero, ti ho incontrato diverse volte, continua così e togli quel fottuto albero caduto sulla ciclabile del Morla! Già che ci sei togli anche i cartelli BERGHEM. Qualche giorno fa l’amica Grazia scriveva su Facebook quanto segue: “Ok….ce la possiamo fare; ancora due giorni e non saremo più i disadattati sociali che risiedono nei quartieri disagiati di Bergamo, da lunedì torneremo nel nostro consueto oblio che ospita tutto quello che esteticamente, moralmente o socialmente disturba il centro per bene. Da lunedì smetteremo di inciampare ad ogni angolo in Gori e la moglie (…), che stanno lì con l’atteggiamento di chi va a fare volontariato in Africa e si fa fotografare vicino a bambini malnutriti; potremo smettere di leggere dei grandi ed entusiasmanti progetti di un sindaco in carica che forse non si è accorto che Malpensata e Campagnola esistevano anche prima della campagna elettorale. Potranno entrambi togliere le nostre vie dal navigatore dell’auto. Solo due giorni.” L’hanno mipiacciato in tanti questo messaggio, l’ho mipiacciato anch’io. Ma spero che Grazia si sbagli e che Giorgetto si faccia vedere in giro. Sempre in bici. Anche senza moglie. E che rimuova la veranda. Se poi mi vuole invitare a pranzo facciamo da me. A patto che cucini sua cognata.

Altra novità della giornata (fonte? Eco!) è la nascita di un nuovo sito web di informazione: Bergamopost.it. Direttore sarà il sempre pungente Ettore Ongis, già rivoluzionario direttore dell’Eco. Il mai (e sottolineo mai) banale Xavier Iacobelli sarà invece il responsabile della parte sportiva. A capo della società editrice ecco Luca Percassi. Il tutto all’insegna dell’obiettività e dell’indipendenza (soprattutto riguardo la parte sportiva). Ogni nuova iniziativa editoriale andrebbe applaudita in quanto garanzia di pluralismo. Ecco, questa la lascio applaudire a voi perchè io proprio non ci riesco. Le mani mi si respingono come due magneti dello stesso polo. I mondiali di calcio li vince il Belgio.