E così ieri, appena dopo la partita di calcetto, non riuscivo a levarmi di dosso quel sorrisetto da ebete che mi viene quando sono felice. Li guardavo mentre mangiavano la pizza, grandi e sani, bellissimi, impegnati a chiacchierare dei loro sogni, la California da vedere per intero, un’altra settimana ancora al mare, la patente per andare in montagna con la moto, l’abbonamento in Curva Nord appena si potrà di nuovo fare. Vinicio e Zeno, i miei due meravigliosi pistolotti, Meo, Massi, Stephan e Cesare, i loro amici più cari, solo un attimo fa manine e piedini morbidi e fragili, parole minuscole, bocche di cioccolata sulle giostre del Parco Suardi. Ho chiuso un secondo gli occhi ed erano alti e forti, quasi uomini, in campo contro di me e i miei amici, a lottare su ogni pallone in attacco, in difesa e a centrocampo, senza paura, alla pari.
Li vedo, manca poco, chiuderò un’altra volta gli occhi e andranno come sono andato io. Ma prima me li godo, uguale uguale a mio padre quando ci portava tutti a Poira, in Valtellina, con l’Austin Allegro, io, Zizzi, Gando e il Corvo, Marco e Mau, gli interminabili pomeriggi a giocare tre contro tre con mio babbo in porta. E poi le sfide a carte e poi le cortecce da levigare, da trasformare in barche che stanno in mezzo al fiume di corsa a navigare, e poi le notti con la musica dei cantautori, le stelle intorno e il maglione di lana per non prendere freddo, d’estate, quando si deve stare su a parlare.
Dicevi ieri ad Azzano, guardandoli mangiare e ridere sul tavolo di legno accanto al nostro, parevi una collega, una giornalista sportiva famosa, magari della Gazzetta dello Sport: “L’avresti detto mai dieci anni fa? Hanno perso di poco, 7 a 4, fossero stati più precisi sotto porta, vi avrebbero battuti di cinque gol…”. E io pensavo: “Chissà quanti mercoledì sera di calcetto avremo ancora insieme, prima che io sia troppo vecchio e loro ormai lontani”. E ho sognato fosse per sempre.
Ps – Un immenso grazie ad Adro, Pippo, Ermallo e Simo, ieri in campo con me contro gli scatenati adolescentini…
Matteo Bonfanti
Nella foto: le due squadre a centrocampo prima del fischio d’inizio