di Matteo Bonfanti
Il sintetico? Conviene parecchio, ma se lo finanzia tutto o almeno in parte il comune. Discorso diverso se la spesa è solo per il club, dai 330 ai 350mila euro per la realizzazione di un campo standard (quello che si utilizza dalla D alla Terza), dai 400 ai 450mila euro per il professional che ha in dote le due stelle della Fifa e che va bene persino in Serie A. I conti della serva sono presto fatti.
Partiamo da chi il sintetico non ce l’ha. Prendiamo in esame una società medio-alta del nostro calcio dilettanti che ha una decina di formazioni tra quella dei grandi e quelle del vivaio. Il sodalizio in questione ha bisogno di almeno quattro terreni di gioco. Il più importante, quello delle partite della prima squadra, è inviolabile durante la settimana perché la domenica deve essere bellissimo. Poi ce ne sono altri tre, solitamente due sono riservati agli allenamenti e sono in sabbia, il terzo, in erba, è per le gare dei campionati del settore giovanile. Mantenerne quattro in buono stato, due in gestione, due affittati nel centro sportivo del paese vicino, costa qualcosa come trenta-trentacinquemila euro all’anno. Per i due campi del proprio impianto c’è la manutenzione (irrigazione, sementi e qualcuno che ci lavori part time), per gli altri due c’è il noleggio che, ovviamente, non è gratis e implica i pulmini per portare i ragazzi a una sede di allenamento distante dal comune di residenza.
Col sintetico cambia tutto, non la spesa: 330-350mila euro per costruirlo, durata media del terreno dieci anni, quindi 33-35mila euro a stagione, più la manutenzione che c’è anche se è piccola piccola (si parla di 7-8mila euro se lo si vuole perfetto sia in estate che in inverno). I vantaggi sono enormi dal punto di vista organizzativo perché il campo artificiale di ultima generazione può essere utilizzato addirittura per ventiquattro ore filate senza che ne risenta minimamente. Quindi si va tutti all’impianto in gestione al club: dai bambini della scuola calcio che si allenano di pomeriggio ai ragazzi della juniores o della prima squadra che corrono di sera. E il giorno dopo il campo è perfetto, pronto per essere calpestato di nuovo dagli ipotetici duecento tesserati del nostro club preso ad esempio.
Scompaiono poi tante piccole spese per i normali imprevisti che capitano a chi tiene le redini di una società calcistica. Se hai il campo naturale magari ti si allaga per via di un acquazzone e allora devi affittarne uno vicino per non saltare il turno di campionato, se giochi sulla sabbia le maglie e le tute si rompono con più frequenza e magari ti tocca rifare il guardaroba a metà stagione, cosa che non accade sul sintetico che conserva i materiali sportivi, sempre, più o meno come nuovi. E c’è anche il capitolo infortuni. Sul sintetico l’atleta non ha più le abrasioni che obbligano alla visita dal medico e, spesso, sono salassate. E i terreni di nuova generazione sono studiati anche per evitare al giocatore sia le rotture che le distorsioni tipiche di chi pratica il pallone.
Di fronte a molte cose buone, l’unica cattiva è il prezzo anche se, va detto, l’istituto di credito sportivo concede mutui addirittura decennali. Ma pur dilazionati, i soldi che servono sono comunque tanti. Ed è normale che di tutti i sintetici costruiti negli ultimi dieci anni in Italia la metà sia stata interamente finanziata dalle amministrazioni comunali. Che investono per migliorare la qualità dello sport nel proprio paese, dando anche una grossissima mano ai club calcistici del luogo, società che si trovano, improvvisamente, a risparmiare i 30-35mila euro di cui parlavamo prima legati alla manutenzione dei campi. E magari il presidente può decidere di investirli per pagare figure professionali importantissime per la crescita umana, prima ancora che calcistica, dei suoi baby giocatori. Parliamo degli psicologi, degli educatori e degli istruttori Isef che, uniti ai tanti mister bravissimi che conosciamo, possono far diventare un club già buonissimo in eccellente.

SCHEDA UNO, IL COSTO DI UN SINTETICO (clicca sopra per ingrandire)

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SCHEDA DUE, TUTTI I SINTETICI IN LOMBARDIA (clicca sopra per ingrandire)

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