3a serie A – Bergamo, domenica 14 settembre (ore 15)
Atalanta – Lecce 4-1 (1-0)
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 6,5; Kossounou 6,5, Hien 6, Scalvini 7; Bellanova 6, De Roon (cap.) 6,5 (31’ st Musah 6), Pasalic 6,5 (14’ st Brescianini 6), Zalewski 7 (40’ st Bernasconi sv); De Ketelaere 8 (30’ st Samardzic 6), K. Sulemana 5,5 (30’ st Maldini 6); Krstovic 7. A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 19 Djimsiti, 40 Obric, 69 Ahanor, 47 Bernasconi, 77 Zappacosta, 41 Camara. All.: Ivan Juric 7.
LECCE (4-3-3): Falcone 6; Kouassi 5,5 (26’ st Veiga 6), Gaspar 5,5, Siebert 4,5 (34’ st Tiago Gabriel sv), Gallo 5,5; Sala 6 (14’ st N’Dri 7), Ramadani 6, L. Coulibaly 6; Morente 6, Stulic 5,5 (26’ st Camarda 5,5), Sottil 5,5 (14’ st Pierotti 6). A disp.: 1 Fructhl, 32 Samooja; 44 Tiago Gabriel, 3 Ndaba, 10 M. Berisha, 14 Helgason, 80 Kovac, 19 Banda. All.: Eusebio Di Francesco 5.
Arbitro: Manganiello di Pinerolo 7 (Cecconi di Empoli, M. Rossi di Biella; IV Zanotti di Rimini. V.A.R.: Marini di Roma 1, A.V.A.R. Chiffi di Padova).
RETI: 37’ pt Scalvini (A), 6’ e 29’ st De Ketelaere (A), 25’ st Zalewski (A), 37’ st N’Dri (L).
Note: pomeriggio caldo e soleggiato, spettatori 21.973 per un incasso di 483.594,26 euro. Tiri totali 19-11, nello specchio 8-3, parati 4-2, respinti/deviati 3-5, legni 1-0. Corner 8-2, recupero 1’ e 3’.Bergamo – Buona la prima, intesa come vittoria stagionale, alla terza. Mercoledì si va dal PSG sempre con Lookman in castigo, e chi vivrà vedrà. Intanto, se Giorgio Scalvini ritrova la testa, intesa come presenza mentale nel match e come scatola cranica, per l’Atalanta la strada è spianata davanti come dietro. Se poi l’ex di lusso Nikola Krstovic smazza i due assist per metterla in ghiaccio col Lecce, De Ketelaere che imbraccia la doppietta della concretezza e Zalewski ringraziano e i malcapitati ospiti possono soltanto segnare il gol dalla bandiera con un gran sinistro di N’Dri partito dalla riga laterale destra. Al 3’ Sottil cozza contro Kossounou e lo scarico di Coulibaly dal lato corto di sinistra non viene sfruttato da un Ramadani sbilanciato all’indietro. Una manita cronometrica e Stulic vince il duello con Hien in uscita salvo trovare Scalvini in estirada a intromettersi in traiettoria. A una corsetta dal quarto d’ora il primo break ficcante di casa con Siebert a spezzare in angolo la trama fra De Ketelaere e l’ex di turno Krstovic, poi la svettata imprecisa di Hien sugli sviluppi con Bellanova a pennellargliela. Lo svedese al 24’ si perde ancora il centravanti ospite che però calcia in Curva Nord. i Salentini, comunque, appaiono ben più convinti ed entro il tris d’orologio è Sottil fare la barba al legno alla destra del portiere riminese; di suo, il volto noto al Via del Mare non “sente” abbastanza l’ex Gewiss Stadium e prossima New Balance Arena spendendo fuori l’invito della sua ala destra davanti alla lunetta. Il primo tiro in porta è un onore riservato alla telefonata rasoterra mancina del convergente Tete Morente al 31’, ma il secondo porta avanti la Dea grazie anche alla pennellata precisa del polacco dalla bandierina destra per la fronte piena del braccetto palazzolese.Se il montenegrino là davanti vede sempre lo specchio offuscato, pure girandosi sul sinistro dietro input del suo pendolino destro, la combinazione con Pasalic e un Krstovic da scarico a centro area mette il fiammingo nella condizione di raddoppiare a piede invertito, il destro, un lungolinea precisissimo. Il raddoppiatore poi chiama fallo a Coulibaly sul la da sinistra di Kamaldeen, invero un po’ fumoso, e Zalewski prende la parte sotto della traversa prima del miracolo di Falcone per dire no al tap-in di testa di Pasalic dall’area piccola. Il grande ex di giornata apre il piatto destro mancano la porta in solitario davanti al secondo palo su rifinitura al bacio di CDK (18’). I Di Francesco-boys crollano anche psicologicamente combinandone una più di Betoldo. Al 25′ il punto della sicurezza di Zalewski, che la mette sul primo palo dal limite dopo aver ricevuto da Krstovic, con Falcone a dire di no al medesimo lanciato nello spazio poco più tardi da Pasalic. Ma i salentini sanno farsi male anche da soli, con Siebert a rasi rubare palla dal doppiettista belga sul retropassaggio di Coulibaly. Carnesecchi nega la doppietta a N’Dri in mischia, Nikola sul la di Musah, esordiente in prima squadra come il 2003 Bernasconi, la piazza ma è il compagno a essere avanti di mezzo passo sulla linea dell’ultimo difendente (44’). SF