“Il calcio a modo mio” vale un ricordo affettuoso di quando il Pallone d’Oro era ancora il miraggio nei sogni di un ragazzino biondo e col fisichetto. Miglior giocatore, all’epoca, al torneo internazionale di Alzano Lombardo organizzato dall’Immacolata, anno 1997, categoria Esordienti: a premiare Luka Modric come miglior giocatore della manifestazione, un altro figlio di Zara come lui, il compianto Natale Bucci, ai tempi vicepresidente della società presieduta da Marco Marchesi. Nell’autobiografia del regista del Real Madrid, anche la famosa foto che Antonio, Stefano e Fabrizia, figli di Natale, rispolverarono dall’archivio di famiglia per consegnarla a Maurizio Mangili, per decenni uomo Immacolata come giocatore prima e dirigente-organizzatore poi, prima di abbracciare il progetto dell’Azzano FG: “Queste sono soddisfazioni, è da brividi essere ricordati così da un grande campione” – il commento a caldo di Mangili -. Che soddisfazione per chi, come me ed insieme a me, ha vissuto quegli anni straordinari nella storia ormai centenaria dell’Immacolata Alzano Lombardo. Luka Modric ha ricordato con foto e parole sulla sua autobiografia la sua partecipazione al nostro torneo internazionale”.

I padroni di casa si arresero in semifinale nel torneo alla memoria di Sandro Benigni proprio al futuro superasso merengue. Modric, nell’opera scritta a quattro mani con Robert Matteoni, recentemente pubblicata nell’edizione italiana, dedica uno spazio al “primo trofeo” della sua interminabile carriera, consegnatogli proprio dal conterraneo di sangue italiano, scomparso il 31 ottobre 2018. In quella squadra dello Zadar, la sua prima rampa di lancio prima del trampolino verso la gloria della Dinamo Zagabria e dell’esperienza numero 1 da espatriato nel Tottenham, giocava anche Danijel Subasic, il portiere della nazionale a scacchi vicecampione del mondo a Russia 2018. Per l’ex profugo di guerra Luka, costretto ad abbandonare bambino all’età di sei anni il villaggio di Zaton per trasferirsi non lontano dallo stadio zaratino, l’Immacolata Alzano resta tuttora nel cervello e nel cuore come spartiacque fondamentale tra il pallone come attrezzo da gioco e le prospettive concrete di carriera. Leggere per credere.
S.F.